I 10 grandi flop del calciomercato estivo 2014
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I 10 grandi flop del calciomercato estivo 2014

Da Vidic a Carbonero, da Torres a Marquez: ecco gli acquisti meno azzeccati (e più costosi) dell'ultima sessione di mercato

Nemanja Vidic (Inter)

I numeri della prima parte della stagione: 9 presenze, zero reti, una espulsione. Dice il saggio, "diffidate sempre dei parametri zero: tranne rarissimi casi sono dei flop travestiti da opportunità". Muro invalicabile nel Manchester United di Sir Alex Ferguson, con il quale ha vinto tantissimo, dentro e fuori il Regno Unito, poteva rappresentare il colpo d'oro del regno in discesa di Massimo Moratti. Non è andata bene. Anzi, di più.

Dodo (Inter)

I numeri della prima parte della stagione: 16 presenze, zero reti, 3 ammonizioni, 2 assist. Ditegli di galoppare sulla fascia e di mettere in crisi i difensori avversari, lui lo farà e lo farà benissimo. Ditegli di difendere con i denti e con i piedi la propria area di rigore e lui, be', lo farà decisamente meno bene. Lo sapevano alla Roma, l'hanno capito anche all'Inter, dove il giocatore brasiliano è arrivato per mettere i cerotti alla retroguardia di Mazzarri. Da mani nei capelli la partita con l'Udinese a San Siro. 

Rafael Marquez (Verona)

I numeri della prima parte della stagione: 13 presenze, zero reti, 3 ammonizioni, 2 espulsioni. Bandiera senza tempo del calcio messicano, ex uomo forte del Barcellona che raccoglieva gloria e trofei in giro per l'Europa, è sbarcato in estate a Verona tra gli applausi dei tifosi dell'Hellas, convinti che potesse ancora esprimersi a buoni livelli. Invece, una delusione tira l'altra e la barca di Marquez ha cominciato a fare acqua da tutte le parti. (Ri)vedere per credere le partite contro il Genoa e la Sampdoria. Male male male. 

Carlos Carbonero (Cesena)

I numeri della prima parte della stagione: 14 presenze, zero reti, 2 ammonizioni. Reduce da un campionato a cinque stelle con il River Plate in Argentina e da un Mondiale vissuto con e tra i protagonisti, poteva essere il colpaccio dell'estate di una neopromossa a caccia di sogni. Fin qui, è andata malissimo. Ricambio di una rosa tutt'altro che imbattibile, non ha mai dimostrato di avere i colpi del grande giocatore. 

Francesco Lodi (Parma)

I numeri della prima parte della stagione: 14 presenze, zero reti, 3 ammonizioni, un assist. Per chi credeva che il lento ma inesorabile declino di un giocatore che a Catania aveva scritto pagine di grande calcio potesse interrompersi a Parma è una delusione da non dormirci la notte. Una partita da applausi, quella contro l'Inter alla decima giornata. Prima e dopo, una serie di prestazioni poco esaltanti e gratificanti, per lui e per coloro che sulla sua ripresa ci avrebbero scommesso almeno un paio di colazioni. 

Yann M'Vila (Inter)

I numeri della prima parte della stagione: 7 presenze, zero reti.
Da promessa del calcio francese a flop del pallone internazionale. Avrebbe dovuto garantire muscoli e sostanza al centrocampo neroazzurro, ha rappresentato invece spesso e volentieri un di cui tutt'altro che indispensabile. Mazzarri non lo vedeva, Mancini non vede l'ora di accompagnarlo alla porta. A Firenze, la conferma che qualcosa non torna.

Maxime Lestienne (Genoa)

I numeri della prima parte della stagione: 7 presenze, zero reti. Ma come, tutto qui? L'interrogativo rimbalza tra i tifosi rossoblù come un mantra dall'inizio del campionato. Giovanissimo (ha 22 anni) e con un futuro ricco di cose belle, Lestienne farà benissimo anche in Serie A, si diceva prima del suo arrivo. Poi, il campo. Gasperini l'ha usato col contagocce e lui ha fatto fin qui pochissimo per farlo ricredere. In Belgio, faceva i fuochi d'artificio, da noi non ha ancora trovato la miccia. 

Fernando Torres (Milan)

I numeri della prima parte della stagione: 10 presenze, una rete, una ammonizione. Alzi la mano chi avrebbe scommesso sul ritorno del Nino in versione goleador. Un tornado all'Atletico, un fulmine di guerra a Liverpool, poi il salto nel buio. Una delusione senza fine al Chelsea e la speranza del riscatto, naufragata tra gli sbadigli, con la casacca rossonera. A Madrid, sponda Atletico, sono felicissimi di poter contare ancora su di lui. La Milano del diavolo applaude.

Richmond Boakye (Atalanta)

I numeri della prima parte della stagione: 13 presenze, 2 reti, 2 ammonizioni e una espulsione. Dalla gloria per il passaggio alla Juventus dopo l'ottima stagione in Serie B con il Sassuolo alle miserie degli ultimi due campionati, prima con l'Elche nella Liga spagnola, oggi con l'Atalanta. Da matita rossa le gare contro Roma e Palermo.

Hugo Almeida (Cesena)

I numeri della prima parte della stagione: 9 presenze, 0 reti. Che non fosse un cecchino dell'area di rigore lo si sapeva da tempo, ma a Cesena speravano che potesse ripetere almeno in parte le buone cose mostrate negli ultimi anni con il Besiktas. Invece, nulla. Poca, pochissima sostanza e la casella dei gol ancora a secco.

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Dario Pelizzari