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El Shaarawy, da Faraone a leader del Milan

I suoi gol pesano più di quelli di Klose, Cavani e Jovetic. Difende Allegri e Pato eppure ha solo vent'anni: come nasce un campione

Il piattone alle spalle di Frey non è stata l'unica cosa bella di El Shaarawy nella notte della grande paura rossonera. Il gol, certo, perché ha scacciato i fantasmi di un'altra serata da dimenticare. Ma poi anche le parole in difesa di tecnico e compagni e l'emozione per una favola al momento con finale lieto.

Ancora qualche partita così è Adriano Galliani sarà costretto a richiamare precipitosamente in sede Roberto La Florio, procuratore dell'attaccante, per riscrivere da capo il contratto appena ritoccato in estate dopo un braccio di ferro su 200mila euro. Quanto vale oggi il Faraone? Tanto. Molto più dei 6 milioni cash versati a Preziosi per riscattare la seconda metà insieme alla comproprietà di Merkel e ai 3 milioni già spesi per la prima metà.

El Shaarawy ha segnato sin qui 6 gol su 10 del Milan in campionato (60%) che diventano 7 su 13 complessivi (53,8%). Nessuno ha fatto meglio di lui. Gilardino e Jovetic (5 su 9) sono fermi al 55,5%, Bianchi nel Torino (4 su 9) al 44,4%, Cavani nel Napoli (6 su 14) al 42,8% e Klose (6 su 15 con la Lazio) al 40%. Le sue stoccate hanno regalato al Milan 7 punti in classifica (70% del totale). Numeri incredibili.

Ma El Shaarawy sta diventando il leader morale del Milan non solo per questo. Basta leggere le parole pronunciate dopo la vittoria soffertissima contro il Genoa. Allegri salvato? "Può essere, ma c'erano tante chiacchere intorno a lui e non è mai stato messo in discussione". Pato fischiato? "Sbagliato". Il ritiro? "E' servito. Adesso possiamo riprenderci". Sembra di sentir parlare un senatore e invece è solo un ragazzo di vent'anni. Non chiamatelo più Faraone. Il Milan di oggi è lui e poco più.

La Presse

Stephan El Shaarawy, attaccante del Milan

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Giovanni Capuano