Stipendi Serie A, chi spende di più?
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Stipendi Serie A, chi spende di più?

Milan e Juve paperoni del campionato low cost. La crisi ha ridotto gli ingaggi ma ancora non basta. E c'è chi paga di più dello scorso anno

Galliani ci ha provato in tutti i modi, soprattutto vendendo i pezzi pregiati (Ibra, Thiago Silva e Cassano), ma alla fine il Milan con 120 milioni di monte salari lordo è ancora la squadra più spendacciona della Serie A 2012-2013. Detto questo, bisogna ammettere che la dieta a Milanello c'è stata. I 60 milioni di dimagrimento, frutto della politica di austerity che sul campo sta complicando non poco la vita ad Allegri, permettono di tenere i conti, se non in attivo, quantomeno in ordine e di programmare un futuro in linea con il fair play finanziario. Insomma i 4 milioni di Pato, attualmente il giocatore più pagato dai rossoneri, sono un bello sconto considerati i 9 netti che ogni anno venivano puntualmente versati al fenomeno Ibra, ora accasatosi presso gli sceicchi parigini. Cose che nessuno ormai in Italia sembra più potersi permettere.

Un piano di austerity che ha contagiato anche l'Inter di Moratti. Il presidente nerazzurro ha tagliato le buste paga di 40 milioni grazie alle cessioni di Julio Cesar, Maicon, Lucio e Forlan, portando il monte salari a 100 milioni e la sua squadra sul terzo gradino del podio della speciale classifica dei salari. Intanto la Juve, attualmente al secondo posto con 115 milioni, ha già speso di più dello scorso anno e potrebbe addirittura, a fine stagione, superare il Milan.

Colpa dei bonus promessi, in caso di risultati in Europa e in campionato, ai propri giocatori che potrebbero far lievitare e di molto il monte salari. Una crescita dei costi che accomuna la squadra di Agnelli alle due squadre di Roma. I giallorossi in realtà hanno provato a risparmiare qualcosa ma l'innalzamento della base fissa dei salari (dovuto all'eliminazione dei bonus dai contratti) e il rinnovo di De Rossi hanno mantenuto le spese lorde intorno ai 95 milioni. Lotito intanto ha dovuto far fronte al ritorno di una valanga di tesserati che hanno innalzato il monte stipendi della Lazio a 66,2 milioni. Meglio di tutti invece, considerata la base di partenza, ha fatto il Napoli. De Laurentis infatti, nonostante il rinnovo di Cavani a 4,5 milioni, è riuscito a mantenere il totale dei salari intorno ai 54 milioni a stagione, inserendo qualche giovane alla Insigne in cambio di contratti pesanti come quello di Lavezzi (2 milioni più bonus).

TENDENZA In totale il monte salari delle squadre è passato dai 1'100 milioni della scorsa stagione ai 1'039,5 milioni attuali, con un risparmio complessivo di 60,5 milioni. Non molti, a dire il vero, visto che nel 2007 se ne spendevano "solo" 829. Da allora però il grafico aveva sempre segnato una crescita positiva, intorno ai 100 milioni all'anno, e il meno 60 di questo campionato rappresenta la prima inversione di tendenza da almeno 6 anni a questa parte. In sostanza si risparmia poco ma perlomeno si è cominciato a risparmiare.

I PIU' PAGATI L'inversione di tendenza ovviamente porta con sè anche un ridimensionamento dei salari di giocatori e allenatori. Via Ibra, ora i più pagati sono Sneijder, Buffon e De Rossi, con 6 milioni netti all'anno, davanti a Totti (5) e alla coppia Cavani-Milito che percepiscono 4,5 milioni rispettivamente da Napoli e Inter. Appena fuori dal podio troivamo Cambiasso, Pato, Robinho e Mexes (4 milioni) mentre sempre tra i più pagati, anche considerato il ruolo in campo, figurano Pirlo (3,5), Chiellini (3) e Zanetti (2,8). A parte i top player, in totale i giocatori milionari della Serie A sono 120, senza considerare i bonus, con alcuni casi paradossali retaggio di campagne acquisti precedenti. Su tutti il caso di Iaquinta e della sua prigione dorata: 3 milioni all'anno ma fuori dal progetto (e dal campo). In poche parole, senza giocare.

Il trofeo di giocatore meno pagato lo vincono a pari merito i due classe '93 del Torino Alfred Gomis e Abou Diop. Per loro il presidente Cairo non è disposto a sborsare più di 1.600 euro al mese (20mila euro all'anno). D'altra parte non sempre il valore dei giocatori, soprattutto giovani, è immediatamente proporzionale allo stipendio: il centrocampista della Roma Florenzi, giustiziere dell'Inter nel 3-1 di San Siro, è un titolare da 30 mila euro a stagione.

Tra gli allenatori il più ricco è di gran lunga Antonio Conte a cui la Juve ha ritoccato l'ingaggio portandolo a 3 milioni di euro netti a stagione. A 500 mila euro di distanza c'è Mazzarri mentre il terzo posto di Allegri, con 2,4 milioni, potrebbe variare significativamente coi risultati (fino a 3 milioni) grazie ai soliti bonus. Curioso notare come il "guru" Zeman sia lontano di oltre un milione in quanto a stipendio (1,4 a stagione) dal suo collega rossonero e davanti di 400 mila euro ai due giovani emergenti Montella e Stramaccioni. Stipendi che forse non faranno gola ad allenatori alla Guardiola o a giocatori come Cristiano Ronaldo, ma a vedere le cifre non è che le squadre italiane sembrino poi così povere. Il cammino verso il risparmio è sicuramente iniziato ma la strada è lunga per un campionato che deve ancora imparare a vivere "low cost".

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Teobaldo Semoli