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Lione-Juventus 0-1: Buffon salva Allegri, Cuadrado lo lancia

Blitz esterno che mette in discesa la qualificazione, ma la prestazione manca. Grandi parate del portiere (polemico) dopo gli errori

La Juventus vince a Lione (0-1 gol di Cuadrado nel finale), mette un piede negli ottavi di finale della Champions League e festeggia il riscatto di Gigi Buffon. Decisivo in campo, con almeno tre miracoli (compreso un rigore parato a Lacazette), il portierone ha cancellato critiche e polemiche per le ultime prestazioni e si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, Allegri ha incassato la seconda vittoria esterna del girone salendo a quota 7 punti in classifica e mettendo un'ipoteca sul passaggio del turno.

Per andare oltre, però, servirà di più perché la notte di Lione, complice l'ingenua espulsione di Lemina a inizio ripresa, è stata molta sostanza e poca qualità estetica e senza le parate di San Buffon l'esito avrebbe potuto essere differente e complicare l'avventura europea. Bisogna crescere, la Champions League non perdona e, come ha ammesso il tecnico, "bisogna cercare di giocare meglio ed essere meno frenetici".

La notte di Buffon: "Mi hanno mancato di rispetto"

Decisivo sul rigore di Lacazette, in realtà calciato non benissimo. Poi mostruoso su Fekir in controtempo e miracoloso su Gonalons poco prima che Cuadrado segni la rete della vittoria. La partita di Buffon vive di questi tre flash, che lo proiettano nuovamente nel ruolo di saracinesca, numero uno al mondo capace di strappare applausi di ammirazione.

Veniva da un periodo difficile, criticato dopo le papere in nazionale e contro l'Udinese. Aveva già fatto capire di non aver gradito, ma l'affondo nel dopogara è stato durissimo: "Ho già detto, senza presunzione, di essere di mio molto autocritico e non ho bisogno di sentire la spocchia degli altri, che mancano di rispetto alla carriera e allo spessore di una persona. Ho sentito tante stupidate e una sola cosa giusta: che da Buffon si deve pretendere di più". 

Cuadrado, flash nella sofferenza

La risposta sul campo di Buffon è stata da fuoriclasse. Anche nel leggere lucidamente una partita che non cancella tutti i dubbi sul processo di crescita bianconero. E' vero che adesso la situazione nel girone si è messa in discesa, obiettivo minimo ma fondamentale per Allegri che vola verso la settima qualificazione su sette tentativo alla seconda fase della Champions, però da una squadra costruita per cercare di arrivare a Cardiff è lecito aspettarsi di più.

Un salto di qualità che al momento la Juve non riesce a produrre. Non lo ha fatto nelle ultime settimane di campionato ed è mancato anche a Lione. Le ragioni sono molteplici, ma un peso ce l'ha certamente la qualità complessiva del centrocampo che è un gradino sotto rispetto al resto della squadra. A Lione è partito titolare Lemina con Pjanic e Khedira più Dani Alves e Alex Sandro sugli esterni.

Il francesino è ancora acerbo, l'espulsione è stata un'ingenuità ma in generale non ha entusiasmato. Serve il rientro di Marchisio, ormai vicinissimo, oltre a una riflessione anche in ottica mercato se davvero a gennaio sarà possibile anticipare di qualche mese l'arrivo a Torino di Witsel. Oggi, però, è tempo di incassare un successo fondamentale e guardare oltre. Il Milan a San Siro e il ritorno contro il Lione prima della sfida col Napoli potrebbero dare alla stagione della Juventus il primo strappo decisivo.

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Giovanni Capuano