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ANSA/ELISABETTA BARACCHI
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Gol e partite, i numeri di Ronaldo nelle seconda fase della Champions League

Il portoghese della Juventus micidiale: in carriera ha segnato 63 reti nella fase ad eliminazione diretta, 24 nei quarti di finale

Un animale da gol, che si sveglia soprattutto quando serve e le reti contano davvero. Ecco chi è il Ronaldo che la Juventus ha messo nel suo motore per tentare l'assalto al trofeo che manca da 23 anni: la Champions League. Non solo un cannoniere che nella massima competizione continentale sta come nel giardino di casa sua e che l'ha vinta per ben cinque volte, ma un'autentica macchina da guerra (sportiva) nella fase ad eliminazione diretta.

Lo racconta la sua carriera e lo confermano numeri da record che lo collocano nell'olimpo degli attaccanti più prolifici e decisivi di sempre. Lui, che in Champions League ha lasciato il segno complessivamente 126 volte in 162 presenze (preliminari esclusi), nella fase ad eliminazione diretta al alzato l'asticella: 78 gare giocate e 63 gol realizzati. Poco meno di uno a partita.

E soprattutto nella lunga fase al Real Madrid è stato un cecchino praticamente infallibile: una rete ogni 94 minuti con in palio la qualificazione. Numeri strepitosi, la migliore assicurazione sulla vita sportiva della Juventus che sogna di andare a Madrid a giocarsi di nuovo la coppa dopo le finali perse a Berlino e Cardiff.

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Tutte le statistiche di Ronaldo nella seconda fase Champions 

In tutta la sua carriera, con le maglie di Manchester United, Real Madrid e Juventus, Ronaldo è sceso in campo 77 volte in gare della seconda fase della Champions League ad eliminazione diretta. Ha segnato 63 gol dimostrando fin da subito una notevole attitudine alla rete, anche se per timbrare la prima volta ha dovuto attendere il 2007 e la quarta partecipazione alla Champions con gli inglesi.

Col passare del tempo è diventato devastante. Se con il Manchester United la sua frequenza era di un gol ogni 188 minuti, in maglia Real Madrid è sceso a uno ogni 94: 50 reti in 62 presenze per 4.731 minuti totali giocati, escludendo i vari recuperi sparsi qua e là. Il totale, mettendo insieme le due fasi della sua storia, fa la frequenza di un gol ogni 110 minuti. Non male davvero

Stringendo il focus sugli quarti di finale i numeri cambiano poco: 24 volte ha trovato la porta avversaria. E lo stesso è successo negli ottavi: ne ha giocati 30 in tutto con 23 reti e nell'era madridista ha viaggiato alla media un centro ogni 89 minuti.

Il suo capolavoro è stato nell'ultima stagione a Madrid: gol nelle prime 10 gare consecutive della Champions League (record) compresi gli ottavi e i quarti di finale. Cosa significa essere decisivo? Ecco un esempio concreto: doppietta al Psg al Santiago Bernabeu e rete della serenità al ritorno a Parigi (4-2 aggregato per i futuri campioni d'Europa), doppietta a Torino nell'andata contro la Juventus e rigore-qualificazione all'ultimo secondo al Bernabeu nel ritorno.


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Ronaldo con la Juventus

In maglia bianconera Ronaldo ha vissuto una prima stagione di Champions League contraddittoria. Espulso col Valencia, nella fase a gironi ha avuto una media realizzativa nettamente inferiore rispetto al passato mettendo a segno un solo colpo (peraltro bellissimo) contro il Manchester United nella partita persa a Torino.

Poi gli ottavi di finale. Nulla di eclatante a Madrid, nella serata da incubo in cui i bianconeri hanno temuto di aver compromesso la qualificazione. Al ritorno l'uragano con la tripletta della rimonta (dallo 0-2 del Wanda Metropolitano al 3-0 dello Stadium), le prime pagine di tutto il mondo e le polemiche per il gesto sotto la curva dei tifosi dell'Atletico Madrid, rivali da sempre.

Ad Amsterdamo contro l'Ajax nell'andata dei quarti di finale si è ripetuto: sua la rete del temporaneo vantaggio pur essendo stato recuperato in extremis dall'infortunio muscolare patito il 25 marzo con la maglia del Portogallo. Non è al massimo, ma la sua sola presenza rende la Juventus più forte.

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Giovanni Capuano