Napoli-Roma e lo spettacolo (?) del calcio blindato
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Napoli-Roma e lo spettacolo (?) del calcio blindato

Oltre mille agenti impegnati, niente tifosi ospiti e piano segreto di sicurezza: così la città vive la sfida nel nome di Ciro Esposito

La certezza è che nulla sarà lasciato al caso, perchè vivere un pomeriggio di scontri e violenze sarebbe inaccettabile e non solo per il tributo di feriti da pagare. Nulla di improvvisato e nulla di tralasciato perché Napoli-Roma, a sei mesi quasi esatti dai fatti dell'Olimpico (3 maggio) e a 129 giorni dalla morte di Ciro Esposito (24 giugno), deve a tutti i costi restare una giornata solo di sport. Anche se non avrà nulla della festa e se da mesi i responsabili sicurezza del Viminale e delle due questure stanno lavorando per cercare di sterilizzare ogni possibile falla nel sistema di controlli. Il rischio di una miccia che accenda una situazione esplosiva è altissimo. Basterebbe poco per innescare una Santa Barbara di violenza e, proprio per questo, non ci sarà spazio per alcuna iniziativa individuale, a partire dal divieto per i tifosi della Roma di recarsi al San Paolo e, più in generale, all'opera di filtraggio che scatterà parecchie ore prima del fischio d'inizio per scongiurare qualunque tipo di avvinamento non autorizzato allo stadio. La parola d'ordine è sicurezza a tutti i costi.

Oltre mille agenti impegnati al San Paolo

L'assenza degli ultras romanisti era stata decisa da mesi, anche se comunicata solo nelle ultime settimane. Impossibile pensare a un loro viaggio verso Napoli e alla loro permanenza nella gabbia del San Paolo, struttura fatiscente e nella quale garantire sicurezza e incolumità è già difficile in condizioni normali. Nessuna sorpresa, dunque, malgrado qualcuno abbia provato a parlare di "sconfitta dello sport" e a immaginare un finale diverso. I romanisti non ci saranno, ma intorno e dentro allo stadio le misure saranno comunque imponenti: oltre mille tra agenti di pubblica sicurezza e steward impegnati, filtri per consentire l'accesso solo a chi è munito di biglietto.

Nelle ultime ore il Napoli ha ricevuto il via libera a mettere in vendita ulteriori 3.500 biglietti di un settore della Curva A precedentemente chiuso per problemi di infiltrazioni d'acqua. Andranno rigorosamente a residenti nella provincia partenopea, così come di Napoli saranno i 2.500 bambini invitati nel settore Family e destinatari di giornata del progetto che il club sta portando avanti con le scuole della città. Speriamo non assistano a uno spettacolo degradante.

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Social e curve, le provocazioni e le minacce

La lunga vigilia è stata animata da polemiche, minacce e insulti. Sotto la cenere di un'apparente tregua brucia, infatti, il fuoco della violenza. Basta fare un giro sui social network che fanno riferimento alle frange più calde delle due tifoserie per rendersi conto di cosa potrebbe essere (e si lavora perché non sia) Napoli-Roma: minacce, provocazioni e slogan. Le ultime uscite delle due squadre sono state l'occasione per dare fondo a tutto il repertorio nell'indifferenza quasi assoluta. All'Olimpico di Roma le due curve giallorosse si sono impegnate per oltre dieci minuti nei soliti cori contro i napoletani, dal "Vesuvio lavali col fuoco" in su. Tutta roba che un anno fa sarebbe valsa la chiusura dei settori e che quest'anno è tornata alla semplice multa con l'effetto di non aver alcuna deterrenza. Ma ai presidenti dei club andava bene così e Tavecchio, appena insediatosi a presidente Figc, ha immediatamente cambiato la norma tanto discussa.

Roma, viaggio in aereo e albergo top secret

In questo clima di terrore, anche garantire la sicurezza alla squadra della Roma e al suo staff rischia di diventare un problema. Se n'è parlato a lungo nei tavoli organizzati per programmare al meglio il poermiggio del San Paolo e la soluzione trovata è da visita del presidente degli Stati Uniti piuttosto che da vigilia di un match di calcio. La Roma arriverà a Napoli in aereo, coprendo così in massima sicurezza i circa 200 chilometri che separano le due città, quindi il pullman verrà scortato verso la destinazione del ritiro che non sarà il tradizionale albergo sul lungomare, ma un hotel top secret possibilmente più vicino allo stadio per ridurre al minimo gli spostamenti. Le strutture prenotate sono due e ufficialmente non si conosce quella che realmente ospiterà Totti e compagni. Anche il dopo-partita sarà gestito con lo stesso livello di allerta: scorta al pullman e via verso l'aeroporto per un rapido rientro nella Capitale. Ovviamente giocatori e dirigenti sono stati vivamente pregati di non farsi vedere per le vie della città.

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Gli appelli della madre di Ciro

La lunga vigilia di Napoli-Roma è filata via anche con qualche raro appello, per lo più proveniente dall'esterno del mondo del calcio. La madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, che si sta battendo perché emerga tutta la verità sui fatti del 3 maggio (inchiesta apertissima e che riserva colpi di scena e colpi bassi con cadenza settimanale) ha detto di augurarsi un gesto distensivo tra i protagonisti più in vista delle due squadre. Magari un abbraccio in campo tra Totti e Higuain. Qualcuno si è spinto a immaginare una visita del capitano della Roma al cimitero di Scampia, per rendere omaggio alla tomba di Ciro. Difficile se non impossibile, ammesso che qualcuno abbia davvero l'intenzione di prestarsi a un gesto così forte.

Di sicuro nei sei mesi successivi agli scontri dell'Olimpico il dibattito sulla violenza nelle curve è stato aspro. Sono arrivate le misure eccezionali promesse dal Governo nell'immediatezza e gli ultras romanisti hanno denunciato l'impossibilità di controllare i cani sciolti presenti al loro interno. Un allarme che preoccupa e non poco, anche in vista della sfida del San Paolo. La voglia di vendetta resta ancora grande.

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Giovanni Capuano