Guerra Fiorentina-Inter su Salah: ecco perché Panerai ha torto
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Guerra Fiorentina-Inter su Salah: ecco perché Panerai ha torto

Il consigliere sconfessato dai Della Valle ("Parla a titolo personale"), ma Thohir è furioso per le insinuazioni sulla trasparenza dei suoi soldi

La dura guerra a colpi di tweet e comunicati che si è consumata tra Fiorentina e Inter nella torrida domenica di inizio luglio lascia come sicura eredità che per Salah sarà ancora più difficile passare in nerazzurro. La chiusura del club viola è totale e, come ricordato più volte, i precedenti della famiglia Della Valle con i giocatori che puntavano i piedi per andarsene indica come spesso abbiano dovuto cambiare idea. E' vero che in mezzo c'è anche il Chelsea con i suoi diritti (e bisogna vedere chi ha ragione nella contesa della clausola salva-Salah), però immaginare un trasferimento dell'egiziano a Milano oggi risulta davvero complicato, fosse anche solo per una questione di tempistica. In ogni caso i tweet del consigliere della Fiorentina, Paolo Panerai, hanno agitato la domenica, causato la furiosa discesa in campo di Thohir e dell'Inter e, infine, imbarazzato i fratelli Della Valle che in tardissima serata con poche righe di un comunicato hanno sconfessato il braccio destro: "Parla a titolo personale". 

Lo stesso Panerai aveva fatto una mezza marcia indietro precisando di aver voluto sollevare dubbi a livello personale, forse anche per sollevare la Fiorentina da una situazione difficile che si era venuta a creare dopo la nota durissima dell'Inter in risposta ai primi tweet. Risulta che Diego Della Valle, in vacanza a bordo di una barca, non sapesse nulla dell'iniziativa di Panerai e sia anche rimasto abbastanza sorpreso una volta informato nel pomeriggio. Qualche ora ed è arrivata la sconfessione pubblica.

Al di là della vicenda di mercato, però, Panerai ha sbagliato nei modi e nei contenuti prendendosela con l'Inter e attaccando frontalmente Thohir. Mentre è legittimo che la Fiorentina ritenga di essere danneggiata nella vicenda Salah, anche se dovrà dimostrare di avere ragione altrimenti tutto cade e l'Inter o chiunque altro ha agito nel pieno rispetto delle regole, i riferimenti sulla trasparenza dei conti interisti sono atto grave e da provare. Già dopo la pubblicazione dell'inchiesta del Corriere della Sera sulle scatole cinesi e il legame con le Isole CVayman, infatti, Thohir aveva spiegato di operare secondo sistemi internazionali di finanza. Fino a prova contraria non c'è nulla di illegale e Panerai, giornalista economico, dovrebbe saperlo. Gran parte dei club di Premier League funziona allo stesso modo e, restando in Italia, l'Udinese è controllata da una galassia di società tra Lussemburgo e Panama.

Quanto all'invito a Platini a stangare l'Inter perché fuori dalle regole del fair play finanziario, la situazione è molto chiara. A nyon sono già da tempo al lavoro sui bilanci nerazzurri e l'accordo per un piano di rientro è stato firmato questa primavera. L'Inter ha piena libertà di operare sul mercato a patto che rientri nei paletti che le sono stati posti, ma il conto sarà fatto a fine gennaio. Non adesso e non via tweet. L'acquisto con la formula del prestito e obbligo di riscatto con pagamenti pluriennali sarà un aggravio del debito se le cose andranno male, altrimenti Thohir avrà vinto la sua scommessa. Può non piacere, ma non c'è alcuna regola infranta ad oggi. 

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Giovanni Capuano