milan giampaolo
ANSA/GABRIELE MENIS
Lifestyle

Milan, la retromarcia di Giampaolo e un'estate buttata via (tra gli applausi)

La sconfitta a Udine, l'annuncio del cambio modulo e un mercato in panchina. Ma per due mesi (quasi) nessuno si era accorto dei problemi...

Il Milan caduto a Udine al debutto in campionato si porta a casa in eredità non solo quota zero nella casella della classifica (rimediabile), ma soprattutto la straniante sensazione di dover ricominciare tutto daccapo. Nemmeno un tiro in porta contro la volonterosa Udinese, giocatori fuori ruolo e fuori gioco - Piatek soprattutto - un tecnico che a fine gara ha candidamente ammesso di non poter proseguire su questo canovaccio perché gli interpreti hanno caratteristiche differenti.

Lo stesso Giampaolo che alla vigilia della partita aveva sentenziato: "Ho una visione, ho l'idea di dove bisogna arrivare e attraverso quali step. Ho bisogno di tempo per lavorare, un modello di gioco che portiamo avanti senza passi indietro, anche di fronte alle difficoltà". Tutto cancellato in meno di ventiquattro ore. Il modello di gioco col trequartista e le due punte non va bene e si pensa di tornare a quello precedente e gattusiano fatto con gli esterni.

Le difficoltà prevedibili (ma non previste)

E' chiaro che il Milan di Udine è stato così brutto da non essere replicabile, una sorta di black out che ha coinvolto tutto e tutti. Però va anche detto che le difficoltà erano prevedibili, ma che la critica si è dimenticata per tutta l'estate di accendere i riflettori su un progetto affascinante ma pieno di incognite. Ci avevamo provato in tempi non sospetti (QUI L'ARTICOLO DI PANORAMA DEL 9 LUGLIO) parlando di una sfida tutta da costruire e dell'eccesso di entusiasmo intorno all'idea della gioventù a tutti i costi e di un tecnico disegnato come maestro pur non avendo mai avuto esperienze a questo livello.

Giampaolo saprà far funzionare il Milan e gli acquisti, tutti in panchina a Udine, daranno forza e consistenza a una squadra che non può essere così priva di gioco, però capire per tempo che alcuni esperimenti rischiavano di essere azzardi alla prova del calcio vero avrebbe aiutato.

Ora il rischio è aver buttato via un mese e mezzo di lavoro, quello più importante. Con la conseguenza di mettere sotto i riflettori anche un mercato costruito per giocare in un certo modo e da completare seguendo una filosofia differente. Maldini, Boban e lo stesso Giampaolo dovranno fare sintesi in fretta correggendo gli errori. Non sarà facile, ma il campanello d'allarme di Udine è suonato così forte da essere impossibile da ignorare.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano