Roma, serve un'impresa contro pronostico con il Real Madrid
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Roma, serve un'impresa contro pronostico con il Real Madrid

Spalletti lascia Totti in panchina e spera in un goal nei primi minuti per ribaltare lo 0-2. La maledizione dei blancos contro le italiane

Serve un'impresa, perché la Roma non è mai stata capace di passare un turno dopo aver perso in casa la gara d'andata. E l'impresa deve essere doppia, perché il tabù va abbattuto contro una delel squadre più blasonate del mondo e in un teatro come il Bernabeu che incute timore anche vuoto, figuriamoci esaurito come sarà per i 90 minuti del ritorno di questo ottavo di finale di Champions League.

Serve un'impresa alla Roma e il pensiero corre ancora a Kralovec, arbitro dell'andata che ha negato ai giallorossi quell'ossigeno che oggi sarebbe stato essenziale per sognare davvero il ribaltone senza doversi affidare ai miracoli. Fosse stato concesso quel rigore (netto) su Florenzi saremmo qui a parlare di un'altra vigilia e di un'altra partita e non a ipotizzare uno scenario che, in caso di successo, manderebbe direttamente i nomi dei protagonisti nell'albo d'oro della storia.

Spalletti per proseguire la maledizione del Real...

Qualche timore lo deve avere anche Zidane, in realtà. Il 7-1 contro il Celta nell'ultimo turno della Liga con poker di Ronaldo non deve trarre d'inganno; il Madrid è una polveriera pronta ad esplodere perchè la stagione rischia di chiudersi con l'ennesimo flop della gestione Perez. La luna di miele con il tecnico francese è terminata e il distacco dal Barcellona nella Liga è così pesante da essere irrimediabile.

C'è di più: la gente vuole la testa di Perez e si placherà (forse) solo con la vittoria nella Champions a maggio, evento che oggi pare altamente improbabile. Zidane sa di camminare su un filo sottile e conosce anche la storia della maledizione Real, le 8 eliminazioni consecutive contro squadre italiane in Europa.

LA MALEDIZIONE DEL REAL MADRID: SEMPRE FUORI CON LE ITALIANE DAL 1989

Senza Nainggolan e con Dzeko all'ultima prova

Come cercare l'impresa? Spalletti ha chiesto ai suoi di crederci e di tentare la via di un gol per riaprire i giochi. Non ci saranno Rudiger, rimasto a Roma per un guaio muscolare, e anche Nainggolan che nella rifinitura della vigilia si è arreso dopo dieci minuti e non sarà recuperato e rischiato. Dunque cambio modulo, niente 4-3-3 e spazio al 4-2-3-1 spallettiano.

Per Totti ci sarà la panchina, anche se potrebbe essergli concessa una passerella nello stadio che lo ha applaudito e bramato, mentre davanti toccherà ad Edin Dzeko. Il centravanti è alle ultime chiamate prima della decisione sul suo futuro. Avrà alle spalle Salah, Perotti ed El Shaarawy e sarà protetto dietro da Keita (11 vittorie in carriera contro il Real Madrid) e Pjanic. Spalletti rischia, ma vuole essere coerente con l'idea del sogno.

Zidane senza Benzema e con il salvavita Casemiro

L'infortunio che ha tenuto fuori Benzema potrebbe, invece, dare una mano a Zidane che ha un galattico in meno da schierare titolare. Nel tridente con Ronaldo e Bale (assente all'andata) sale, dunque, James Rodriguez che libera un posto in mediana per Casemiro. Il brasiliano è una delle poche protezioni alla difesa che gli allenatori del Real Madrid hanno in rosa, ma spesso è stato sacrificato alla volontà presidenziale di veder giocare tutti i migliori.

Zidane predica prudenza e chiede ai suoi di non considerarsi qualificati in anticipo. Il Bernabeu attende e si scalda. Sarà esaurito con folta rappresentanza giallorossa: circa 2.500 tifosi hanno affrontato il viaggio verso Madrid sperando nell'impresa. Assomiglia a un miracolo, ma non si può mai dire: il Bernabeu in passato ci ha regalato già grandi sogni.

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Giovanni Capuano