Il campionato 2012-2013 dalla A alla Z
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Il campionato 2012-2013 dalla A alla Z

Balotelli, calcioscommesse, record veri e presunti, Maggiani, Is Arenas, Lotito e Zeman... L'alfabeto della stagione appena conclusa - tutti i numeri del campionato -

Non è stata una stagione esaltante. Merito della Juventus che l'ha dominata da cima a fondo e colpa delle altre che si sono via via dissolte senza tenere il confronto con la banda di Antonio Conte. Applausi doverosi a chi ha vinto, dunque, ma sarà il caso di ripensare qualcosa per evitare in futuro lo spettacolo di un campionato deciso praticamente in ogni sua volata a 180 minuti dalla fine. Il problema è comune anche al resto d'Europa con l'aggravante tutta nostra di una crisi economica che ci sta impoverendo sempre più: se vengono a mancare anche pathos ed emozioni...

Non ci siamo divertiti, insomma, ma non per questo non vale la pena mandare agli archivi la stagione provando a raccontarla per capitolo, dalla A alla Z: storie, protagonisti, polemiche, sorprese e delusioni. Ecco l'alfabeto della nostra serie A:

A come ARBITRI - Scontato ma non troppo. Non sono stati un disastro e però nemmeno quella garanzia raccontata dal presidente dell'Aia Nicchi. No, si continua a sbagliare ancora troppo e hanno tradito soprattutto gli internazionali. Memorabili alcune topiche e pure alcune incazzature old style di Moratti, Della Valle, Zamparini e, a rotazione, tanti altri. C'erano gli arbitri di porta: rimandati a settembre. Come minimo.

B come BALOTELLI - Forse banale, ma Raiola non aveva tutti i torti: "Senza Mario la Premier ha perso il 50% del suo valore". Per il Milan è stato un affare, lui ha fatto collezione di gol, rigori, ammonizioni, smentite ufficiali (del suo club ad ogni 'balotellata') e multe per cori razzisti. B anche come beatificazione. Processo insopportabile: non era un 'bad boy' prima e non è un uomo maturo adesso. Potenza dei media...

C come CONTE/CAROBBIO - Un anno fa scrutavamo nel fango del calcioscommesse per capire cosa sarebbe accaduto. Oggi ci siamo quasi dimenticati di Carobbio, delle sue confessioni, dei quattro mesi senza calcio di Conte e dei cinque che sono seguiti alla fine della squalifica nei quali il tecnico della Juventus è diventato un allenatore top. A proposito di C come calcioscommesse, un anno dopo siamo ancora qui a scrutare nella melma. Mauri, Ranocchia, Lazio, Genoa: cosa accadrà?

D come DI NATALE - Mettiamo lui in rappresentanza della vecchia guardia che comprende anche Totti e Klose, solo per citarne altri due e accumunarli in un terzetto da 50 gol complessivi. Totò da solo ne ha fatti 103 nelle ultime quattro stagioni ma, causa età, il suo cartellino non ha prezzo. Tra dodici mesi saremo qui a scannarci per i 23 da mandare in Brasile al Mondiale. Prandelli prenda nota che la gioventù da sola non è garanzia di qualità. Prenda nota e ripeta come un mantra.

E come ERBA SINTENTICA - Dall'estate del 1990 era un tormentone che ci accompagnava. Quasi un amico di famiglia di quelli che un paio di volte all'anno si fanno vedere ed è come una rimpatriata. Niente, ci hanno tolto anche questo. E' bastato mettere un po' di erba sintetica nel prato di San Siro e il tormentone è finito. Al bar sport chiederebbero perché non ci hanno pensato prima. Già, perché?

F come FEMORALE - Nel senso di bicipite femorale, destro o sinistro senza troppe preferenze. Strappo, stiramento, elongazione, affaticamento: all'Inter hanno scritto una vera e propria enciclopedia ma anche altrove non si sono fatti mancare nulla. Allo stesso capitolo anche F come frasi fatte. Ad esempio: "Si gioca troppo e bisognerebbe ridurre i calendari". Ah ah ah ah...

G come GELSOMINO - Si chiama William Gelsomino e il 6 maggio si è presentato, unico, a tifare il retrocesso Pescara a Marassi. Lui, la sua bandiera e il telefonino in mano per chiamare casa ad ogni inquadratura della tv. Erede di Arrigo Brovedani, 10 dicembre 2012, da Udine sempre a Marassi per sostenere da solo la squadra di Guidolin. Citati perché fare i tifosi tra tessere, pay tv, anticipi, posticipi e amenità varie è impresa da eroi.

H come HANDICAP - Senza i 6 punti di penalizzazione causa calcioscommesse il Siena avrebbe chiuso il campionato a quota 36 punti molto vicino a Genoa e Torino e non retrocesso con un mese di anticipo. Ovviamente non esiste la prova scientifica che lle cose non sarebbero andate diversamente, però è la risposta a chi in estate aveva definito ridicola alcune sentenze. In pratica il Siena è stato retrocesso con sentenza differita.

I come IS ARENAS - "Ho fatto tutto d'estate, così al rientro prefetto e questore si trovano tutto concluso. E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, no?". Così parlava Cellino con Lotito in un'intercettazione telefonica. Non è andata così. Di definitivo c'è stato solo il calvario immeritato dei tifosi del Cagliari e la vergogna di una Lega Calcio che ha accettato l'iscrizione dei sardi senza garanzie.

L come LOTITO - Idolo incontrastato. Ha perso in Parlamento non riuscendo a farsi votare la legge sugli stadi privati, ha vinto in Lega Calcio mettendo in minoranza Juve e Inter insieme e alla fine ha condotto la solita intelligente stagione low cost. Noi, però, lo premiamo per la frase-cult del campionato riferita a Petkovic: "Perché lui? Ha grande moralità, ha lavorato anche nella Caritas e parla cinque-sei lingue". Leggendario.

M come MAGGIANI - Lo mettiamo per solidarietà con la categoria degli assistenti di linea anche se il suo pomeriggio del 28 ottobre è stato così disastroso da sembrare finto. "Maggiani è tifoso della Juve" hanno scritto per settimane scandagliando la sua vita privata. Risultato? Maggiani+Juve vale 68.000 citazioni su Google. Dai, si faceva per scherzare...

N come NEREO ROCCO - Dal 1961-1962 nessuna squadra riesce a chiudere il campionato battendo almeno una volta tutti gli avversari. L'ultimo a firmare l'impresa è stato il Milan di Rocco. La Juventus ha gettato al vento il record cadendo a Marassi contro la Sampdoria all'ultima giornata. Peccato perché questo e altri primati avrebbero nobilitato la cavalcata dei bianconeri: perduti sul filo di lana anche il record di punti nella storia Juve (91 Capello 2005-2006), le vittorie consecutive (11) e quelle totali (28 nel 1949-1950).

O come OLIMPICO - A Roma spiegano che non è una questione di calcio ma di ordine pubblico e che Ponte Milvio non c'entra nulla con le partite di Roma e Lazio. Noi saremo ottusi, ma delle puncicate fuori dall'Olimpico che punteggiano le domeniche della Capitale ne faremmo volentieri a meno. E anche del dibattito sul perché spostare un derby dalla sera al pomeriggio sia un'offesa intollerabile per tutta la città. Boh...

P come PESCARA - Citazione con la massima simpatia. Ricordo un collega a metà ottobre chiedere cosa ci facessero gli abruzzesi in serie A. Appunto: cosa ci facevano? 28 sconfitte (record), nessuna vittoria nel ritorno con 2 soli punti conquistati. Un pensiero riconoscente a Roma e Palermo che hanno pareggiato evitando un umiliante 0 da gennaio a maggio. Ma cosa ci faceva il Pescara in serie A?

Q come QUATTORDICI - Da tanti anni l'Inter non stava fuori dall'Europa. Misura di un fallimento clamoroso perché nemmeno l'alibi degli infortuni può giustificare una stagione così. Effetto collaterale: questa estate ennesima e costosa rifondazione con la certezza che per colmare il gap di 33 punti rispetto alla Juventus non basterà qualche estemporanea invenzione. Chiamatela se volete programmazione...

R come RAZZISMO - Non siamo peggio degli altri anche se siamo riusciti a farlo credere. Si è visto di tutto, dalla ribellione di Boateng a Busto Arsizio al record di multe dello Juventus Stadium con relativa arrabbiatura di Agnelli. Ma anche le solite parole al vento, la squalifica della curva della Roma arrivata quasi fuori tempo massimo e la sensazione diffusa di aver buttato via una buona occasione per cambiare le cose. Parola d'ordine: la prossima volta faremo. La prossima volta...

S come SEDICI - Numero di sconfitte dell'Inter in campionato. Ma anche S come Stramaccioni che rivendica di aver vissuto una stagione da record per vittorie esterne (prima) ed infortuni (poi), ma alla storia passerà per una serie di k.o. lontano milioni di anni luce dalla storia nerazzurra. Male male.

T come TOP PLAYER - Potrebbe anche essere catalogato alla voce 'sogni che non si realizzano'. Se lo nominate a Marotta gli viene un travaso di bile. Galliani tira fuori il ranking Uefa e comincia a snocciolare dati. Moratti semplicemente li ha venduti tutti. Fuor di battuta non c'è rimasto quasi nulla e il rientro di Balotelli va salutato con favore anche per questo. Quest'estate se ne andranno altri. Emorragia inarrestabile...

U come UDINESE - Facciamo media tra le maledizioni di agosto, all'ennesimo preliminare buttato via dopo aver smantellato la squadra a suon di plusvalenze, e l'ammirazione di maggio per una squadra che si diverte a smentire tutte le leggi del calcio. D'accordo i gol di Di Natale e la classe fresca di Muriel, prossima plusvalenza da sogno, ma un giorno qualcuno dovrà spedire Pozzo e fare lezione ai colleghi per spiegare come si vince guadagnandoci pure.

V come VERRATTI - Cosa c'entra con questo campionato? Nulla. Un anno fa oggi le nostre grandi ci puntavano ma anche no. Vuoi mettere sacrificare la comproprietà di Bouy o mettere un paio di milioni in più? Ecco, Marco Verratti oggi è un top player ricercato dal Real Madrid e il suo cartellino vale almeno il doppio di quanto è stato pagato dal Psg. Segnalazione come promemoria: se c'è in giro un altro potenziale campione questa volta evitare colpi alla Taffazzi, please...

Z come ZEMAN - L'estate scorsa aveva incendiato i tifosi giallorossi portando il boom degli abbonamenti. Il 1° febbraio Zeman se n'è andato uscendo dalla porta di servizio: 22 partite, 31 punti, 46 gol segnati e 42 subiti. Aveva spiegato che sarebbe stata l'ultima chance di imporsi ad alto livello e che tornare a Roma era un questione di cuore. No, caro Zdenek, niente da fare. Ed è davvero un peccato.

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