Poi dicono che gli juventini ce l’hanno con la Gazzetta

Sarà perché probabilmente come dicono quei geniacci di ComunqueMilan noi juventini non abbiamo senso dell’ironia o forse perché dal 2006, come molti altri juventini, abbiamo smesso di leggere la Gazzetta dello Sport e quindi a certe cose non siamo più …Leggi tutto

ANSA/ CORRADO LANNINO

Sarà perché probabilmente come dicono quei geniacci di ComunqueMilan noi juventini non abbiamo senso dell’ironia o forse perché dal 2006, come molti altri juventini, abbiamo smesso di leggere la Gazzetta dello Sport e quindi a certe cose non siamo più abituati, ma sta di fatto che questa mattina il cappuccino ci è andato di traverso.

Non non si tratta del solito articolo su Calciopoli pieno di imprecisioni, omissioni e fandonie. Ormai siamo alle variazioni sul tema. Agli esercizi di stile. In stile “macchina del fango” però.

L’articolo è a firma Stefano Boldrini, che se Google non inganna, sarebbe anche l’autore de “In nome della Roma. Vocabolario illustrato della lingua giallorossa”. Boldrini, immaginiamo noi nella nostra più totale malafede, sarà espertissimo di “gol de’ Turone” assortiti, ma molto meno di buone pratiche giornalistiche.

Ma veniamo al dunque. L’articolo in questione titola: “Grana Mutu, il Chelsea insiste: vuole i soldi”. E parla della causa risarcitoria intentata dal Chelsea contro Adrian Mutu, licenziato dal club londinese nell’autunno 2004 per uso di cocaina. Il Club di Abramovich ha chiesto 17,2 milioni di euro di danni e ha coinvolto, nel filone risarcitorio, anche la Juventus (che tesserò il rumeno dopo il suo licenziamento).

Già l’occhiello è forviante: “Il romeno, acquistato dai bianconeri dopo il licenziamento in Inghilterra, si rifuta di pagare

Mutu non fu “acquistato” dalla Juventus, ma tesserato da svincolato. Questa è una differenza non trascurabile per due motivi: il primo è che non vi fu rapporto diretto tra Juventus e Chelsea nel passaggio del giocatore in maglia bianconera. Per questo motivo anche un’azione di responsabilità ai danni della società bianconera ci sembra più debole (ma sarà la FIFA eventualmente a stabilirlo); il secondo motivo è che la Juve non ha tratto un vantaggio economico direttamente ai danni del Chelsea. Ci spieghiamo meglio, non ha ottenuto uno sconto al prezzo del cartellino sciacallando sulla controversia tra la società britannica e il giocatore. Quando la Juventus ha tesserato l’attaccante rumeno (gennaio 2005), erano già trascorsi quasi tre mesi dal suo licenziamento in tronco da parte del Chelsea.

Ma il nostro disagio non si ferma al sopratitolo, che onestamente potrebbe essere solo un’imprecisione; continuando nella lettura scopriamo che all’interno l’articolo è anche peggio: presentando l’Avvocato Briamonte che si occuperebbe della faccenda per conto della Juventus, Boldrini scrive quanto segue: “La pratica è curata dall’avvocato Michele Briamonte, ex componente del CdA bianconero, tornato agli onori delle cronache da indagato per riciclaggio nell’inchiesta Ior e perché il suo studio è stato perquisito all’inizio di marzo nel corso delle indagini sul caso Mps.”

Cosa c’entrano l’affaire Ior e lo scandalo MPS con il calcio? Con la Juventus? Con la Gazzetta dello Sport? Perché il buon Boldrini non documenta nei dettagli i capi d’accusa e gli esiti della perquisizione? O forse la finalità non è informare, nel bene o nel male, ma solo far intendere che la Juventus in quanto società sporca, fraudolenta e“disinvolta” si circonda di collaboratori dalla dubbia moralità. Briganti, manigoldi e malfattori. Boldrini può spiegare per cortesia?

Parlando poi del prestito di Mutu al Livorno nell’inverno del 2005 Boldirini ricorda: “Mutu, che nel 2005 è stato prelevato dalla Juventus, con tanto di parcheggio nel Livorno – la Juve aveva raggiunto il tetto degli extracomunitari e in piena era-Moggi trovò nel club toscano dell’amico Spinelli una base di appoggio”. Beh è fondamentale specificare che eravamo nel pieno dell’era-Moggi. Come per sottintendere che ci sai qualcosa di sporco, di illecito, di vietato nel prestare un giocatore fortissimo a una società che altrimenti non potrebbe permetterselo, in attesa di poterlo tesserare direttamente una volta liberato un posto di extra-comunitario. O forse Boldrini ritiene che Moggi avrebbe dovuto procurare un passaporto comunitario falso per il buon Mutu e tesserarlo con la Juventus già a gennaio 2005?

Ma la chiusura del pezzo è formidabile: “Il club londinese fa sul serio: ha chiesto il pignoramento di tre immobili acquistati da Mutu a Miami, dal valore di diversi milioni di euro. Tutto ciò non basta al Chelsea e questo spiega i timori della Juventus, costretta nuovamente a fare i conti con il suo passato e con personaggi troppo disinvolti.

Disinvolti perchè ? Perchè tesserano un giocatore svincoltato da quasi tre mesi col proprio club e lo fanno a costo zero ? Perché prestano lo stesso giocatore a una società italiana? Perché Boldrini, perché? La preghiamo ce lo spieghi: perché davvero vogliamo capire. Altrimenti la invitiamo a pubblicare un’errata corrige: perché qui non si tratta più di essere semplicemente anti-juventini, qui si tratta di imbrogliare i propri lettori con un giornalismo, questo sì, un po’ disinvolto.

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