Calcioscommesse, ecco perché Mauri e la Lazio non tornano a processo
ANSA/LUCA ZENNARO
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Calcioscommesse, ecco perché Mauri e la Lazio non tornano a processo

La Procura Figc chiede altri 3 punti per Genoa e Lecce per i fatti del 2011, ma il club di Lotito esce dalla vicenda. Tutta colpa del Tnas...

La notizia della richiesta di un nuovo processo sportivo per i fatti relativi alle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011 non è una novità assoluta. Da quando Ilievski ha deciso di consegnarsi in Italia e ha reso il suo lungo e circostanziato interrogatorio davanti ai magistrati della Procura di Cremona, è noto che ci sono riscontri ulteriori e novità prima non conosciute a sostegno dell'impianto accusatorio del pm Di Martino. Il capo degli 'zingari' ha parlato lo scorso 28 aprile e gli atti sono finiti in mano anche alla Procura della Figc che in questi mesi li ha valutati e incrociati con i processi sportivi già celebrati. Ora il procuratore federale Palazzi chiede che Genoa e Lecce tornino a essere giudicati, anche se già condannati, avvalendosi del famoso articolo 39 che consente di riaprire un processo sportivo anche in presenza di una sentenza già passata in giudicato. Processo per Genoa e Lecce e per molti dei protagonisti di quella vicenda ma, a sorpresa, non per la Lazio e per il suo capitano di allora Stefano Mauri, pure pesantemente coinvolto dalle parole di Ilievski. Perché?

Il cavillo che salva il club di Lotito e il giocatore sta nelle possibilità di applicazione dell'articolo 39 che non scatta qualora il procedimento sia arrivato sino alle soglie del Tnas senza oltrepassarle. Il Tnas è il vecchio organo di giudizio che fungeva da Cassazione per il mondo dello sport e che è stato cancellato dal Coni nella riforma proprio perché aveva finito col depotenziare inchieste e processi attraverso una serie infinita di sconti. Trattandosi di un organo 'politico' vi sedevano imputati e arbitri del Coni con l'obiettivo di arrivare a una sanzione accettata da entrambe le parti. Mauri e la Lazio vi avevano fatto ricorso ottenendo alla fine uno sconto a 6 mesi per omessa denuncia relativo solo alla gara contro il Genoa e 40mila euro di multa per la società. 

Gli altri protagonisti di quelle vicende, invece, si erano fermati prima e così torneranno sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sportiva rischiando molto. Genoa e Lecce dovranno misurarsi con una richiesta di 3 punti di penalizzazione, mentre per i tesserati Palazzi chiederà nuovi stop: 3 anni e mezzo per Milanetto, Ferrario, Benassi e Rosati. A breve identica richiesta sarà presentata anche per Crotone-Atalanta.

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Giovanni Capuano