Nazionale: addio di Conte, chi sarà il nuovo ct dell'Italia?
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Nazionale: addio di Conte, chi sarà il nuovo ct dell'Italia?

Donadoni e Capello in pole per la successione. Tavecchio: "Prossimo tecnico costerà meno e dovrà lasciare il segno"

Nessuna sorpresa, solo l'ufficializzazione del divorziotra il ct e la Nazionale arrivata per bocca del presidente della Figc: "Antonio Conte mi ha comunicato che al termine del campionato Europeo la sua esperienza finirà. Sente il richiamo del campo, la quotidianità dell'allenamento e questo è comprensibile, sono state le parole con cui Carlo Tavecchio, all'ingresso del Consiglio federale in programma per oggi, ha reso nota la separazione.

Il finale - come detto -  era scritto da tempo e, dunque, non deve sorprendere che l'Italia andrà all'Europeo già sapendo di dover cambiare allenatore. In fondo si tratta di una prima volta con l'ufficialità già scritta a marzo, ma non è un inedito considerato che lo stesso Lippi nel 2006 partì per la Germania avendo chiarito al mondo che non sarebbe rimasto oltre. Erano i tempi delle polemiche di Calciopoli e come è andata a finire lo ricordano tutti.

Tavecchio: "Mai più un ct come Conte"

Di sicuro il prossimo ct avrà un profilo differente rispetto a quello di Antonio Conte che era stato scelto e pagato sul libero mercato perché serviva anche la sua immagine dopo le delusioni mondiali. Tavecchio lo ha detto chiaramente: "La scelta del prossimo selezionatore sarà seria e commisurata ai tempi che cambiano, ma non per togliere prestigio alla nazionale. La sceltà sarà di minor costo". Un budget da 3,5 milioni di euro staff compreso, inferiore ai quasi 5 stanziati nell'estate 2014 per Conte.

Non è, però, solo una questione di soldi ma di persone: "Dovremo impostare un altro tipo di ragionamento anche dal punto di vista della prestazione: i tecnici che si occuperanno di nazionale dovranno creare patrimonio federale per chi arriverà dopo". Un modo elegante per sottolineare che l'esperienza Conte non viene valutata positivamente dal punto di vista dell'integrazione col sistema.

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Il dubbio: un giovane o l'esperienza?

Ora si pare la corsa alla panchina della nazionale. Fa gola a molti, anche se il cammino del prossimo biennio è in salita e la qualificazione al Mondiale 2018 è tutt'altro che scontata visto che siamo capitati in un girone di ferro con Spagna, Albania, Israele e Macedonia e un solo posto per andare in Russia senza passare da rischiosi playoff.

Non c'è margine d'errore, dunque. Tavecchio e la Figc lo sanno e anche per questo potrebbero orientarsi su una figura tecnica di garanzia piuttosto che sul profilo di un tecnico da aspettare e plasmare, ideale per un progetto a medio-lungo termine. A disposizione ci sono alcuni nomi già pronti a partire proprio da Capello, che al momento è senza panchina dopo l'esonero ricchissimo dalla Russia. Fin qui Capello si era tirato indietro, ma nelle ultime ore ha mostrato apertura e potrebbe essere interessato a patto di non entrare in una competizione e di avere una chiamata da prima scelta. Possibile che tutto accada a marzo quando la nazionale sarà a Udine per giocare contro la Spagna in amichevole.

Come lui anche Roberto Donadoni che conosce l'ambiente della nazionale avendolo già frequentato da giocatore (63 presenze e due Mondiali alle spalle) e selezionatore quando fu scelto da Guido Rossi e Demetrio Albertini dopo la vittoria del 2006. Fece bene e a posteriori il giudizio sul suo operato è anche migliorato cosnidendo cosa è diventata la Spagna che lo eliminò ai rigori nell'Europeo 2008.

Le esperienze con Parma e Bologna hanno rilucidato la sua immagine. E' un uomo forte con caratteristiche perfette per un ruolo in cui bisogna essere anche capci di mediare gli interessi di tante componenti. Alternative? Occhio a Mancini - anche se Thohir lo ha confermato - o a Ranieri che sta compiendo un miracolo con il Leicester in Premier League. Poi ci somno gli outsider e di nomi che circolano che ne sono tanti, da Ventura a Guidolin fino al selezionatore dell'Under 21 Di Biagio e alla suggestione Materazzi.

O, ancora, quelli che si potrebbero offrire come Mazzarri che non ha una panchina per l'anno prossimo. Possibile che i nomi siano due, perchè Conte aveva anche il ruolo di coordinatore di tutte le nazionali per il quale Tavecchio potrebbe dover ricorrere a una figura differente rispetto a quella del ct. E magari potrebbe tornare d'attualità anche Marcello Lippi che si vede più dietro a una scrivania che in campo.

La resa di Tavecchio dopo i tentativi

Tavecchio era pronto a fare carte false per tenersi Conte fino al Mondiale di Russia 2018, ma l'offerta del Chelsea e la volontà del ct di tornare a fare il mestiere di allenatore day by day hanno reso impossibile qualsiasi accordo. Anche dal punto di vista economico le disponibilità, pure ingenti, della Figc non potevano pareggiare quelle di Abramovich.

Dunque è tutto chiaro in anticipo e questo è un vantaggio per tutti. Conte saprà poi tenere attaccata la spina fino a luglio anche perché a lui per primo conviene uscire con un buon Europeo da mettere in curriculum, non avendo precedenti incoraggianti al di fuori della serie A. In Figc più di qualcuno ha mostrato irritazione per la mancata comunicazione da parte del Chelsea e dello stesso ct dei contatti in corso. Tavecchio ha appreso tutto dai giornali in questi mesi: "Non era più un rapporto" ha detto.

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Giovanni Capuano