Niente rimonta: l'anno zero del Real
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Niente rimonta: l'anno zero del Real

A Wembley va il Borussia Dortmund e a Madrid si prepara la rivoluzione: senza Mou e (forse) Cristiano Ronaldo...

La Decima resterà ancora un sogno, l'obiettivo che tutto il popolo del Real Madrid insegue dal 2002 e che è sfuggita anche all'uomo che sulla Champions League ha costruito il suo mito. Niente finale a Wembley per Jose Mourinho e la sua armata, costruita apposta per vincere in Europa e senza badare a spese e spedita fuori dal Borussia Dortmund dei miracoli. E ora a Madrid cambierà molto, forse tutto, a partire proprio dal destino del portoghese.

La notte dell'Operacion Tres Cero, come era stato ribattezzato il tentativo di rimonta quasi impossibile dopo il 4-1 in Germania, ha riservato emozioni per cuori forti. Il Real Madrid c'è andato davvero vicino vincendo 2-0 ma, allo stesso tempo, ha mostrato a lungo quanto sia oggi meno squadra della macchina perfetta inventata da Klopp che già era stata un incubo per gli spagnoli durante il girone.

I giornali della capitale gridano all'impresa sfiorata ed esaltano il cuore del Real. "Ci ho creduto" è la prima di Marca, che per i tifosi merengue è una specie di bibbia. Però sulla stessa pagina ci sono anche le incognite sul futuro a Madrid che portano i nomi di Mourinho e Cristiano Ronaldo. Lo Special One ha fallito l'obiettivo per cui era stato rapito da Perez la notte del 22 maggio 2010, proprio dal ventre del Bernabeu e portato a Valdebebas.

Doveva vincere la Decima e riportare il Real Madrid a un posto consono nella storia d'Europa. Il club veniva da una serie di umilianti eliminazioni agli ottavi di finale. Inaccettabile. Tre anni dopo il bilancio parla di tre semifinali raggiunte e poi perse sul più bello. Le ultime, contro Bayern Monaco e Borussia Dortmund, quando il Real era convinto di essere il più forte. Resterà Mou? Lui ha detto: "Voglio stare dove mi vogliono" e ha aggiunto "la stampa inglese mi tratta nella maniera giusta mentre in Spagna ci sono persone che mi odiano". Quasi una conferma della volontà di tornare al Chelsea: "E' valsa la pena di venire qui e restare anche solo un giorno in questo club. L'importante è il Real Madrid, io ho molti anni e posso anche camminare da solo". Chiusura: "C'è un club in Inghilterra che mi ama".

Ha diviso i tifosi, è stato fischiato e blandito. Se ne andrà non da vincitore. Alla porta c'è Carlo Ancelotti che metterà mano anche alla rosa lasciata in eredità dal portoghese. Ci sarà Cristiano Ronaldo? Il suo contratto scade nel giugno 2015 e lui non perde occasione per ricordarlo: "A me interessa vincere indipendentemente da dove accade" ha risposto. Muoverlo da Madrid è un po' più complesso, ma anche il rinnovo è difficile per questioni fiscali non godendo più dei vantaggi della ley Beckham. Poi c'è la sensazione di essere un eterno secondo.

Questa semifinale rappresentava per CR7 una specie di all in. Con Messi fuori gioco, arrivare a Wembley in una stagione senza Europei e Mondiale poteva valere più di mezzo Pallone d'Oro. In 180 minuti contro il Dortmund Ronaldo è rimasto senza gol ed è una cosa strana per chi ne ha segnati 50 in carriera in Champions League e 12 nelle 12 partite di questa stagione. Dove può andare? Ci sono gli sceicchi del Psg dove, però, è quasi impensabile poter vincere subito la Champions. Improbabile che Mou se lo porti al Chelsea e allora la Premier potrebbe essere sì l'approdo ma con un clamoroso ritorno al Manchester United.

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