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La (strana) scelta di Lele Adani

Mancini lo voleva come vice allenatore all'Inter; lui via twitter, ha detto no: "Preferisco la Tv..."

"Sono abituato a parlare di calcio alla gente, ma è difficile per me farlo se l'argomento in questione sono io. Sento tuttavia la necessità di spiegare come sono andate le cose in questi giorni, soprattutto perché ci tengo molto a dire grazie a Roberto Mancini, fuoriclasse in campo, in panchina e nella vita, per avermi ritenuto all'altezza di fare parte del suo staff nella nuova avventura all'Inter. Umanamente, prima ancora che professionalmente, l'attenzione che Roberto ha dimostrato nei miei confronti è una delle più grandi dimostrazioni di stima che ho ricevuto nella mia carriera. Una carriera che negli ultimi anni ha preso una strada che mi entusiasma e affascina, un percorso che non pensavo potesse diventare così importante per me. Ho la fortuna e il privilegio di poter raccontare il calcio con tutto l'amore e la passione che ho per questo gioco e voglio continuare a farlo, con professionalità, dedicandovi tutto il mio tempo. Per me contano la parola data, i rapporti, i progetti da portare avanti giorno dopo giorno, tutte cose che mi legano a Sky, luogo ideale per lavorare come piace a me. Con i miei 'compagni di squadra' abbiamo ancora tanta strada da fare insieme. E tanta strada farà certamente l'Inter di Roberto Mancini, una persona speciale, al quale auguro davvero il meglio per il futuro. Grazie a tutti per i fantastici messaggi di questi giorni...Ci vediamo in onda!".

Meglio Sky che l'Inter; meglio la tv del campo; meglio la D'Amico che Mancini. Vedetela come volete, ma la scelta di Lele Adani (ex difensore di Brescia ed Inter, da qualche mese commentatore di Sky) di rifutare l'offerta del neo allenatore dei nerazzurri per entrare nel suo staff è qualcosa che divide.

Ci sono quelli che gli danno del folle, perché non si dice mai no al mondo del pallone. E ci sono quelli che invece la pensano esattamente all'opposto. "Bravo - sostengono - finalmente uno con dei sani princìpi".

A noi, onestamente, poco interessa; perché alla fine stiamo parlando di un ex calciatore (come tanti) che ha ritrovato un pizzico di notorietà (come tanti) commentando partite (come tanti) e che forse sarebbe entrato nello staff del "Mancio" (lui sì mica uno come tanti, sia come giocatore che come allenatore) per essere uno dei "tanti".

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Quello che ci sembra stonato è l'esigenza di scrivere al mondo intero (twitter alla fine è questo) una lettera di spiegazioni. Perché e soprattutto, "per chi?"

Per ringraziare Mancini della proposta? Sarebbe bastato dirglielo al telefono; così come con una telefonata il neo allenatore dell'Inter ha fatto la sua offerta. Era una questione privata (finita sui giornali per il famoso "diritto di cronaca") ma che alla fine era meglio se privata restava.

Ed invece così, mettendola sul social, scatenando ovviamente applausi e commenti (insomma, per far parlare di sé) viene il sospetto che dietro la scelta di una lettera pubblica su twitter ci sia un po' di sano protagonismo.

"La televisiùn la g'ha una forza da leun!" ("La televisione ha la forza di un leone"), recita un verso del milanesissimo - anche se milanista - Enzo Jannacci. Adani ha scelto le luci dei riflettori di uno studio a quelle di San Siro. Niente di strano e rivoluzionario. Anzi, una scelta da "uno dei tanti".

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Andrea Soglio