Luciano Spalletti allenatore Inter
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L'Inter e la scelta di Spalletti: ecco perché sì e perchè no

Suning e Sabatini rompono gli indugi. In panchina un uomo da 80 punti a stagione (ma con qualche limite). Le indecisioni di Conte

L'Inter ha rotto gli indugi e messo la prima pietra della ricostruzione dopo la stagione dei disastri, dei quattro allenatori cambiati e della mancata qualificazione in Europa. Suning e Sabatini hanno scelto: sarà Spalletti il prossimo tecnico chiamato a rifondare la squadra.

Una decisione presa anche in considerazione delle mancate risposte di Antonio Conte cui era stato offerto un ricchissimo contratto e un progetto con investimenti maxi e poteri illimitati. Il via libera da Londra tarda e, dunque, tra Nanchino e Milano si è scelto di procedere a meno di sorprese.


Spalletti avrà un contratto triennale ricco ma non ricchissimo: 4 milioni netti a stagione più bonus. Si porterà dietro lo staff e i fedelissimi e dovrà integrarsi in fretta con le abitudini di Appiano in modo da poter cambiare quello che non va. La stessa richiesta che Suning ha fatto a Sabatini, nuovo coordinatore delle attività sportive del gruppo cinese.

Essendo in scadenza di contratto (30 giugno 2017) Spalletti rappresentava anche l'opzione meno complicata sul mercato. Simeone e Conte con i legami di ferro con Atletico Madrid e Chelsea, Sarri vincolato dal Napoli e altri nomi erano certamente affascinanti ma più difficili da raggiungere


La decisione di rompere gli indugi nasconde anche la volontà di non ripetere alcuni errori della passata stagione. Ecco perché la scelta di Spalletti può essere doppiamente positiva, anche se ci sono ombre che accompagnano l'arrivo di un allenatore spesso discusso nelle piazze in cui ha lavorato.

Perché è un'ottima scelta

Luciano Spalletti è per l'Inter uno dei due cardini del nuovo progetto cinese. Decisione ponderata e che ha molti lati positivi:

Conosce l'Italia e ha fatto risultati - Innanzitutto non rappresenta un salto nel buio come De Boer o altri nomi stranieri che avrebbero bisogno di un periodo adeguato di inserimento. Spalletti conosce benissimo la realtà italiana e ha dimostrato di fare risultati anche se non ha alzato nessun trofeo.

Dal gennaio 2016, quando ha preso in mano una Roma allo sbando, le ha fatto fare 130 punti in 56 partite (media 2,32): è vero che si tratta di campionati anomali, ma la performance dimostra che è capace di far rendere le proprie squadre per quello che valgono.

Legame con Sabatini - Ha lavorato con il nuovo plenipotenziario della società nerazzurra e questo facilita la nascita di un'intesa immediata. Qualche scontro c'è stato, ma in generale Spalletti è un tecnico capace anche di caricarsi sulle spalle il ruolo scomodo di uomo-società. E' abituato ad avere a che fare, così come Sabatini, con una proprietà lontana migliaia di chilometri.

Duttilità tattica - Ha dimostrato nella sua carriera di saper fare con gli uomini che ha. Gioca molto con gli esterni (e la rosa dell'Inter ne è fornita al momento) ed è stato capace di inventarsi Totti centravanti oppure di valorizzare un uomo d'area come Dzeko. Le sue squadre giocano un calcio piacevole e offensivo.

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Perché è una scelta rischiosa

Ovviamente c'è anche l'altro lato della medaglia. Sapere che l'Inter ha tentato fino all'ultimo di convincere Conte rende qualsiasi altra scelta una sorta di ripiego, seppure di lusso. E' vero che il messaggio dato da Suning è anche che il club non aspetta all'infinito e decide senza farsi dettare i tempi da nessuno, però il rischio è concreto e almeno all'inizio Spalletti ci dovrà convivere.

Poi c'è l'aspetto caratteriale e della comunicazione, vero tallone d'Achille di un professionista che sul campo ha dimostrato di essere uno dei migliori. Gli ultimi mesi a Roma sono stati un calvario e la vicenda Totti ne ha rappresentato il simbolo. Milano è una piazza particolare e non meno complicata, anche perché le aspettative sono alte e i tifosi non ne possono più di brutte figure.

Spalletti dovrà convincere anche da questo aspetto. Se ci riuscirà sarà un ottimo investimento e l'asse con Sabatini sarà destinato a funzionare.

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Giovanni Capuano