Violenza, accuse, intimidazioni: ridateci lo stile Sampdoria

La situazione difficile della Sampdoria è degenerata in violenza. Durante la riunione dei Gruppi della Sud per discutere sulle difficoltà del momento alcuni pseudo tifosi hanno fatto irruzione negli studi di Telenord aggredendo tre giornalisti e arrecando danni alla …Leggi tutto

I tifosi della Sampdoria (ANSA)

I tifosi della Sampdoria (ANSA)

bar sportLa situazione difficile della Sampdoria è degenerata in violenza. Durante la riunione dei Gruppi della Sud per discutere sulle difficoltà del momento alcuni pseudo tifosi hanno fatto irruzione negli studi di Telenord aggredendo tre giornalisti e arrecando danni alla strumentazione della televisione privata genovese. Un fatto increscioso che ha preceduto la risposta ufficiale del tifo organizzato blucerchiato al presidente Riccardo Garrone, una lettera dai toni aggressivi e lontani dallo stile Samp che negli anni ha fatto scuola nel tifo italiano.

I redattori della lettera hanno chiesto alla società l’esonero del tecnico Di Carlo, parlando della presenza inaccettabile di “genoani all’interno della società” e chiedendo a Riccardo Garrone di passare la mano cercando un’acquirente di livello per la squadra. L’ennesimo momento di tensione arriva in un periodo nero per i colori blucerchiati, un 2011 che ha visto la partenza di Pazzini e Cassano e la contestazione in seguito alla partita contro il Cagliari. L’allenatore blucerchiato non è immune da colpe per il mancato rendimento della squadra che già ad inizio campionato ha mostrato fatica nella ricerca di un’identità di gioco (tuttora inesistente), tuttavia gli ultimi fatti di cronaca sportiva e non impongono alcune riflessioni su ciò che sta accadendo nell’ambiente sampdoriano.

Il mio amore per i colori in questione, per il tifo e il movimento ultras che da sempre sostiene la Sampdoria, si ritrova a convivere con il senso di fastidio nel constatare una caduta di stile rispetto agli anni passati. La partenza di Cassano e Pazzini ha colpito tutti gli amanti della Samp, tutti coloro che fino a pochi mesi fa erano scesi in piazza per gioire di una storica qualificazione Champions. I fatti di ieri, l’aggressione e le richieste avanzate alla società, riportano però la Sampdoria con i piedi per terra e impongono ai tifosi una presa di posizione chiara nei confronti di persone che nella loro firma cercano di riassumere l’idea di tutta una gradinata. Del cuore del tifo blucerchiato e magari anche di chi, pur presente all’assemblea, prenderebbe le distanze da alcuni punti della lettera oltre che (come si spera) all’aggressione. Sottolineando ulteriormente come le colpe di questa crisi vadano equamente distribuite urge adesso un colpo di coda di chi ama la Sampdoria, una reazione fatta di voce e passione, dissociata da violenza e intimidazione, nella speranza che chi di dovere possa essere influenzato dall’amore della gente per i colori e non dai messaggi minacciosi di parte del tifo organizzato.

Ognuno è libero di amare come meglio preferisce, di proteggere il proprio amore e difenderlo da pericoli o presunti tali. Ma chi picchia la propria amata è sempre in torto e rischia di rovinare una storia splendida…

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