Girone F: l'Argentina
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Girone F: l'Argentina

La Selección è tra le favorite di Brasile 2014, ma arriva da tre edizioni deludenti. Sarà questo finalmente il Mondiale di Messi? - Speciale Mondiali

Gruppo F:  con Bosnia, Iran e Nigeria.

Presentazione: L’Argentina arriva in Brasile sicuramente come una delle squadre favorite per la vittoria finale, forte della terza posizione nel ranking FIFA e del primato conquistato nel girone di qualificazione del Sud America. A Messi e compagni toccherà il difficile compito di riscattare le delusioni degli ultimi tre Mondiali in cui l’Albiceleste ha collezionato un’eliminazione al primo turno e due ai quarti di finale (l’ultima con il pesante passivo di 0-4) per mano della Germania.

I convocati: A guidare la spedizione dell’Argentina sarà ovviamente Leo Messi, desideroso di riscattare le prestazioni opache degli ultimi Mondiali, ma c’è anche tanta Serie A nella lista dei convocati del CT Sabella. I tre portieri saranno Romero, del Monaco, Andujar del Catania e Orion del Boca Juniors. Per la difesa, vero punto debole (e non da oggi) dell’Albiceleste, saliranno sull’aereo Zabaleta del Manchester City e gli “italiani”  Roncaglia, Campagnaro e Fernandez rispettivamente di Fiorentina, Inter e Napoli. A completare la lista saranno Otamendi del Porto, Garay del Benfica, Basanta del Monterrey, Rojo dello Sporting Lisbona e Orban del Bordeaux.

A centrocampo spazio alla fantasia e al talento di Lamela, Di Maria e della scommessa Ricky Alvarez. A dare solidità ci penseranno Mascherano, Augusto Fernandez del Celta Vigo e i due centrocampisti dei Newell’s Old Boys Banega e Rodriguez.

L’attacco stellare dei biancoazzurri sarà guidato da Messi ma Sabella conta molto sulle giocate vari dei Lavezzi, Palacio, Higuain e Aguero. E Tevez? La sua mancata presenza nella lista dei convocati ha creato un vero e proprio caso in Argentina che si è schierata tutta (Governatore di Buenos Aires compreso) contro il tecnico Sabella, colpevole di ignorare le prestazioni dell’Apache con la maglia juventina.

La probabile formazione: Caso Tevez a parte le scelte di Sabella per il suo 4-2-3-1 sono abbastanza chiare: Sergio Romero in porta, Basanta, Campagnaro, Zabaleta e Garay in difesa. A centrocampo Mascherano a fare filtro nel mezzo con Maxi Rodriguez per sostenere le giocate di Di Maria e Lavezzi. Davanti il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle di Messi e Aguero.

Le stelle: Con Lavezzi, Di Maria e Mascherano in mezzo al campo e il fiuto del gol di Higuain, Palacio e Aguero là davanti non è certo il talento individuale quello che manca all'Albiceleste. Quello che però si chiedono tutti è se sarà finalmente il Mondiale di Messi. I tifosi e l’Argentina tutta se lo augurano, anche perché la Pulce con la Nazionale non è mai riuscita a mettere davvero in mostra tutto il suo immenso talento. Il Mondiale tra l’altro è l’ultima competizione che manca nella sua ricchissima bacheca... 

I giovani da tenere d’occhio: 

La stampa inglese lo ha definito “un flop da 30 milioni” ma Rio 2014 potrebbe segnare la rinascita del talento di Erik Lamela. L’ex centrocampista della Roma, classe 1992, non ha trovato vita facile al Tottenham ma se saprà giocarsi al meglio i minuti che gli verranno concessi potrebbe essere la sorpresa del Mondiale. Lo stesso proverà a fare il non più giovanissimo Ricky Alvarez, alla prima su un grande palcoscenico, che con i suoi colpi potrebbe scombinare le difese nei secondi tempi (o supplementari) delle partite più complicate.

Il palmares: 2 Coppe del Mondo, 14 Coppe America, 1 Confederation Cup.

Vecchie conoscenze: Tra i giocatori dell’Albiceleste visti in Italia spiccano Lavezzi e il già citato Lamela. A Parigi il Pocho ha vinto un campionato, una supercoppa e ha confermato il suo talento anche a livello internazionale. Il Mondiale, in cui giocherà da titolare, potrebbe essere il palcoscenico giusto per la definitiva consacrazione.

L’allenatore: Per chi non lo conoscesse diciamo subito che Alejandro Sabella è l’allievo storico di Daniel Passarella, di cui l’attuale ct dei biancocelesti è stato per lungo tempo viceallenatore tra Argentina e Uruguay. Vincitore di una Coppa Libertadores con l’Estudiantes se ne va dalla società nel 2011 dopo alcune divergenze con la società (che non lo aveva soddisfatto in chiave mercato) prima di approdare sulla panchina dell’Argentina, come sostituto di Sergio Batista, per portare nuove idee, soprattutto difensive, a una Nazionale abituata a subire gol a ripetizione. Al momento l’esperimento gli è riuscito in parte…

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Teobaldo Semoli