Premier League, la grande ricchezza che non ha speso in serie A
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Premier League, la grande ricchezza che non ha speso in serie A

Club inglesi dominatori sul mercato, ma l'Italia non è tra le loro mete: solo 79 milioni di euro su 1,17 miliardi. Perché?

Erano i più ricchi e lo hanno dimostrato al resto del mondo, facendo man bassa di giocatori ovunque e permettendosi prezzi inaccessibili per tutti gli altri. I club inglesi hanno iniziato da subito a sfruttare i vantaggi del nuovo contratto sui diritti tv, che riverserà 6,9 miliardi di euro nel triennio 2016-2019 sulle società della Premier League consentendo anche alle piccole di incassare assegni a livello dei top club degli altri paesi. Non stupiscono, dunque, 1 1.170 milioni di euro riversati sul mercato estivo con un saldo negativo di oltre 580 che doppia tutti gli inseguitori. La Serie A, che è tornata a spendere dopo anni di austherity, si è fermata a 576 e la Liga a 573, entrambe davanti alla parsimoniosa Bundesliga che continua a non fare mai il passo più lungo della gamba (410 milioni investiti con un saldo positivo di 67).

A sorpredere, semmai, sono alcune valutazioni di singole trattativa: De Bruyne 74 milioni, Martial addirittura 60 più bonus (e stiamo parlando di un ragazzino che fino a un anno fa era conosciuto quasi solo dagli esperti del calcio giovanile). La Premier League ha distribuito ricchezza un po' ovunque, con un occhio particolare per il mercato interno e una passione improvvisa per la Francia. La novità dell'estate 2015, infatti, è l'assalto che il club d'Oltremanica hanno lanciato alla Ligue1 e che ha consentito ai francesi di incassare una montagna di soldi: 225 milioni di euro.

Un vero tesoretto in cui la parte del gigante l'ha fatta l'affare Martial al Manchester United, ma che è stato alimentato anche da una serie di colpi di contorno: Cabaye al Crystal Palace, Amavi, Ayew e Vertout all'Aston Villa, Thauvin al Tottenham e Payet al West Ham. Francese è bello, insomma. E anche tedesco perché nella classifica dei tornei che hanno beneficiato della ricchezza della Premier League la Bundesliga viene appena dietro alla Ligue1 con 207,3 milioni di euro. Poi la Liga spagnola (117,2) e, infine, la Serie A italiana che si è fermata a 79 milioni di euro: il 6,7% della spesa totale.

I nostri club non sono stati capaci di vendere in Inghilterra o, forse, avevano poco o nulla da piazzare. Nessuno dei giocatori provenienti dal nostro campionato fa parte dell'elenco dei primi dieci affari della Premier League e bisogna scendere fino alla 15° posizione per trovare il passaggio di Matteo Darmian dal Torino al Manchester United per 18 milioni di euro. Poco sotto (17°) il trasferimento di Shaqiri dall'Inter allo Stoke City per 17. La presenza nei primi 50 finisce qui, con l'eccezione di Ricardo Alvarez dall'Inter al Sunderland (38°), vicenda che attende, però, il pronunciamento della Fifa perche gli inglesi non vogliono riconoscere l'obbligo di riscatto pattuito un anno fa.

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Giovanni Capuano