A Nocera comandano gli ultras: stadio vuoto
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A Nocera comandano gli ultras: stadio vuoto

Il club invita gli under 14 alla prima a porte aperte dopo i fatti di Salerno. Gli ultrà: "Diserzione". Ce l'hanno col ds che ha denunciato le minacce

A Nocera comandano gli ultras e guai a mettersi di traverso. La partita contro L’Aquila segnava per la Nocerina il ritorno alla normalità, con la possibilità di giocare a porte aperte davanti al proprio pubblico, ma nessuno se ne è accorto. Il motivo? Gli ultrà avevano decretato il boicottaggio contro il club e nemmeno la scelta di far entrare gratis gli studenti ha smosso la gente di Nocera. Ai cancelli si sono presentati in 200 di cui circa 40 provenienti dall’Abruzzo e tutti gli altri sono rimasti a casa, obbedienti al diktat causato dalle parole del ds Pavarese che aveva denunciato le minacce di morte prima della farsa di Salerno, quella che rischia di costare alla Nocerina l’incriminazione per illecito e la retrocessione tra i dilettanti.

Le parole del direttore sportivo non sono piaciute agli ultras e la città è stata tappezzata di cartelli che invitavano alla diserzione. Obiettivo raggiunto e, visti i precedenti, non era difficile prevederlo. Che però i distinti, destinati (gratis) agli under 14 rimanessero completamente vuoti va oltre ogni pessimismo della vigilia. Il messaggio è che a Nocera comandano gli ultras e hanno il potere di svuotare uno stadio che in questa stagione aveva una media presenze di 2.300 spettatori e che due stagioni fa viaggiava vicina a quota 4.000.

La diserzione a comando del pubblico di Nocera non è che l’ultimo capitolo di una storia vomitevole nella quale si finisce col perdere di vista anche il senso di insistere a fare calcio da queste parti. La procura federale sta indagando sui fatti di Salerno e nei prossimi mesi (si spera ben prima della fine della stagione) chiarirà che cosa è successo nella domenica della farsa all’Arechi. Gira voce anche di un rapporto in mano agli 007 di Palazzi con descritta la ‘pianificazione’ da parte dei dirigenti della società delle denunce di minacce di morte e del dopo-partita.

Serve chiarezza in fondo e tolleranza zero contro chi ha sbagliato, che potrebbero anche non essere solo gli ultras. Intanto, però, non si può non prendere atto dei rapporti di forza a Nocera dove comandano sempre gli stessi, quelli che a Salerno ordinarono alla squadra di non giocare o, in ogni caso, di farla finita in fretta. I giocatori li ascoltarono, i tifosi pure.

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Giovanni Capuano