Roma, la difficile strada verso la Champions: non sarà testa di serie
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Roma, la difficile strada verso la Champions: non sarà testa di serie

La squadra di Spalletti e l'incubo di agosto (per le italiane). Ecco perché difficilmente avrà un sorteggio in discesa

Chiuso il campionato con un terzo posto insperato a metà della stagione, quando le cose andavano male e la classifica piangeva, la Roma adesso progetta l'estate con l'icognita Champions League. La rincorsa di Spalletti (46 punti in 19 partite) varrà davvero il pass per la coppa più importante e i suoi milioni? Tutto si decide a fine agosto, quando i giallorossi saranno chiamati al playoff (16-17 l'andata e 23-24 il ritorno) che qualificherà le ultime 5 bellissime d'Europa.

Nelle ultime stagioni il bottino delle italiane è stato disastroso. Da quando Platini ha cambiato il format dei preliminari, dividendo i destini dei club delle nazioni guida da quello dei paesi emergenti, lo score è sconfortante: solo la Fiorentina (Sporting Lisbona nel 2009) e il Milan (Psv nel 2013) hanno superato l'ostacolo. In altre 5 occasioni la corsa nella Champions League è finita prima di cominciare: Sampdoria (2010), Udinese (2011 e 2012), Napoli (2014) e Lazio (2015). Colpa nostra, ma anche difficoltà ad entrare nell'urna con posizioni non favorevoli e con il rischio di pescare male nel sorteggio.

Attenta Roma: parti 51° nel ranking Uefa

Il problema si proporrà quasi certamente anche per la Roma che nel ranking per club della Uefa occupa solo la 51° posizione, bassissima non solo rispetto alle potenziali avversarie ma anche nel confronto con le altre italiane. La Juventus è la migliore (9°), poi ci sono Napoli (17°), Milan (25°), Lazio (27°), Inter (31°) e addirittura la Fiorentina (34°). E' vero che buona parte delle squadre che precedono la Roma ha già un posto nella Champions League o ha maturato il diritto a giocare la prossima Europa League, ma la situazione rimane difficile.

Ad oggi, sicure di fare il playoff di fine agosto sono anche Manchester City, Porto, Villarreal e Borussia Moenchengladbach. Tutte con coefficenti quinquennali superiori al 41.587 della Roma e, dunque, tutti con maggiori titoli di stare tra le teste di serie al momento del sorteggio. Anzi, come ricostruito con chiarezza dal blogger Fulvio Santucci le prime tre sono già sicure di un posto nell'urna nobile. 

Cosa deve succedere perché la Roma sia testa di serie

Premesso che il quadro sarà definitivo solo con la chiusura della stagione in Russia e Grecia, ecco qual è la strada strettissima che porta la Roma a essere testa di serie evitando un sorteggio da paura. Perché accada serve che nessuna tra Shakhtar Donetsk, Ajax, Anderlecht e Zenit San Pietroburgo, Rostov Cska Mosca superi il preliminare di fine luglio cui entrano con punteggi migliori.

Se anche una sola si qualifica, la Roma retrocede nell'urna delle non teste di serie perché tutte hanno coefficienti superiori: Shakhtar (81.976), Ajax (58.112), Anderlecht (54.000) e Zenit (93.216) e Cska Mosca (48.716). Se una cade, ne beneficia il Borussia Moenchengladbch che precede di un nulla i giallorossi: 42.035 contro 41.587. Una beffa cui ha contrubito involontariamente anche la Juventus non riuscendo a battere per due volte i tedeschi nell'ultima Champions.

Lo scenario più probabile per la Roma

A meno di colpi di scena, dunque, la Roma non sarà testa di serie e andrà incontro a un sorteggio pericoloso. Quanto? Dipende dall'avversario. Tra le teste di serie ci saranno sicuramente Manchester City e Porto, che rappresenterebbero un ostacolo durissimo, e il Villarreal, già più abbordabile malgrado quest'anno abbia eliminato il Napoli dall'Europa League. 

Delle altre potenziali teste di serie, da evitare lo Zenit e lo Shakhtar Donetsk, non impossibili Ajax, Anderlecht, Borussia Moenchengladbach e Cska Mosca. La certezza è che delle cinque palline, almeno due saranno da evitare a tutti i costi; se Shakhtar e Zenit (in questo momento terza e fuori dai giochi a beneficio del Rostov che, però, è lontanissimo nel ranking) si presenteranno al playoff saranno 4 su 5. Un vero incubo visti i precedenti.

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Giovanni Capuano