Napoli fuori, ma l'Italia può salvare il suo ranking
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Napoli fuori, ma l'Italia può salvare il suo ranking

Guida rapida su come trasformare una delusione cocente in opportunità: vietato snobbare l'Europa League. Anzi, c'è chi ha fatto più punti della vincitrice di Champions - Rischio flop: Sky tifa Napoli - ... ma Juve e Roma gufano

D'accordo, perdere il Napoli al playoff della Champions prima ancora di cominciare a fare sul serio è un colpo durissimo all'immagine del calcio italiano che manda in Champions solo due squadre e vede momentaneamente allungarsi il divario dal Portogallo che ci ha superato in quarta posizione (ma che a fine stagione scarterà molti più punti di noi). Però nessun dramma perché alla fine per l'Italia potrebbe anche essere un vantaggio avere i partenopei in Europa League, a patto di vedere una rosa competitiva come quella del Napoli misurarsi con l'obiettivo di arrivare in fondo: significherebbe fare una montagna di punti che valgono esattamente come quelli della Champions League. Una lezione che non abbiamo ancora imparato a sufficienza dopo i disastri dell'ultimo decennio e che adesso dobbiamo mandare in fretta a memoria.

E' arrivato il momento, insomma, di sfatare una leggenda metropolitana calcistica e cioè che perdere una squadra al preliminare di Champions comprometta la stagione di tutto il movimento. Non è così e basta mettere in fila i numeri per dimostrarlo. Qualificarsi alla prima fase a gironi porta un bonus di 4 punti che, ovviamente, il Napoli e il calcio italiano perderebbero con l'eliminazione precoce. Siccome il ranking viene calcolato dividendo qualsiasi punto o bonus per il numero di squadre iscritte ai tornei Uefa (nel caso dell'Italia in questa stagione il numero è 6), significa partire con un handicap di 0,666 punti. Tanti, ma non tantissimi. Considerate che l'Italia ha chiuso il 2013-2014 con 14,166 punti. Il k.o. ad agosto pesa, dunque, per il 5-10% massimo del totale stagione. Attenzione, però, perché è un gap che si può rimediare nel corso dell'anno semplicemente facendo il proprio dovere in Europa League.

Le due coppe hanno lo stesso sistema di punti per le gare: 2 per la vittoria (sempre diviso 6) e 1 per il pareggio. Dai quarti entrambe prevedono un bonus di 1 punto in caso di passaggio del turno, mentre la Champions ne regala 5 per la qualificazione agli ottavi, il che significa un altro handicap potenziale di 0,833 punti. Potenziale, però, perché nel caso del Napoli significherebbe dare per scontato il superamento del girone, impresa non riuscita ad esempio l'anno scorso. In compenso il meccanismo del ranking garantisce 2 punti (0,333) per chi approda ai gironi dell'Europa League e, poi, ci sono due gare in più da giocare nei sedicesimi di finale che potenzialmente valgono 4 punti (0,666). Vi siete persi? Per sintetizzare significa che una squadra eliminata nel playoff e che si qualifica almeno agli ottavi, arriva a marzo con un gap di al massimo mezzo punto rispetto a una della Champions League che abbia fatto un buon percorso nel suo girone qualificandosi per la seconda fase. Sempre che il Napoli (o chi per esso) non abbia approfittato di una competizione certamente di livello inferiore per fare un percorso quasi netto. Per intenderci, basta aver fatto una vittoria in più per aver recuperato quei 3-4 decimi che mancano. E dagli ottavi in poi ce la si gioca. E' più facile per un'italiana arrivare in fondo in Champions o in Europa League?

Se pensate che si tratti di un ragionamento puramente teorico, vi sbagliate. Un esempio su tutti: nella stagione 2011-2012 l'Atletico Madrid vincitore dell'Europa League ha messo insieme 34 punti, il bottino più ricco tra tutte le squadre partecipanti alle competizioni Uefa, più ancora del Bayern Monaco campione d'Europa, fermo a 32. Si può fare, insomma. Piccola avvertenza: bisogna metabolizzare in fretta la delusione e crederci, evitando di ripetere le performance al contrario di Udinese e Sampdoria, fuori 3 volte negli ultimi 4 preliminari. I friulani hanno poi conquistato le briciole: 12 punti nel 2011-2012 e addirittura solo 4 nel 2012-2013. La Sampdoria si è fermata a 5 nel 2010-2011. Una differenza abissale rispetto alle altre. Ultimo annotazione: oggi siamo quinti dietro al Portogallo, che ci precede di circa mezzo punto, ma a fine anno recupereremo agevolmente la quarta posizione. I lusitani dovranno, infatti, scartare la stagione record del 2010-2011 (18,800) e noi mangeremo automaticamente oltre 7 punti dovendone cancellare solo 11,571. Siamo messi male, ma ancora vivi. 

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Giovanni Capuano