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Sarri e la Juve: ecco come sarà la sua formazione

Il solito modulo, ma con un attaccante vero. Possesso palla e gioco verticale, il ruolo di Ronaldo e le richieste di mercato del tecnico toscano

L'arrivo di Maurizio Sarri alla Juventuscambia l'approccio del club bianconero alla scelta del tecnico e alla costruzione del gioco e della traccia da seguire lungo la stagione. Sarà l'ex Chelsea e Napoli a doversi adattare alle abitudini della casa bianconera, dove vincere è fondamentale e il secondo posto sviluppando un buon gioco non ha mai salvato nessuno, però la curiosità che accompagna lo sbarco del toscano sul pianeta Juve è grande e comprensibile.

La sensazione è che il cambio imposto da Nedevd e Paratici da un allenatore risultatista come Allegri al suo opposto (e per tre anni fiero avversario in Italia) segni una nuova tendenza e guardi all'Europa prima ancora che al nostro campionato.

Potrebbe anche essere una tappa di passaggio, se è vero che Agnelli progetta di portare davvero Guardiola a Torino per presentarsi con un allenatore top al momento in cui la Juventus dovrà entrare nell'elite della nuova Champions League o Superlega. Sarri sarebbe, insomma, una sorta di apripista e modellatore di una nuova mentalità, prima ancora che di un nuovo modo di giocare.

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Il Sarri del Chelsea (diverso da quello di Napoli)

Un passaggio da affrontare partendo dalla certificazione che il Sarri di Londra è stato diverso da quello di Napoli. Meno integralista nelle sue scelte, più ampio nella rotazione della rosa, forse meno attraente da vedere e però efficace se è vero che è riuscito a migliorare la classifica dei Blues nella Premier League (da quinto a terzo) e, soprattutto, vincere l'Europa League che spesso nel recente passato è stata l'antipasto di un'ottima Champions.

L'esperienza al Chelsea racconta soprattutto di due metamorfosi che si sposano alla perfezione con quello che dovrà fare il prossimo allenatore della Juventus. Intanto un minore integralismo tattico, con rotazione di calciatori alla ricerca della soluzione più adatta (anche cambiando nel corso della stagione). I tifosi inglesi non hanno apprezzato il Sarriball, ma hanno visto anche altro: un calcio più verticale per innescare le corse di Hazard e la profondità di Giroud.

E poi la fine del dogma dei titolarissimi, quel manipolo di fedeli che a Napoli aveva cercato di vincere lo scudetto giocando in 12 (sopra i 2000 minuti in campo) o al massimo in 15 (oltre 1000 minuti). Al Chelsea, con una rosa migliore e più profonda, i numeri sono cambiati e i fedelissimi sono diventati rispettivamente 20 e 15. Alla Juve dovrà essere così non potendo immaginare di utilizzare metà delle armi messe a disposizione da Paratici.

sarri juve formazione mercato come giocaEPA/SERGEY DOLZHENKO

Come sarà la Juve di Sarri

Come sarà la Juve dell'anno-uno dell'era Sarri? Intanto cambierà modulo di gioco rispetto al 4-2-3-1 che ha a lungo caratterizzato l'esperienza di Allegri e del 3-5-2 che spesso ha rappresentato l'alternativa. Possiamo prendere come base il 4-3-3 che non sarà una novità assoluta, ma oltre a essere la disposizione preferita da Sarri (usata sia a Napoli che a Londra) si adatta bene a una rosa piena di esterni di valore.

Il mercato di Paratici e Nedved prevede qualche cessione importante per sistemare i conti e fare spazio agli acquisti, due dei quali si prevedono di alto impatto anche economico. I punti fermi sono Szczesny in porta (Reina potrebbe prendere il posto di Perin come riserva e uomo fedele nello spogliatoio), Bonucci e Chiellini a fare da chioccia come centrali di difesa in un reparto che sarà arricchito con un giovane e un uomo di esperienza, e due esterni nuovi di zecca.

Cancelo è in uscita, Alex Sandro potrebbe partire: piace Emerson Palmieri del Chelsea che è diventato titolare nella seconda parte della stagione. A centrocampo già preso Ramsey, Paratici sogna un big tra Pogba e Milinkovic Savic, Pjanic sarà il faro del gioco un po' come lo è stato Jorginho nelle ultime annate.

E davanti? Ronaldo intoccabile e si cercherà di affiancargli un vero numero nove che potrebbe essere Higuain (anche se il rendimento nei mesi inglesi è stato negativo anche con Sarri), oppure Icardi che è un pallino di Paratici e che come trattativa resta in piedi nell'ipotesi di uno scambio con Dybala.

Serve poi un esterno di grande corsa e qualità e il profilo ideale risponde al nome di Chiesa che è l'obiettivo del lavoro dell'inverno, prima che l'arrivo di Comisso a Firenze cambiasse un po' lo scenario. In uscita Mandzukic e Douglas Costa oltre a Cuadrado, crescenti le quotazioni di Bernardeschi che è sempre piaciuto a Sarri e che potrebbe essere uno dei pilastri della sua nuova Juve.

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Giovanni Capuano