Tifosi del Liverpool contro Balotelli (e il suo peggior inizio di sempre)
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Tifosi del Liverpool contro Balotelli (e il suo peggior inizio di sempre)

I fan di Anfield scaricano l'azzurro: "E' spazzatura, non serve". E i numeri lo bocciano: non aveva mai avuto un impatto così scarso

La scintilla non è scoccata e il fenomeno Balotelli, sbarcato a Liverpool come scommessa di lusso reduce dal mezzo fallimento con il Milan, vive per il momento sui tabloid più che in campo. Il pessimo inizio di stagione dei 'Reds' ha fatto il resto e così, dopo la deludente sconfitta a Basilea, i tifosi inglesi si sono scatenati e hanno messo nel mirino proprio Supermario, colpevole secondo loro di non aver sostituito adeguatamente Suarez, l'uomo che a suon di gol li aveva trascinati a un passo dalla conquista della Premier. Un malessere prima silenzioso e soffocato e che ora è esploso soprattutto in Rete. "Balotelli è inutile" "Non serve" "Spazzatura e basta" alcuni dei messaggi postati da fan del Liverpool delusi. Rodgers, che pure non era stato tenero con lui all'inizio, continua a difenderlo a spada tratta, garantendo che il talento dell'azzurro sarà molto utile alla squadra. Però il bilancio dei primi (quasi) due mesi è negativo e lo certificano i numeri.

Un solo gol e tanta fatica

Fin qui Balotelli ha giocato 534 minuti tra Premier League, Champions e Coppa di Lega. Quasi 9 ore in campo divise in 7 presenze e impreziosite da un solo gol, segnato ai bulgari del Ludogorets nel finale del debutto europeo e che, grazie al rigore a tempo scaduto di Gerrard, si è rivelato decisivo per regalare la vittoria. Poi nulla più. Solo un prezioso lavoro tattico che gli è valso il plauso del suo allenatore e degli osservatori nelle prime apparizioni ma che, con il passare delle giornate, ha finito col diventare un limite. Balotelli normalizzato sembra un giocatore di sicuro più disciplinato tatticamente, ma meno decisivo in attacco. Resta sempre meno in area di rigore (cosa che gli chiedeva con forza Prandelli), gira per il campo e non ha a disposizione i rigori perché a Liverpool li tira tutti Gerrard. Una penalizzazione importante per chi, al netto dei penalty e dei calci di punizione, una sola volta in carriera è arrivato in doppia cifra.

Inter, City e Milan: quando la partenza era sprint

Il dato che balza all'occhio è che Balotelli è sempre stato abituato a partire fortissimo. Nella stagione 2007-2008, quella del debutto con i grandi grazie all'infortunio di Ibrahimovic e alle intuizioni di Mancini, Supermario aveva fatto rodaggio in Coppa Italia (4 presenze e 4 gol compresa una doppietta contro la Juventus), qualche minuti qua e là nel cuore dell'inverno e poi, quando era stato chiamato sulla scena da protagonista, era stato decisivo: 2 gol e 2 assist tra la 32° e la 36° giornata. Reti contro Atalanta e Fiorentina cui si sarebbe aggiunta quella a San Siro contro il Siena. Abbastanza per scrivere il suo nome tra i protagonisti della conquista del 15° scudetto per l'Inter.

Nell'agosto 2010, all'arrivo al Manchester City, aveva subito lasciato il segno nel preliminare di Europa League a Timisoara. Poi l'infortunio al ginocchio e al rientro erano stati sufficienti 170 minuti per mettere nel carniere la prima doppietta (contro il Wba) e il primo cartellino rosso. In ogni caso nessuno a Manchester discuteva la qualità dell'uomo voluto proprio da Roberto Mancini e che pareva pronto al grande salto. Nel gennaio 2013, dopo l'approdo al Milan, la partenza era stata ancora più rapida. Doppietta contro l'Udinese all'esordio, gol decisivo a Cagliari e poi rete al Parma: 4 centri e un assist in 4 partite. Una furia.

Conte osserva i suoi sforzi, ma...

Come ha ben spiegato il suo procuratore, Mino Raiola, quella di Liverpool è l'ultima chiamata per Balotelli ad altissimo livello. Ovvio che la parola 'fallimento' non è preventivata. Il percorso di crescita, però, dovrà essere rapido e possibilmente senza quelle cadute nel gossip e dintorni che, invece, stanno caratterizzando anche questo autunno inglese. Sullo sfondo c'è il sogno di Balotelli di tornare in azzurro. Conte non gli ha chiuso le porte in faccia (e il gruppo nemmeno), però le regole sono cambiate e nulla andrà più considerato scontato. Il rendimento di oggi non è sufficiente per rientrare nel giro: altri stanno facendo meglio, a partire da Immobile che, invece, si sta ambientando bene a Dortmund. Da Coverciano il ct osserva, apprezza il tentativo di maggiore disciplina tattica, ma ancora non basta. Serve di più per convincerlo e riprovare con Balo. E a Liverpool la pazienza si sta per esaurire.

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Giovanni Capuano