C'era una volta il calciomercato da serie A
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C'era una volta il calciomercato da serie A

Club senza i soldi di sceicchi e magnati russi, ma anche un movimento che non vuole modernizzarsi: parla Pasqualin, presidente dell'AvvocatiCalcio

Il calcio italiano ha sempre meno appeal a livello internazionale, con la conseguente perdita di introiti in diritti tv e merchandising rispetto agli altri campionati europei, Premier League e Liga in testa. Uno scenario che si riverbera, inevitabilmente, in sede di calciomercato. Sembrano passati secoli rispetto al periodo in cui la Serie A dominava nelle trattative, accaparrandosi i principali campioni del pianeta. Oggi il nostro calcio rappresenta la terza, se non addirittura la quarta, scelta per i cosiddetti Top Player, che preferiscono le latitudini inglesi e spagnole quali mete d'approdo. Per portafoglio non siamo assolutamente più in grado di fronteggiare sceicchi e oligarchi che comandano nelle operazioni internazionali a suon di rilanci multi-milionari: da noi arrivano ormai quasi solo parametri zero in cerca di rilancio o al crepuscolo delle rispettive carriere.

Vie d'uscita per far tornare il nostro Campionato ad avere un minimo di appeal anche a livello internazionale? Per rispondere alla domanda abbiamo contattato Claudio Pasqualin, presidente dell'AvvocatiCalcio, storico agente di tanti grandi campioni quali Vialli, Tassotti, Del Piero, e oggi rappresentante fra gli altri di Giovinco e Criscito. In più, l'avvocato vicentino è stato il principale fautore della modernizzazione italiana delle trattative, progettando il cosiddetto mercato itinerante: proposta che aveva fatto parecchi proseliti nel mondo del pallone, eppure snobbata dalle istituzioni chiamate a decidere se approvare o meno tale rinnovamento.

"Il nostro è un mercato obsoleto, da rimodernare", esordisce Pasqualin: "almeno dare una mano di vernice alla facciata sarebbe già un buon viatico. Per questo il cavallo di battaglia degli AvvocatiCalcio è diventato quello di dar vita a un mercato itinerante: abbiamo recentemente presentato il nostro progetto anche alla Bit (la Borsa italiana del turismo, ndr) di Milano e ne abbiamo parlato a Coverciano alla presenza di tutte le istituzioni del mondo del calcio lo scorso 19 maggio. Abbiamo riscontrato l'appoggio dell'AssoAgenti di Branchini, così come dell'Associazione italiana allenatori. In principio anche coloro a cui compete l'organizzazione del mercato, ovvero l'Adise, erano parsi pronti a sostenerci nelle figure di Molinari, Garzelli e Perinetti. Quest'ultimo si era detto addirittura entusiasta dello scenario che avevamo configurato, considerando anche che la struttura dell'Ata Hotel è totalmente inadeguata: se non si vuole dar vita a un mercato itinerante, cambiamo come minimo sede. Nelle scorse settimane, tanto per fare un esempio, abbiamo già ricevuto una lettera ufficiale da parte di Eligio Giardina, sindaco di Taormina, che ha candidato la città siciliana a ospitare il mercato a condizioni iper-vantaggiose".

Questa vicenda rappresenta l'ennesimo segnale di un calcio, quello italiano, che non vuole cambiare...
"Esattamente. Questa può essere considerata una quisquiglia, ma testimonia in pieno l'immobilismo del nostro calcio. Nessuno fa nulla affinché il nostro movimento migliori e si modernizzi come avviene già in altri paesi. Abbiamo effettuato riunioni ufficiali e dibattiti, sfociati poi nel classico nulla. Noi avvocati, così come gli agenti, non siamo nessuno per decidere da soli. Da parte nostra vorremmo dialogare anche sui massimi sistemi del pallone: nello specifico, come AgentiCalcio abbiamo anche una sezione apposita che si occupa del problema degli stadi, ma siamo solo un granello nell'ingranaggio del calcio".

Dall'Italia all'Europa: qual è la vostra posizione in merito alla Deregulation Fifa sulla figura degli Agenti?
"Per come è stata impostata dalla Fifa, siamo piuttosto preoccupati per l'evoluzione della figura dell'agente. Gli aspetti della deleregulation sono stati approfonditi a Coverciano lo scorso 19 maggio da tutte le componenti del mercato. L'intermediary sarà figura sostitutiva che sarà introdotta dalla Fifa nel 2015: con tutto il rispetto, si andrà ad abbattere la professionalità e la competenza del ruolo, laddove anche l'idraulico potrà improvvisarsi mediatore di un'operazione. Il che mi fa pensare che il rammendo sia peggio del buco...".

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Nicolò Schira

Esperto di mercato TuttoLegaPro.com. ViceDirettore TuttoB.com. Reporter di Calciomercato su Panorama.it. Nel 2013 Sportitalia

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