Dov’è finita la duttilità di Conte?

Dov’è finita la duttilità di Conte?

Antonio Conte ha sempre (e giustamente) rivendicato una certa versatilità nell’interpretare schemi e moduli in base all’organico a sua disposizione. Nessuna scelta talebana, nessun preconcetto: da uomo di calcio qual è ha capito fin dal suo insediamento sulla panchina della …Leggi tutto

Credits: ANSA

Antonio Conte ha sempre (e giustamente) rivendicato una certa versatilità nell’interpretare schemi e moduli in base all’organico a sua disposizione. Nessuna scelta talebana, nessun preconcetto: da uomo di calcio qual è ha capito fin dal suo insediamento sulla panchina della Juve che certe convinzioni (si pensi al famigerato 4-2-4) possono anche essere cestinate per mettere qualche uomo nelle condizioni di giocare al meglio.

Le prime uscite stagionali di questa Juve sembrano però fornire indicazioni diverse. La Juve versione 2013-2014 ci sembra ancora irrimediabilmente e terribilmente legata agli schemi e alle dinamiche di gioco delle passate stagioni. È vero che squadra che vince non si cambia (o si cambia poco) ma visto il mercato (in entrata e in uscita) ci aspettavamo un po’ più di coraggio.

Sulle fasce, ma per chi?
La partita di Milano contro l’Inter è ancor più quella di Copenaghen ci dicono che il gioco della Juve passa soprattutto per le vie laterali. Tanti cross, ma per chi? Venduto Matri e con Llorente parcheggiato in panchina, Vucinic, Tevez e Quagliarella non sembrano essere i destinatari perfetti per un gioco di questo tipo.

Chi salta l’uomo?
Anche dando per utile e profittevole il gioco sulle fasce, siamo davvero convinti che Liechsteiner e Asamoah (piuttosto che Isla e Peluso) possano reggere tutto l’anno sulle due corsie? L’impressione è che senza Giaccherini e con un Pepe ancora non impiegabile, questa Juve non sia così aggressiva sulle fasce, né tanto meno imprevedibile. Meglio a questo punto sviluppare qualche alternativa in mezzo al campo.

Il ruolo di Pogba
A proposito di alternative per vie centrali. Quando si gioca con avversari attendisti (laddove le capacità di Vidal e Marchisio nel far ripartire la squadra vengono un po’ meno), la Juve sembra avere poche idee a centrocampo, soprattutto se Pirlo non è in giornata. E allora, perché non portare Pogba un po’ più avanti? Col francese trequartista dietro alle due punte – lo diciamo da tempi non sospetti – perderemmo qualcosa in fase di recupero ma guadagneremmo di certo in imprevedibilità là davanti.

Il 4-3-3 (o il 3-4-3) è davvero utopistico?
Ce ne stiamo rendendo conto di partita in partita: Tevez è un giocatore straordinario soprattutto quando ha la possibilità di inserirsi fra le linee. E ha subito compreso quali sono i doveri difensivi che Conte pretende dai suoi attaccanti. Vista l’abnegazione mostrata dall’argentino ci chiediamo: ma giocare con le tre punte è davvero così azzardato? Noi crediamo di no, soprattutto quando l’avversario non appare così irresistibile (qualcuno ha detto Copenaghen?) Pensateci: Tevez, con Vucinic e Llorente… ci sembra più di una semplice tentazione. Ammesso che Conte non veda Llorente come qualcosa di estraneo al suo progetto.

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