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Milan, siamo certi che il problema sia Allegri?

A Malaga terza sconfitta consecutiva per i rossoneri. Sicuri che il cambio di allenatore serva?

Nel post partita di Malaga Adriano Galliani ha smentito ogni possibilità di esonero per Massimiliano Allegri: "non lo cambio, non lo cambio". La realtà è però differente, Tassotti è pronto a subentrare al tecnico, primo a mettere in discussione la sua stessa posizione. Dopo la sconfitta in Spagna e la contemporanea vittoria dello Zenit il Milan è ad un solo punto di distanza dall'eliminazione.

L'esonero di Allegri però non sembra comunque sufficiente per dare la scossa ad una squadra che ha un problema più grosso, strutturale: il tasso tecnico mediocre.

La retroguardia rossonera non è all'altezza di una competizione come la Champions League e giocatori come Acerbi, De Sciglio, Bonera, Yepes e Mexes non valgono il solo Thiago Silva. Anche in attacco si vive di rimpianti, non solamente per l'addio di Ibrahimovic ma anche per lo scambio Cassano - Pazzini. Mentre il Pibe de Bari fa faville in nerazzurro l'attaccante di Pescina è a secco dopo la tripletta di Bologna. A centrocampo Boateng ha dato ragione a chi lo riteneva sopravvalutato per indossare il numero dieci del Milan e fatta eccezione per il solo Montolivo la linea mediana di Allegri è da metà classifica. Fino a che punto il tecnico può dunque addossarsi la colpa dei risultati rossoneri? Il Milan non è nel classico periodo di transizione, è alla fine di un'era. A Malaga, dopo che il primo tempo si era chiuso sullo 0-0, al 64' gli spagnoli hanno segnato il gol decisivo al 64' con Joaquin Sanchez che al 45' aveva sbagliato un rigore. La classifica del girone C recita ora Malaga 9, Milan 4, Zenit 3, Anderlecth 1.

Una questione di materiale, quindi, forse più che di manico.

Perché nei primi due anni in rossonero (con una squadra di alto livello) Allegri ha riportato a casa lo scudetto due anni fa ed ottenuto un secondo (polemico e forse regalato) posto lo scorso; segno, anzi, la dimostrazione delle capacità del mister prelevato dal Cagliari.

Certo, chi lo critica spiega che vincere con Thiago Silva ed Ibrahimovic sarebbe semplice per chiunque e che la mano, le capacità di un grande allenatore dovrebbero emergere proprio nelle situazioni di difficoltà

Ma siete sicuri che Guardiola con questo Milan possa fare miracoli?

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Matteo Politanò