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Claudio Villa/Getty Images
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Il weekend della Serie A: cosa aspettarsi dalla giornata dei big match

Juventus-Lazio, Roma-Napoli e Inter-Milan, tra sfide già importanti per scudetto e corsa alla Champions League.

Un week end all'insegna dello spettacolo, con un pizzico di perplessità sul fatto che accada dopo la sosta delle nazionali che ha costretto ad autentici tour de force intercontinentali giocatori di quasi tutte le squadre. Difficile capire chi abbia speso di più inseguendo il sogno del Mondiale: di certo le fatiche della doppia data di qualificazione incideranno su un turno di campionato che si annuncia esaltante e decisivo.

In calendario tre big match, ciascuno con motivi che lo rendono importante. Si comincia all'Allianz Stadium con Juventus-Lazio, si prosegue all'Olimpico per Roma-Napoli e si chiude a San Siro (nell'occasione con record assoluto di incasso a 4,5 milioni di euro) con un Inter-Milan che ha già il sapore dell'ultima spiaggia.

Un giro d'Italia in 270 minuti che darà qualche risposta sulle ambizioni delle sei grandi del nostro campionato: scudetto, Champions League e panchine a rischio. Domenica serà sarà tutto più chiaro o quasi.

Juventus-Lazio: Allegri da inseguitore

In ordine strettamente cronologico, la prima tappa è Juventus-Lazio dove Allegri riscopre la sensazione di essere lepre e non cacciatore dopo aver perso la testa della classifica col pareggio di Bergamo. Non capitava da 40 settimane e la concomitanza dei big match potrebbe anche restituire ai bianconeri la leadership in fretta, però la sensazione di un duello vero c'è e anche la voglia di cancellare le polemiche di due settimane fa.

Sulla carta la Juventus è la squadra più attrezzata ad ammortizzare i colpi della sosta. Soprattutto in attacco la rosa è completa e consente ad Allegri di ragionare anche tenendo a mente l'impegno di Champions. Inzaghi ha meno opzioni, ma ha anche la testa più libera e sgombra di pressioni. A metà agosto ha sorpreso i campioni d'Italia nella Supercoppa e oggi tenta il bis anche per convincere definitivamente gli estimatori (tanti) di essere uno da Juve...

Roma-Napoli, il giorno della verità

Sarri contro Di Francesco è, invece, un match della verità perché può dare la dimensione di cosa attendersi da Roma e Napoli. I partenopei hanno già sbancato l'Olimpico contro la Lazio nella vittoria fin qui più pesante del cammino di inizio stagione di Mertens e compagni. Senza troppi giri di parole, se dovessero fare il bis diventerebbe difficile non considerarli non solo competitivi per lo scudetto ma quasi favoriti.

E la Roma? Scetticismo all'inizio intorno al nuovo tecnico, poi gioco e vittorie contro avversarie abbordabili e, infine, il successo esterno a San Siro contro il Milan. Nessuno ha ancora capito la reale dimensione dei giallorossi che galleggiano, anche a causa della gara saltata contro la Sampdoria, alle spalle di Juventus e Napoli e in zona Champions. Dove si potranno agganciare? I novanta minuti dell'Olimpico sono il test giusto.

Inter-Milan, Montella all'ultima spiaggia

A San Siro gli occhi sono puntati tutti su Montella, ma la pressione non è lieve nemmeno per Spalletti. La ragione è semplice: il calendario porterà l'Inter a Napoli dopo il derby e il rischio che due brutti risultati trasformino in processo le critiche sulla qualità del gioco non eccelsa espressa sin qui è concreto. L'altra faccia della medaglia è che i nerazzurri hanno la chance irripetibile di mettere una voragine tra se stessi e i rivali principali per un posto in Champions League, condizione che sarebbe ideale per poi attutire anche i colpi di qualche caduta.

Montella ufficialmente non è a rischio ed è difeso dalla società dopo la bufera del post-Marassi e la successiva nuova sconfitta contro la Roma. Il Milan, però, si gioca tantissimo pur essendo ancora metà ottobre perché precipitare a -10 dall'Inter obbligherebbe a una rincorsa forsennata senza margine d'errore e minerebbe ulteriormente le poche certezze acquisite fin qui.

Domenica bivio per la stagione, dunque. A San Siro e non solo. E week end che apre a un mini-ciclo in cui le gerarchie della Serie A si cominceranno a consolidare. Nessuno vincerà il campionato o la corsa Champions adesso, ma qualcuno potrebbe cominciare a perderle.

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Giovanni Capuano