Le radio locali giocano il derby di Roma
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Le radio locali giocano il derby di Roma

Alberto Mandolesi e Guido De Angelis introducono la sfida più importante per il calcio capitolino tra aneddoti, ricordi e umori delle due curve

In occasione del derby di Roma abbiamo intervistato due voci storiche che rappresentano giallorossi e biancocelesti. Guido De Angelis e Alberto Mandolesi, rivali per la fede calcistica ma amici nella vita, al punto che poche ore prima di questa intervista i due stavano anticipando il derby con una sfida a calcetto. “Ha vinto la sua squadra ma io ho fatto un gran gol con un sinistro incrociato dopo averlo saltato” spiega Alberto Mandolesi, giallorosso doc e voce radiofonica che racconta la fede romanista. A pochi giorni dalla stracittadina abbiamo sondato umori di chi ogni giorno vive a contatto con le due tifoserie, un’adrenalina crescente per un evento che ferma la capitale.

ALBERTO MANDOLESI:

Come valuti la situazione attuale della Roma di Zeman?

Non mi illudo, con Zeman è vero tutto e il contrario di tutto. Non bisogna abbattersi quando le cose vanno male e viceversa non esaltarsi per una bella vittoria. E' un giocatore d'azzardo. Due settimane fa su Rai due Mondonico gli chiese come mai, nonostante avessero fatto lo stesso corso da allenatori a Coverciano, lui non sapesse gestire le partite. Zeman ha risposto che lui non gestisce le partite. E’ una tremenda verità, con lui si può vincere 7-0 così come perdere malamente, non esistono mezze misure.

Qual'è l'umore della tifoseria giallorossa?

L'umore è migliore di quanto non lo fosse la settimana precedente. Chi guarda con più saggezza non si lascia trasportare dall’entusiasmo mentre il tifoso più passionale è molto carico dopo la vittoria contro il Palermo. Proprio in quest’ultima partita i tifosi hanno però esposto uno striscione con scritto “la nostra pazienza ha un limite, durerà un’altra settimana”. Questo per far capire a Zeman quanto il derby sia uno spartiacque della stagione. Fino a venerdì scorso c’era molta più ansia, ora il clima è leggermente più sereno.  

Quali sono i derby che ricordi con più gioia?

Alcuni tifosi si accontentano di vincere un derby con un autogol al 90', magari irregolare. A me invece piace ricordare i derby con tanti gol di scarto, quando la Lazio è stata surclassata. Per questo mi viene in mente il 4-0 firmato dalla tripletta di Manfredini e dal gol di Orlando. Poi il 5-1 con la quaterna di Montella e il cucchiaio di Totti. Infine il 3-0 di Mazzone su Zeman, che all’epoca era alla Lazio, quando segnarono Cappioli, Balbo e Fonseca.

Che aria si respira nella capitale? Chi sono i favoriti?

Nel derby in genere chi parte sfavorito è in realtà privilegiato per la vittoria. La Lazio ha due punti in più della Roma ma viene da una striscia di risultati estremamente negativa. Tutto lascerebbe intendere che la Roma sia favorita, ma noi abbiamo l’incognita Zeman. Poi il calcio è bello perché nasce dagli episodi. Secondo me chi passa in vantaggio può mettere una seria ipoteca sul risultato finale.

Potendo scegliere un giocatore giallorosso del passato da utilizzare domenica chi sceglieresti?

Sicuramente Falcao. A mio modo di vedere è il più grande giocatore che ha vestito la maglia della Roma e giocherebbe davanti alla difesa, una posizione dove la Roma soffre parecchio ultimamente. Soprattutto per la questione De Rossi. Mentre nei mesi scorsi la cessione di capitan futuro avrebbe scatenato mille polemiche oggi la situazione è cambiata, molti sono d'accordo con Zeman.

Come valuti la scelta di Zeman e non quella di Montella che a Firenze sta facendo benissimo?

Stiamo parlando di “demacalcio”, calcio con demagogia. La società aveva bisogno di far quadrare il bilancio e non voleva spendere più di tanto. L’attenzione dei tifosi si ottiene con i grandi acquisti o con i progetti che coinvolgono, con Zeman la società ha puntato sul sicuro. Non a caso gli abbonati sono passati da 18 a 25 mila.

GUIDO DE ANGELIS:

Come arriva la Lazio al derby?

Un mese fa la situazione era nettamente migliore, ora invece la Lazio arriva al derby in un periodo di forma preoccupante. Negli undici titolari ha una gran bella squadra ma le riserve non sono all’altezza. Sicuramente arriviamo al derby con meno brillantezza rispetto ad un mese fa.

Come valuti l'operato di Petkovic?

E' stato accolto non bene, era un punto interrogativo. Alla prima di campionato ha cambiato tutto rispetto alle amichevoli estive e ha iniziato a far giocare bene la squadra. Ci ha dato segnali positivi, ma era troppo presto per giudicare. I tifosi della Lazio sono molto più diffidenti di quelli della Roma, nelle ultime due settimane qualche errore l'ha fatto e ora lo stiamo pagando. Bisogna dargli ancora tempo.

Su cosa può puntare la Lazio per fare risultato?

La Lazio deve puntare su Zeman e sul fatto che la Roma si sbilancerà in avanti. Bisognerà essere bravi a sfruttare le opportunità che ci verranno offerte. Secondo me è un derby da 1 X 2. E poi abbiamo uno dei giocatori più forti di tutta la serie A, un attaccante come Miro Klose che può cambiare ogni partita e risolverla con pochi palloni giocabili.

Se potessi scegliere un giocatore del passato da schierare nel derby chi sarebbe?

Sicuramente Giorgio Chinaglia, era uno che ha fatto dannare i tifosi della Roma come mai nessuno. Un giocatore così è unico nella storia, ci manca tanto.

I tre derby che ricordi con più gioia?

Tutti quelli di Chinaglia li cito come un unico derby, anche perché furono quattro consecutivi vinti. Poi il gol di Paul Gascoigne al 90’: l’inglese aveva promesso di fare un grande derby, poi non toccò palla fino al recupero quando la mise dentro facendo esplodere la Nord. Infine quello del ritorno di Di Canio nel 2005 con una rete che ricordava esattamente quella del 1989. Stessa porta, stessa curva, gol simile. Un sogno per noi laziali.

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Matteo Politanò