Il piano di Tavecchio per salvare il Parma: arriva lo sponsor
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Il piano di Tavecchio per salvare il Parma: arriva lo sponsor

Subito 6 milioni per chiudere la stagione (ed evitare penali), ma i giocatori dovranno accettare riduzioni di stipendio. Ci sono 48 ore per decidere

Un piano in due fasi, che prova a traghettare il Parma oltre la data del 19 marzo in cui il Tribunale decreterà il fallimento del club e, poi, si spinge fino al termine della stagione. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, è sceso in campo in prima persona dopo aver misurato che nessuno dei protagonisti al tavolo della vicenda aveva in tasca una soluzione in grado di garantire un finale regolare. Non Manenti, le cui promesse sono ormai diventate tema di ironia, e nemmeno il sindaco Pizzarotti, allre prese con difficoltà oggettive e divenuto parte lesa ora che si è scoperto che anche il Comune è tra i creditori del Parma Calcio per una cifra significativa. Si muove Tavecchio, dunque, e ha 48 ore di tempo per evitare l'irreparabile perché il punto di partenza di tutto è che non sarà possibile concedere nuovi rinvii alla squadra e contro l'Atalanta si dovrà giocare.

Come? La Figc ritiene di essere in grado di trovare uno sponsor che metta sul piatto una cifra adeguata (circa 100mila euro) per far aprire lo stadio e garantire le condizioni perché si disputi la partita. Si tratta della Errea, conosciuta già come sponsor tecnico degli emiliani e partner della Lega Nazionale Dilettanti. I soldi verranno girati al Comune che provvederà a mettersi d'accordo con la società di gestione degli stewards che avanza crediti per circa 70mila euro. Poi, superata l'emergenza di Parma-Atalanta e della successiva gara con il Sassuolo, c'è lo scoglio più duro. Tavecchio, infatti, deve riuscire a far portare a termine il campionato alla squadra che pretende garanzie certe su stipendi e futuro.

Gli appuntamenti segnati nell'agenda del presidente Figc sono due. Il primo con i club di serie A, per cercare di trovare il tesoretto necessario senza dover fare la colletta che presenta qualche rischio legale. Non tutti i presidenti sono d'accordo, infatti, nell'auto tassarsi in favore del Parma e difficilmente la Lega venerdì potrebbe trovare l'unanimità su questo tema. Si cerca di capire se e quanto resti del credito vantato dal Parma in Lega alla voce 'anticipo del paracadute', pratica pericolosissima nel caso di una società sull'orlo del fallimento, ma ache potrebbe consentire di trovare la cifra necessaria.

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Tavecchio conta di reperire circa 6 milioni di euro e con questi soldi di presentarsi venerdì pomeriggio a Collecchio dai giocatori. La proposta è semplice e diretta: devono impegnarsi a giocare in cambio del 50% delle mensilità di marzo, aprile e maggio. Altri tesoretti in giro non ce ne sono. Lucarelli e compagni avranno l'ultima decisione e il pensiero in Figc è che dovranno essere loro ad assumersi la responsabilità di far fallire eventualmente il piano per arrivare a fine stagione precludendo al club e alla cità ogni possibile speranza di salvataggio futura. Tavecchio, infatti, spera di poter evitare guai legali con Sky e Mediaset (ieri Sky ha pagato la quinta tranche dei diritti tv, ma i broadcaster potrebbero rivalersi per una ventina di milioni in caso di crac immediato) e di consegnare al sindaco una società da cedere a qualche cordata.

La data limite è il 30 giugno e chi subentra dovrà pagare tutti i debiti sportivi (tesserati, dipendenti e tasse annesse) che, come capita in questi casi, saranno ricontrattati e potrebbero essere meno dei 50-60 che si leggono a bilancio. La mossa della Figc spezza un momento di lungo immobilismo. Tavecchio si sta dimostrando più lucido dei presidenti, impegnati fin qui a litigare più che a cercare soluzioni. Anche lui, come tutto il sistema calcio, si gioca moltissimo e le parole di Malagò di questi giorni lo dimostrano. Ma Tavecchio ha scelto di tentare una soluzione prima della resa dei conti. Va notato, tra l'altro, che le attuali regole sui (non) controlli le ha ereditate dalla gestione Abete anche se adesso tutti fanno finta di non esserci stati nel 2007, quando la Covisoc venne depotenziata. Regole che la Figc di Tavecchio stava già cominciando a riscrivere prima del caos Parma.

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Giovanni Capuano