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Bologna piange la scomparsa di Nielsen, centravanti dell'ultimo scudetto

E' morto all'età di 73 anni l'attaccante danese che guidò la squadra felsinea nella stagione d'oro 1963/64

Per Bologna era il Messi di Danimarca. L'uomo dello scudetto. Il centravanti capace di mettere a ferro e fuoco le difese avversarie. Di più. Il simbolo di una squadra che a cavallo degli anni Cinquanta-Sessanta dava del tu alle grandi del pallone italiano. E' morto nella notte all'età di 73 anni Harald Ingemann Nielsen, goleador di Frederikshavn, il giocatore che con le sue reti contribuì in modo determinante alla conquista dello scudetto rossolbù 1963/64, l'ultimo dei sette raccolti fin qui dal club felsineo. L'impatto di Nielsen con la Serie A fu devastante. Otto reti la prima stagione, 19 la seconda, 21 la terza (quella dello scudetto), poi a scalare 13, 12 e 8. Conti alla mano, aggiungendo le presenze nelle competizioni nazionali e internazionali, fanno 104 gol in 182 partite disputate con la maglia del Bologna, la prima società tricolore a credere in lui. Nielsen giocò in seguito anche con Inter, Napoli e Sampdoria, ma con risultati meno eclatanti. Nella stagione dello scudetto, l'attaccante danese divise oneri e onori, tra gli altri, con Furlanis, Haller, Janich, Negri, Fogli, Bulgarelli, Perani, Tumburus, Pavinato, Pascutti. Fenomeno tra fenomeni. Con Bernardini a dettare le danze. 

"Robusto e rapido attaccante", si legge sul sito internet del Bologna, Nielsen "ha contribuito coi suoi gol a grappoli, segnati in tutte le maniere, da autentico opportunista in una meravigliosa coppia con Ezio Pascutti, alla conquista del titolo tricolore con Fulvio Bernardini allenatore, nel giugno 1964, divenendo una delle icone senza tempo del mondo rossoblù". "Il Bologna - chiosa la nota del club felsineo - "partecipa commosso al dolore dei cari di Harald, campione vero: con lui se ne va un altro pezzo della nostra famiglia rossoblù, che dopo Giacomo, Carlo ed Helmut piange anche il suo indimenticato 'Dondolo'". 

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Dario Pelizzari