Var: fuorigioco, espulsioni e rigori. Tutti i problemi del Mondiale per club
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Var: fuorigioco, espulsioni e rigori. Tutti i problemi del Mondiale per club

Nella finale tra Real Madrid e Kashima Antlers pasticcia l'arbitro: Ramos da espellere, graziato senza aiuto delle immagini

Real Madrid-Kashima Antlers: la mancata espulsione di Ramos

Real Madrid-Kashima Antlers - La Var c'è, ma non aiuta l'arbitro dello Zambia Sikazwe al 90' quando fischia una brutta entrata di Sergio Ramos, già ammonito, e poi vaga per il campo con la mano al taschino senza però estrarre il secondo giallo e, quindi, senza espellere lo spagnolo.

La diplomazia non serve a molto in certi casi. VAR o non VAR l'entrataccia di Ramos sarebbe stata punita col secondo giallo (o, forse, anche con qualcosa di più) da gran parte degli arbitri. Inutile negare che l'arbitro zambiano si sia fatto intimorire dal nome del calciatore e dalla società di appartenenza. Episodio molto imbarazzante, la VAR non serve assolutamente a nulla di fronte all'incapacità di un arbitro di operare le scelte più facili per motivi che, di tecnico, non hanno nulla. Mi spiace doverlo affermare ma questo errore è figlio più delle scelte cervellotiche di Busacca che di un uso più o meno positivo dello strumento tecnologico.

Non è un caso che, successivamente alla conclusione della manifestazione, si sia ammesso che anche il primo utilizzo storico del VAR sia stato inficiato da un errore di valutazione sul fuorigioco di partenza. Pensare che tutti gli arbitri designati da Busacca non si siano accorti di un fuorigioco nonostante si trovassero davanti ad un monitor… beh, proprio questione marginale non è.

Per quanto concerne lo specifico episodio, è chiaro che il VAR non è stato utilizzato, probabilmente per una lettura restrittiva del protocollo di sperimentazione che non prevedeva l'ausilio tecnologico per casi relativi ad ammonizioni. Anche questa scelta appare quantomeno bizzarra considerando la vacuità dei confini sperimentali attuali.

Manchester City-Arsenal: il gol vittoria del City

Manchester City-Arsenal - La rete del 2-1 per il City viene realizzata con un velo di Silva davanti al portiere. E' in posizione di fuorigioco, ma la discussione è sulla sua partecipazione attiva o meno all'azione.

 Episodio che si ripete con una certa costanza. Non si tratta di una coincidenza ma della conseguenza della norma rivista e corretta fin troppe volte sul concetto di fuorigioco attivo o passivo. Anche in passato la fattispecie si è ripetuta in molte occasioni ma non vi erano complicazioni relative a giocatori in posizione di fuorigioco geografico.

Nel caso specifico Silva è certamente in posizione di fuorigioco e si trova, in termini altrettanto certi, sulla linea di visione del portiere, impedendo allo stesso un tentativo di intervento senza interferenze da parte del giocatore avversario.

In questo caso il VAR avrebbe chiarito abbastanza velocemente la questione, consentendo l'individuazione del fuorigioco, l'annullamento della rete e la concessione di un calcio di punizione indiretto a favore dell'Arsenal.

Lazio-Fiorentina: Tomovic, rigore ed espulsione?

Lazio-Fiorentina - Tomovic, già ammonito, stende Milinkovic Savic lanciato a due passi dalla porta. E' rigore, concesso, ma Irrati non estrae alcun cartellino. Era chiara occasione da rete? Serviva comunque la seconda ammonizione?

 Un episodio di lettura molto difficile ma per un solo motivo: il calcio di rigore assegnato è frutto di una decisione corretta o no? Anche dopo aver rivisto il presunto contatto per una decina di volte, inutile negare che il dubbio rimanga. Il parere di chi scrive è che il calcio di rigore sia abbastanza generoso, non essendoci un'evidente opposizione irregolare di Tomovic che, al limite, si aiuta con il braccio e con il corpo per impedire la battuta a rete dell'avversario.

Al di là di ciò, molti sono rimasti sorpresi dalla mancata ammonizione del calciatore. Lasciando da parte la qualificazione come irregolare o meno dell'intervento, la mancata ammonizione pare un evidente errore del direttore di gara. Il motivo è di prima evidenza: difficile non considerare come potenzialmente efficace un'azione del genere, col pallone a soli 3 – 4 metri dalla linea di porta.

La sensazione, anche prendendo ad esempio altri episodi (recentemente il contatto Szczesny/Lapadula in Roma-Milan), pare quella di una generale derubricazione di tali infrazioni, estensivamente applicando il concetto di “abolizione della tripla sanzione” (rigore, espulsione e squalifica) in occasione di un calcio di rigore. In mancanza di espresse modifiche al regolamento, lo stesso è rimasto invariato. Ciò implica che contatti da ammonizione “ieri” sono da ammonizione anche “oggi”.

Credo sia il caso di intervenire a livello di direttive per evitare che vengano risparmiate altre sanzioni disciplinari ricordando che le sanzioni non comminate non sono “risparmi di buon senso” ma semplici errori.

Genoa-Palermo: il fuorigioco dubbio di Rispoli

Genoa-Palermo - Rispoli in posizione sospetta nell'azione che porta al 3-3 del Palermo contro il Genoa. In linea o no, questione di centimetri: avrebbe chiarito la Var o sarebbe rimasto il dubbio? 

Altro episodio che avrebbe portato a dubbi e polemiche anche con l'utilizzo dello strumento tecnologico. Per quanto possa essere preciso il frame preso in considerazione, nessuno avrà mai la certezza di un fuorigioco o di una posizione regolare al momento in cui il pallone viene indirizzato al calciatore.

L'arbitro e l'assistente stesso avrebbero chiesto la visualizzazione delle immagini per poter decidere con calma ma, in ogni caso, avrebbero poi espresso la propria opinione sulla base di una sensazione, essendo praticamente impossibile avere certezze assolute.

In ogni caso non aspettatevi decisioni in 5/6 secondi, per l'utilizzo dello strumento ci vorrà sempre e comunque un tempo minimo di 60 secondi, checché ne dica Busacca.

Perché questa rubrica

Ancora un anno e la moviola in diretta entrerà nel calcio a pieno titolo. Lo ha già fatto con la Goal line technology, che ha azzerato le discussioni sui gol-non gol e accadrà anche con il Var (Video Assistant Referees), ora in fase di sperimentazione sui campi della serie A e in altri campionati.

Un supporto per i direttori di gara, applicabile però solo per determinate tipologie e casistiche di gioco, come l'ex-arbitro di Serie A Luca Marelli (clicca qui per il suo blog) spiega giornata dopo giornata in esclusiva ai lettori di Panorama.it, analizzando gli episodi più discussi o emblematici del turno. Con una premessa fondamentale: la Var non è stata ideata per valutare ogni episodio dubbioma invece per evitare gli errori molto vistosi e soprattutto quelli che possono indirizzare l'esito di una gara.

Parliamo dunque di sviste evidenti rispetto a calci di rigore, scambi di persona (rarissimi, per la verità), reti realizzate in fuorigioco oppure decisioni su particolari avvenimenti che comportino sanzioni disciplinari a carico dei calciatori.

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Luca Marelli

Arbitro dal 1994 al 2010, alla CAN (Commissione Arbitri Nazionale Serie A) dal 2005 al 2009. Avvocato, appassionato di regolamento, amante di calcio e basket con un insano innamoramento per l'Olimpia Milano. Il regolamento del calcio come unico punto di riferimento nel giudizio, l'obiettività assoluta come obiettivo.

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