Francesco Flachi: "Merito alla Fiorentina, la vera sorpresa è Paulo Sousa"
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Francesco Flachi: "Merito alla Fiorentina, la vera sorpresa è Paulo Sousa"

L'ex numero dieci è cresciuto nella viola di Effemberg e Batistuta. Ecco cosa pensa della squadra che è tornata in vetta alla serie A

La Fiorentina è tornata prima in serie A grazie ad un avvio bruciante fatto di 6 vittorie e 1 sconfitta. 18 punti con 14 gol fatti a fronte di soli 4 subiti, una media da scudetto che domenica dovrà superare il test Napoli di Maurizio Sarri. Al San Paolo i viola dovranno confermare quanto di buono fatto vedere in questo avvio, risultati che hanno dato ragione alla famiglia Della Valle e alla scelta di investire sull'ex centrocampista della Juventus per la panchina. Sousa ha sorpreso tutti per capacità comunicativa, tattica e stile, un nuovo protagonista che Firenze ha accolto a braccia aperte e che la Fiesole applaude ogni settimana con più convinzione. Per commentare il momento d'oro della Viola abbiamo intervistato Francesco Flachi, fiorentino che nella Fiorentina è cresciuto calcisticamente nel 1993, anno della serie B viola con Stefan Effemberg capitano, Gabriel Batistuta, Francesco Toldo, Ciccio Baiano, Giuseppe Iachini e Pasquale Bruno. 

Un grande momento per la Fiorentina...

"Si, la squadra sta andando davvero bene e merita il posto che ha in classifica. Ha saputo sfruttare anche le partite dove ha faticato di più, ad esempio contro Genoa e Bologna. È una squadra semplice che gioca con la personalità di una grande e che a sprazzi ha mostrato anche gran bel calcio".

Quello che tutti i tifosi viola si chiedono è: "può reggere fino alla fine?"

"Questo dipende da loro, non si può dire. Quel che è certo è che ci sono giocatori molto competitivi e un allenatore davvero bravo. È riuscito a valorizzare anche quei giocatori che in passato hanno avuto meno spazio, li ha fatti sentire importanti. Ha creato un turn over funzionale, equilibrato e forte. Di certo se a gennaio la Fiorentina sarà ancora nelle zone alte la società dovrà intervenire sul mercato per qualche rinforzo".

Chi ti ha sorpreso maggiormente tra i nuovi acquisti?

"Błaszczykowski è un giocatore di qualità che mi piace molto. Anche Kalinic è forte, sono stati due ottimi acquisti".

Il migliore acquisto è Paulo Sousa?

"Mi ha sorpreso. Lo conoscevo da giocatore ma non come tecnico. Dialoga molto con i suoi ragazzi, è un fattore fondamentale. E poi ha toni molto educati, coinvolge quando parla, ha saputo costruire una squadra equilibrata".

E Pepito Rossi? Può tornare a essere grande?

"Io conosco bene il calcio, ci sono stato dentro tanti anni. Non bisogna avere fretta di raggiungere la vetta, bisogna sapersi gestire e raggiungere un obiettivo alla volta, dando il massimo passo dopo passo. Pepito è un grandissimo giocatore e quest'anno avrà un ruolo fondamentale come tutti i suoi compagni di reparto: saper dare il massimo quando sarà chiamato in causa, essere un valore aggiunto e un'alternativa di pregio. La Fiorentina ha tre fronti su cui giocare".

Credi che alla luce del campionato attuale l'Europa League sia di troppo?

"Assolutamente no, è un bel palcoscenico e qui a Firenze ci tengono molto. L'importante sarà utilizzare bene il turn over ma in questo Paulo Sousa ha dimostrato di aver già leidee chiare. La squadra è assemblata ottimamente, non c'è troppo dislivello tra titolari e riserve, sono convinto che la Fiorentina di quest'anno può sorprendere ancora".

Che pronostico per Napoli - Fiorentina di domenica?

"Ci può stare anche di perdere su un campo difficile come il San Paolo. L'importante è non fare passi indietro e gettare via quel che di buono è stato fatto finora. Si parla poco dei meriti della Fiorentina e troppo dei demeriti delle grandi ma il campionato di serie A è cambiato. C'è più equilibrio e può succedere di tutto, ci sono tante squadre che possono lottare fino in fondo".

Ultima domanda sulla tua Sampdoria, come vedi la squadra di Walter Zenga?

"Bene, molto bene. Credo sia stato un avvio positivo e là davanti ci sono due certezze come Eder e Muriel. Ho sentito dire anche un gran bene di Correa anche se devo ancora vederlo giocare dal vivo. Il lavoro che si prospettava dopo l'addio di Mihajlovic non era facile e finora ci sono state risposte positive, sono ottimista per un bel campionato dei blucerchiati"


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Matteo Politanò