Il miglior Ronaldo e i meriti di Sarri
ANSA/Alessandro di Marco
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Il miglior Ronaldo e i meriti di Sarri

Dalle panchine (con polemica) alla serie di gol che lanciano la Juventus in fuga. Il tecnico ha saputo gestire al meglio CR7

La sintesi migliore l'ha fornita proprio Sarri al termine della sfida vinta dalla sua Juventus contro il Parma, che ha certificato la prima fuga (+4 sull'Inter) della stagione. Ronaldo ti crea un problema perché "tutto deve ruotare intorno a lui", ma poi risolve tutti gli altri, soprattutto se entra in uno di quei periodi di grazia che gli consentono di segnare con continuità.

E' quello che è accaduto a cavallo della sosta di Natale e che ora fa discutere se CR7 sia il migliori giocatore mai arrivato a Torino o se sia ancora quello straordinario dell'apice della sua carriera. E' dal 1° dicembre che Ronaldo segna quando scende in campo in una partita di campionato: 7 giornate e 11 gol. Mostruoso.

Ma questo stato non deve far dimenticare quanto accaduto prima, a novembre, nel momento della difficoltà fisica e psicologica di un campione acciaccato e messo in discussione. Il mese delle panchine e delle sostituzioni, delle polemiche e delle mezze frasi rilasciate dal Portogallo, quando sembrava che CR7 fosse diventato un peso e non un valore per Sarri.

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Il Ronaldo di oggi nasce anche dal Ronaldo del mese di novembre e dal modo in cui il tecnico toscano l'ha gestito. Mettendolo alla pari del gruppo, non risparmiandogli la sostituzione in una serata negativa (quella contro il Milan) e incassando in silenzio tutto quello che è seguito.

Una serie di mosse che fin qui si sono rivelate decisive. Hanno ridato spazio e Higuain e Dybala, consentito al portoghese di recuperare la migliore condizione e lo hanno restituito al top nella prima fase decisiva dell'annata. Ma, allo stesso tempo, hanno consegnato all'allenatore l'autorevolezza di chi sa prendersi le proprie responsabilità anche a costo di scontentare il giocatore più importante dello spogliatoio

Come per ogni questione riguardante la Juventus i conti si faranno a maggio, con la discriminante della Champions League a fare da spartiacque tra trionfo e fallimento. Il primo inverno di Ronaldo e Sarri, però, ha già dato un verdetto.

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Giovanni Capuano