La Lega di serie A contro la dispersione scolastica dei calciatori
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La Lega di serie A contro la dispersione scolastica dei calciatori

Presentato il progetto in collaborazione con il Miur, presente anche Peluso del Sassuolo: "I giovani atleti devono pensare anche al futuro"

La Lega Serie A e il Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) hanno presentato oggi il programma Websport 3.60, un progetto sperimentale ideato per contrastare la dispersione scolastica dei giovani calciatori e favorirne la continuità negli studi.

Al Mapei Stadium di Reggio Emilia erano presenti, tra gli altri il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi e il direttore generale della Lega Serie A, Marco Brunelli. I giovani calciatori delle semifinaliste (Juventus, Torino, Inter e Roma) hanno ascoltato la testimonianza di Federico Peluso, difensore del Sassuolo

Oggetto dell'incontro è stata la presentazione dei risultati dell'indagine condotta presso i settori giovanili italiani. Lo studio ha compreso i nati nel periodo 1996-2001 portando alla luce un problema esteso nel nostro calcio. A partire dai 16 anni diventa infatti sempre più difficile per i ragazzi conciliare le attività sportive e scolastiche, spesso a causa dell'alto numero di assenze. In prossimità della maggiore età subentra inoltre anche il problema del cambio di città per questi giovani atleti, che si trovano a dover frequentare scuole diverse nello stesso anno in virtù di un trasferimento tra club.

Attraverso il recente decreto, il Miur ha concesso di sostituire un 25% del totale delle ore di studio con la didattica on-line, in modo che i ragazzi possano restare al passo dei compagni attraverso le ore dedicate all'e-Learning. Queste settimane sono dedicate alla definizione del processo e dei criteri di adesione per le società della Lega Serie A e per gli istituti scolastici, poi, a partire da settembre 2016, prenderà il via un biennio di sperimentazione incentrato sugli studenti-atleti degli ultimi tre anni di scuola superiore, che avranno a loro disposizione una piattaforma personalizzata per la didattica digitale in rete.

Il progetto didattico sarà esteso, grazie alla partecipazione del Coni, anche ad altre categorie o discipline sportive, già a partire dal prossimo anno scolastico. Tutti i club della Lega Serie A dovranno dotarsi di uno spazio didattico all'interno del centro sportivo dove i ragazzi potranno studiare con la necessaria presenza di un tutor che svolga funzioni di raccordo tra docenti, famiglia e club. Lo sforzo comune di tutti dovrà essere orientato a favorire nei giovani calciatori un completo e qualitativo percorso di istruzione superiore, perché la media di coloro che raggiungono stabilmente il massimo livello professionistico (ad oggi solo il 6% dei nati tra il 1996 e il 1999 ha già esordito in Serie A TIM) invita a rivolgere la massima attenzione anche all'altro 94%, che potrebbe avere un futuro non necessariamente legato al mondo del calcio.

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Matteo Politanò