Chiuso per rapina: il campionato dimezzato (e senza lotta scudetto)
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Chiuso per rapina: il campionato dimezzato (e senza lotta scudetto)

Serie A 2015, dove non si gioca per pioggia o per crisi economica. La resa della Roma e il brodino di Inzaghi

Fate un esperimento e immaginate che ci sia un extraterrestre, proveniente da chissà dove, con in tasca 100 euro da investire sul nostro calcio. Provate a calarlo nell'ultimo week end della serie A, lunghissimo visto che è iniziato venerdì sera e si è spalmato su cinque giorni almeno, mancando ancora certezze su Parma-Udinese. Dovrete spiegargli perché una partita non si è giocata per mancanza di teloni e un'altra a causa della crisi economica che ha reso impossibile per un club pagare gli steward e tenere aperto lo stadio. E' molto probabile che il nostro ET (non Eric Thohir) faccia rapidamente marcia indietro per tornare da dove è venuto, lasciandoci alle miserie di un campionato che non riesce a garantirsi regolarità e certezze e che ora non ha più nemmeno una lotta scudetto: la Roma si è arresa e non combatte più. Mancano 14 giornate e ci resta giusto la corsa alla Champions League. Poco, pochissimo per tirare avanti fino al termine di maggio.

La domenica surreale di Parma (e il sabato di Marassi)

Consola che la rabbia della gente di Parma si sia espressa in maniera civile. Una manifestazione fuori dal Tardini ("Chiuso per rapina"), cori e il pensiero a quel fallimento pilotato che è nei progetti del sindaco con l'appoggio di Lega e Figc. Si mira a salvare il salvabile e cioé a portare a termine la stagione decentemente e a garantire alla città il mantenimento del diritto sportivo in serie B, per poi ripartire. Tutti garantiscono che il campionato non sarà falsato, ma basterebbe leggere le parole del capitano Lucarelli su cosa è accaduto da metà novembre in poi per rendersi conto che non può essere così. Anche il rinvio della sfida con l'Udinese è irrituale e poco spiegabile a termini di regolamento: se il Parma non è stato in grado di garantire l'organizzazione della gara perchè non punirlo a tavolino? A proposito di norme, il fatto che il crac sia avvenuto senza che Ghirardi ne infrangesse nemmeno una è poco consolante. In Italia può accadere anche questo e sarà bene correre ai ripari in fretta ripristinando i vecchi parametri che i club hanno fatto togliere qualche anno fa; non può bastare aver pagato gli stipendi e l'Irpef al 30 aprile della stagione precedente per essere iscritti a un torneo.

I due comunicati della Lega Calcio

Massima comprensione anche per gli addetti della stampa della Lega di via Rosellini, che si sono rovinati il fine settimana dovendo scrivere due comunicati. Uno chilometrico per spiegare che il nostro sistema di controlli è il "più efficente" che esista e, quindi, non sio capisce come possa essere nato il crac del Parma, l'altro per dirimere la questione del mancato utilizzo dei teloni a Marassi. In sintesi c'è spiegato che non è vero che lo stadio di Genova ne è sprovvisto causa pendenze economiche di Genoa e Samp e che il derby di Marassi è stato cancellato da un "nubifragio" contro il quale nemmeno i preziosi teli sarebbero serviti. Prendiamo atto anche se vale di più la chiusura, secondo la quale tutti sono consapevoli che le condizioni dell'impianto sono disastrose, tanto che già due volte è stata imposta la rizollatura e a giugno dovrà essere rifatto l'intero impianto di drenaggio.

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La resa della Roma e Garcia in confusione

Per quel poco che si è giocato, il campionato ha decretato la fine della lotta scudetto. Non che ne rimanesse traccia, considerato l'andamento lento della Roma in questo 2015, ma il pareggio di Verona ha certificato anche l'addio ai sogni. Lunedì 2 marzo all'Olimpico andrà in scena una riedizione della #gitaaRoma dello scorso mese di maggio, una sfida che non si può più definire da scudetto, avendo i bianconeri 9 punti di vantaggio e, soprattutto, mancando completamente di un avversario. In più nessuno ha mai perso un titolo partendo da questo vantaggio dopo la 24° giornata. Garcia è in confusione totale, dialettica e tattica e ha qualche problema non da poco anche nella gestione dei senatori, come lo sfogo di Totti al momento della sostituzione dimostra. Voto alto per Sabatini, che si è preso tutte le responsabilità dello sfascio che, tradotto in numeri, significa 6 pareggi nelle ultime 7 (e 8 nelle ultime 11). Meglio guardarsi alle spalle e pensare a blindare la Champions League.

Se telefonando.... Inzaghi si salva

L'Avvocato Agnelli era solito svegliare Platini e Trapattoni all'alba per scambiare due chiacchiere sulla Juventus. Adesso sappiamo che Berlusconi tira giù dal letto Inzaghi all'ora della colazione ("Da quando le cose non vanno bene mi chiama sempre, qualche giorno fa persino alle 7,45" ha confessato Pippo) e la cura deve aver dato i suoi frutti. Contro il Cesena sono arrivati 3 punti consolatori, la seconda vittoria nel nuovo anno per una squadra capace di battere solo le retrocedende Parma e, appunto, Cesena. Per il gioco ripassare più tardi, visto che i romagnoli hanno a tratti anche potuto sperare di fare come l'Empoli e ribaltare il tavolo. Inzaghi ha varato il Milan con il modulo preferito dal presidente: un trequartista e due punte. Buona idea, anche se uno dei due attaccanti (Menez) raramente l'ha passata all'altro (Destro) che, infatti, è risultato il peggiore in campo per distacco. Materiale su cui lavorare a Milanello e ora sappiamo da Superpippo che sono settimane di intenso allenamento. Non ci sarà da annoiarsi.

I dolori del giovane Kovacic

Può essere che tra qualche anno tutto venga ricordato come semplice passaggio di crescita, però va registrato che su Mateo Kovacic il pensiero di Mancini è convergente a quello dell'odiato Mazzarri. Il ragazzino croato è "il futuro dell'Inter",  un grande talento eccetera eccetera, ma al momento ha soli vent'anni e "non si può costruire la squadra su di lui" anche perché "deve imparare dei movimenti che a questa età non si possono avere". Siccome queste parole le ha pronunciate Mancini, nessuno ha marciato su Appiano Gentile per chiederne la testa e Kovacic potrà serenamente continuare a cominciare le partite in panchina. Quando gli stessi concessi li esprimeva Mazzarri erano insurrezioni di popolo e proteste. L'unica differenza? Il Mancio ha Shaqiri che sta ribaltando l'Inter come un calzino, mentre Walter si poteva affidare al massimo a Hernanes.

Corner, tacco, colpo di testa e gol: l'Empoli di Sarri

Ci si può innamorare di un gol su calcio d'angolo? Certo che si può. Noi lo abbiamo fatto vedendo il primo dell'Empoli al Chievo. Battuta veloce, finta di corpo di due giocatori, colpo di tacco a smarcare Valdifiori e cross rapido sul secondo palo per trovare la testa di Rugani. Un meccanismo perfetto, studiato a tavolino e scattato implacabile nel momento più difficile della sfida salvezza del Castellani. Che Sarri sia un maniaco delle situazione da palla inattiva è risaputo, ma questa è la conferma, se serviva, che si tratta di un allenatore molto sottovalutato. Viene da sorridere poi che a Empoli siriesca a lavorare su queste situazioni meglio che altrove. Ogni riferimento alle difficoltà del Milan (e non solo) su angoli e punizioni è totalmente casuale.

Olanda-Italia, amichevole della pace (e del risarcimento danni)

Nelle ultime ore anche gli ultimi hooligans del Feynoord sono stati scarcerati e rimpatriati a loro spese dopo la due giorni di barbarie nel centro di Roma. Sono passate 72 ore dal pomeriggio di follia in piazza di Spagna e dintorni e nessuno dei gentiluomini venuti da Rotterdam risulta più ospite delle nostre patrie galere. I soliti italiani, insomma, e poco conta che gli uomini di Polizia e Carabinieri stiano passando al setaccio ore di filmati per cercare altri colpevoli del sacco di Roma. Cosa serve se poi non vengono puniti? Perché all'estero i nostri ultras vengono (giustamente) trattati con durezza e a casa nostra è permesso tutto? Intanto il sindaco Marino ha lanciato l'idea di un'amichevole Olanda-Italia con incasso a favore della città per riparare i danni, soprattutto quelli alla Barcaccia. Siamo all'elemosina di un Paese incapace di presentare il conto a chi si è macchiato dello scempio.

Tutti sul carro Italia: la settimana di passione europea

Intanto andiamo a giocarsi la settimana che decide il peso della nostra stagione in Europa. Fin qui siamo andati bene, ma è evidente che quanto accadrà martedì a Torino (andata tra Juventus e Borussia Dortmund) e, soprattutto, giovedì in Europa League darà il polso delle speranze italiane. Possiamo fare l'en plein ma anche trovarci con un pugno di mosche in mano. Solo il Napoli ha chiuso la pratica nella gara iniziale, mentre Torino, Fiorentina, Roma e Inter (in rigoroso ordine decrescente di difficoltà) si sono consegnate a 90 minuti di sofferenza e passione. Piccola guida pratica: portarne avanti 5 sarebbe un trionfo, 4 un successo, 3 la normalità e meno un disastro. Sempre considerata qualificata la Juventus che, però, farà bene a temere il redivivo Borussia.

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Giovanni Capuano