Pirlo, il genio è stanco. E se abbandonasse la Nazionale?
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Pirlo, il genio è stanco. E se abbandonasse la Nazionale?

Rendimento in picchiata col doppio impegno. Carrera: "Deve avere tempo di allenarsi", ma lo attendono 16 partite tra ottobre e novembre

La luce si è spenta e dalle parti di Vinovo hanno capito di avere un problema. Cosa sta succedendo ad Andrea Pirlo? Il genio è solo stanco o le sue difficoltà sono il segnale dell'impossibilità di reggere il triplo impegno per tutta la stagione? Domanda che Conte e Carrera si cominciano a porre considerato che l'ultima sufficienza di Pirlo risale ormai al 2 settembre (Udinese-Juventus) e da lì in poi è iniziata una lenta e costante discesa di rendimento.

La scelta di toglierlo nel momento clou della sfida di Firenze per fare posto a un giovane di belle speranze come Pogba dice molto della preoccupazione. "Dobbiamo trovare il modo di farlo lavorare più che riposare perché giocando ogni tre giorni non ha tempo per allenarsi e lo sta accusando" ha spiegato Carrera ammettendo l'esistenza del problema.

Attenzione, non è solo una questione juventina. Altri grandi campioni arrivati oltre la soglia dei 30 anni (Pirlo ne ha 33 compiuti) hanno scelto di abbandonare la nazionale per concentrare le forze solo sulle squadre di club. Andrea non ha mai preso in considerazione questa ipotesi, ma se il peso fosse eccessivo probabilmente la questione si porrebbe. In tanti in queste ore hanno cominciato a suggerirgli un passo indietro dall'azzurro per concentrarsi solo sul bianconero come fecero, ad esempio, Nesta col Milan e Totti con la Roma dopo il Mondiale 2006.

Pirlo viene da una stagione giocata da protagonista assoluto. 52 partite disputate, 4.627 minuti in campo e solo pochi spezzoni saltati (la gara contro il Cesena in campionato, quella col Bologna di Coppa Italia e gli ultimi minuti contro Novara e Lecce). Numeri mostruosi con un rendimento altrettanto elevato: 6,64 la media voto in campionato e un Europeo che l'ha candidato per il podio nel Pallone d'Oro. Solo all'inizio della sua stagione milanista (200-2004) era andato vicino a toccare vette simili: 6,53 di media voto.

Il problema, però, nasce da lì perché dopo la finale di Kiev del 1° luglio Andrea praticamente non ha quasi staccato. Un po' di vacanze e poi di nuovo Juventus con 120 minuti già al massimo nella finale di Supercoppa italiana del 12 agosto a Pechino contro il Napoli (voto 7). Poi la partenza-sprint in campionato con due bei 7 in pagella contro Parma (25 agosto) e Udinese (2 settembre). E' stata l'ultima settimana in cui Pirlo non ha avuto in calendario il doppio impegno.

Dal 7 settembre in poi, infatti, non c'è stata più sosta se non per scelta tecnica contro il Chievo e sono arrivati i dubbi e le insufficienze. Malino in Bulgaria (5,5) e contro Malta (5,5), bocciato nella trasferta contro il Genoa (5) e nel debutto di Champions davanti al Chelsea (5). Quattro partite in dodici giorni senza fiatare nemmeno un minuto. Anche il riposo forzato contro il Chievo (22 settembre) non è però servito perché a Firenze si è visto il solito Pirlo di questa stagione.

Nessuno gli ha dato la sufficienza: 5,5 per la Gazzetta dello Sport, addirittura 5 per il Corriere dello Sport ("Momento opaco") e per Tuttosport ("Il genietto ha le gomme sgonfie"). Carrera gli ha preferito Pogba nel finale di partita e Andrea non l'ha presa benissimo. Ce n'è abbastanza per far suonare il campanello d'allarme anche perché il regista rimane comunque imprescindibile per la Juventus e per la nazionale come dimostrano i 728 minuti fin qui disputati: tra i bianconeri solo Bonucci, Buffon (840') e Marchisio (749') hanno giocato di più.

Farlo riposare, insomma, sarà un problema. Sabato sera allo Juventus Stadium arriva la Roma e Conte punterà sui titolari. Nemmeno il tempo di rifiatare e toccherà allo Shakhtar (2 ottobre) prima della trasferta a Siena (7 ottobre) e della sosta per le qualificazioni mondiali. Prandelli è atteso da due match già decisivi con anche una trasferta complicata dal punto di vista logistico come quella in Armenia (12 ottobre) che precede la sfida alla Danimarca (16 ottobre).

Poi sarà di nuovo campionato e Champions: 11 partite in 36 giorni compresa l'amichevole contro la Francia e le sfide con Napoli, Milan, Inter, Lazio e Chelsea. Prima settimana senza impegno doppio quella tra il 25 novembre e il 2 dicembre. Un po' poco per un genietto che ha bisogno di rifiatare. E se alla fine la scelta fosse rinunciare all'azzurro?

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Giovanni Capuano