Catania verso la Lega Pro: ecco cosa accadrà dopo l'ultimo scandalo
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Catania verso la Lega Pro: ecco cosa accadrà dopo l'ultimo scandalo

Processo sportivo, date della nuova stagione, format della serie B e leggi speciali: guida al caso che ha scosso il calcio italiano

Sarà un'estate torrida, l'ennesima del calcio italiano che dal 2011 non riesce a stare lontano da scandali e processi. Siamo in una situazione di emergenza perenne come la Procura di Cremona aveva delineato quattro anni fa, descrivendo i primi arresti e la prima indagine semplicemente come la punta dell'iceberg di un sistema malato che da allora ha cercato di rinforzare le proprie difese (e ha certamente prodotto degli anticorpi), ma che continua a cadere nei vecchi errori. Colpa, forse, anche dello scontificio forsennato che col passare dei mesi ha ridotto la stragrande maggioranza delle condanne sportive, spesso sconfessando il lavoro della Procura di Stefano Palazzi. La certezza è che la riforma degli uffici investigativi della Figc è rinviata a data da destinarsi per mancanza concreta di tempi: Palazzi ha davanti a sè due mesi intensi al termine dei quali dovrà dare alla Federcalcio e alle leghe le risposte che si attendono per far partire la stagione 2015-2016. Impossibile fare pronostici, ma cosa accadrà può essere tratteggiato nelle linee guida.

Cosa rischia il Catania davanti alla giustizia sportiva?

La situazione del club etneo appare compromessa, anche se vale in partenza l'affermazione dell'innocenza fino a prova contraria. Il discorso è molto semplice: essendo coinvolti i vertici della società (presidente Pulvirenti, amministratore delegato Cosentino e direttore sportivo Delli Carri) la responsabilità è diretta e non oggettiva e, dunque, la posizione è della massima gravità. Se quanto emerso dalla prima lettura delle carte di Catania sarà confermato, per gli etnei è probabile la retrocessione al campionato di Lega Pro, annullando così gli effetti della combine prolungata del mese di aprile. Potrebbe anche arrivare una stangata maggiore, ma qui entrano in gioco la discrezionalità della giustizia sportiva e il comportamento processuale del club. Che Pulvirenti abbia oggi abbandonato tutte le cariche non cambia nulla.

Cosa rischiano le altre società coinvolte nell'inchiesta?

Detto che gli stessi magistrati di Catania non hanno ancora finito di indagare (e si riservano di approfondire tutte le posizioni, comprese quelle non ancora emerse), diversa e più leggera è la situazione di Trapani, Latina, Ternana, Livorno, Varese e di qualunque altra società dovesse finire coinvolta. L'ipotesi in questo caso è alcuni giocatori abbiano venduto le partite senza l'intervento dei dirigenti. Dunque scatta la responsabilità oggettiva che, in linea di massima, significa punti di penalizzazione da scontare in maniera afflittiva: o nella stagione in oggetto, se possono determinare la cancellazione di una promozione o una salvezza, oppure in quella prossima nel campionato di competenza. Sarà, però, una battaglia considerato i diversi gradi di giudizio e la possibilità di patteggiamenti e accordi. C'è poi il caso del Varese che si era auto-denunciato per tempo in occasione della gara col Catania: potrebbe uscirne pulito.

Brescia, Carpi, Cittadella e Bari: sono coinvolte anche loro?

L'analisi delle intercettazioni ha spinto i magistrati di Catania ad accendere i fari anche su altre partite del finale di stagione etneo. In particolare ci sono passaggi 'pericolosi' nelle chiacchierate di Pulvirenti e soci che riguardano le sfide contro Brescia (il "treno delle 3" potrebbe essere il difensore Antonio Caracciolo), poi finita 4-2 per i lombardi con combine che salta, Cittadella (segnalata anche da Federbet), Bari (in un'intercettazione si parla di "palazzine al contrario") e persino Carpi, perché Delli Carri, riferendosi al ds emiliano Giuntioli, spiega di essere in debito di un favore. Il sospetto è che, messa al sicuro la salvezza, la banda abbia deciso di continuare a taroccare le partite per guadagnarci sopra. Se così fosse, ma servono certezze, anche i club citati potrebbero andare incontro a conseguenze per responsabilità oggettiva. Cosa significa? A spanne qualche punto di penalizzazione che, nel caso del Brescia, potrebbe costare l'eventuale ripescaggio in serie B.

L'inizio dei campionati a fine agosto è a rischio?

Se la serie A è quasi inolume dall'ultima ondata di scandali, diverso è il discorso per serie B e Lega Pro. Non c'è solo l'inchiesta di Catania appena salita alla ribalta, ma anche il filone di Catanzaro (1 e 2) relativo al calcioscommesse per il quale bisogna celebrare i processi sportivi entro la metà di agosto. Un lavoro al limite del possibile per Palazzi e per la sua squadra, tanto da lasciar intendere che difficilmente i campionati al di sotto di quello maggiore potranno prendere il via secondo calendario tradizionale. Dopo un primo momento anche il presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, lo ha inserito tra le possibilità: "Se si tratta di attendere alcuni giorni per far svolgere nel migliore dei modi tutte le fasi del processo, noi responsabilimente non ci sottrarremo. Vogliamo ricominciare puliti". Dal momento che il filone di Catanzaro interessa anche Teramo e Salernitana, neo promosse in B, difficile che si possa fare diversamente. In lista d'attesa c'è anche la coda della prima inchiesta di Cremona (posizione di Colantuono) e ciò che riguarda Mauri e la Lazio. In vista richieste di proroga al Coni.

Chi può aspirare ai ripescaggi?

All'organico della prossima serie B, al momento, manca una sola casella: quella del Parma che dovrà essere reintegrato dopo il fallimento. Però la situazione del Catania è quasi disperata e quelle di Teramo e Salernitana da verificare. Possibile, insomma, che la Figc si trovi con una B a 20 squadre e la tentazione di fare per via 'naturale' la riforma sul format del torneo che i club (anche della A) faticano ad accettare in queste settimane e che Tavecchio vuole portare al voto entro agosto perché diventi operativa dal 2017-2018. Le pressioni perché si proceda ai ripescaggi, però, sono forti e anche legittime. I criteri verranno pubblicati a breve; se si resta sul solco della tradizione il favorito è il Brescia, ma ci sono anche le candidature forti di Entella, Lecce e Cittadella. Contano la classifica dell'ultima stagione (50%), blasone del club (25%) e bacino d'utenza (25%). Comunque vada ci saranno polemiche.

Verranno inaspriti controlli e pene?

La portata del caso-Catania è stata tale da sbattere in faccia al calcio italiano una situazione inattesa. Che il mondo (legale o parallelo) delle scommesse lavorasse nel sottobosco per truccare le partite era ormai un dato acquisito. Doloroso ma metabolizzato. Il Catania, invece, è andato oltre e si è comprato letteralmente la salvezza in un torneo su cui la guardia doveva già essere alta. Possibile che nei prossimi mesi si intensifichi il lavoro di prevenzione, anche se la collaborazione con Sportradar (Uefa) si è rivelata inefficace e le segnalazioni di Federbet sono cadute nel vuoto. Magari Abodi ripenserà ai rapporti con questo secondo ente, di cui pare però non fidarsi pienamente. Di sicuro la sua proposta, presentata in febbraio, di inserire la frode sportiva e la raccolta illecita di scommesse tra i reati punibili secondo la legge 231/2000 è destinata a rendere più pesanti le pene. Si arriva fino alla confisca dei beni per le persone fisiche coinvolte.

LA PROPOSTA DI ABODI CHE PIACE A CANTONE: "TRATTARE I CORROTTI DEL CALCIO COME MAFIOSI"

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Giovanni Capuano