La lezione del Bayern alla Juve e al calcio italiano
Ansa
Lifestyle

La lezione del Bayern alla Juve e al calcio italiano

Dal 2010 ha speso 80 milioni meno di Agnelli ma programmando. Come recuperare il gap con la squadra favorita per la Champions - immagini - analisi della sfida - diretta Twitter

Poteva la Juventus scalare il grattacielo del Bayern Monaco regalandosi il sogno di entrare tra le prime quattro d'Europa? No, non poteva. Per una volta i numeri non mentono e il 4-0 (aggregato) della doppia sfida di Monaco e Torino fotografa in maniera abbastanza impietosa la differenza di potenziale tra i due club e di riflesso tra le squadre di Conte e Heynckes.

Il Bayern oggi è la Juventus che sarà tra qualche anno se i suoi dirigenti e la proprietà saranno capaci di proseguire nel processo di crescita che dal maggio 2010, quando Agnelli è diventato presidente, ha già prodotto risultati eccezionali. E' doveroso ricordarlo, ma anche evitare di cadere in trappole scivolose come dire che il Bayern oggi è quello che è perché può spendere e che la Juventus non potrà farlo perché penalizzata dalla congiuntura del calcio italiano. La Juve è già nel futuro. Si tratta ora di costruirlo con attenzione.

COSA E' MANCATO PER GIOCARSELA ALLA PARI?

All'apparenza è mancato tutto. Non c'è stato mai un istante in 180 minuti in cui la Juventus è parsa poter indirizzare la qualificazione dalla sua parte. Certamente il gol di Alaba dopo 25 secondi all'Allianz ha condizionato l'andamento, però il senso di inferiorità è stato costante. Un dato: nel ritorno il Bayern ha tenuto palla quasi a livelli da Barcellona (58,5%) e con una precisione tecnica assoluta (86% passaggi utili). Non un torello ma quasi.

BEH FACILE, CON I CAMPIONI CHE HANNO...

Vialli esagerando ha detto che farebbe fatica a trovare un giocatore del Bayern sicuro titolare nella Juventus. Sbaglia, però è vero che a fare la differenza è soprattutto l'organizzazione di gioco di Heynckes su cui si inseriscono i singoli. Nell'ultima classifica del Pallone d'oro c'era solo Neuer (19°) tra i primi 20. Qualcosa vorrà pur dire... Il livello medio però è altissimo ed è in buona parte anche il prodotto del lavoro con le giovanili.

LA JUVENTUS PERO' NON HA TOP PLAYER

Falso. Li ha eccome. Il problema è che con il Bayern hanno tradito proprio loro. Buffon ha segnato la gara d'andata con le sue incertezze, Marchisio è in affanno da qualche settimana, Vidal (uno che il Bayern vorrebbe acquistare) si è fatto squalificare e Vucinic ha perso il confronto indiretto con Mandzukic. Poi c'è Pirlo. Malissimo all'Allianz, male a Torino: 76 palloni toccati, 13 persi. Numeri lontanissimi dalle sue medie.

SERVE UN GRANDE ATTACCANTE PER COLMARE IL GAP

Sicuramente serve una punta capace di trasformare in gol il lavoro di Conte, ma il discorso non vale se si parla del doppio confronto con il Bayern perché di occasioni ce ne sono state pochine. Llorente potrebbe non essere la risposta. Cosa serve avere una rosa di tanti ottimi giocatori (Vucinic, Giovinco, Quagliarella, Matri senza citare Bendtner e Anelka) che costano tanto se poi manca la stella polare? Attenzione perché il rischio è che il tema si riproponga tra un anno.

SI', MA LA JUVENTUS NON PUO' SPENDERE COME I TOP CLUB EUROPEI...

La Juventus ha fatturato in crescita (+ 24% nel 2012 e senza i soldi che arriveranno quest'anno dalla Champions) e conti non ancora in ordine. Però non è vero che non spende. Dal 2010 a oggi (dati Transfermarkt) ha investito sul mercato 212 milioni di euro; nello stesso periodo il Bayern ne ha spesi 131. E nell'ultimo mercato estivo il conto è 70,3 per i tedeschi contro 53,9 per Marotta e soci cui bisogna aggiungere i 18 già promessi all'Udinese per la seconda metà di Isla e Asamoah.

E ALLORA SU COSA SI DEVE LAVORARE?

Il 9 dicembre 2009 il Bayern espugnava il Delle Alpi con in campo 4 titolari della sfida dei quarti di quattro anni più tardi: Lahm, Van Buyten, Muller e Schweinsteiger. Nella finale di Madrid (22 maggio 2010) c'erano loro 4 più Robben e tra panchina e tribuna anche Gomez, Ribery e Alaba. Fanno 7-8 undicesimi del gruppo che punta a Wembley. Sono stati aggiunti un portiere top (Neuer), un centrale difensivo (Dante), un centrocampista (Javi Martinez) e una punta (Mandzukic). Almeno tre di questi non erano considerati top player. Si chiama programmazione.

MA CONTE VUOLE ACQUISTI...

E ha ragione, già detto. Ma prima di tutto si sieda al tavolo con Agnelli e spieghi quale prospettiva di lavoro e permanenza ha nella Juventus. Crede di poter investire 3-5 anni nel progetto per arrivare ad altissimi livelli in Europa? Se sì allora proceda a ritoccare con progressività alcuni tasselli. Pirlo, ad esempio. Serve un regista al top e Verratti che al Psg sta facendo benissimo potrebbe valere una pazzia. Poi un centravanti di livello mondiale e almeno un esterno che abbia qualità maggiore di Asamoah, Padoin o Pepe. Si può prendere uno di questi giocatori a stagione programmando anche l'addio di Buffon?

INTANTO PERO' CONTINUIAMO A PERDERE PESO IN EUROPA

Falso anche questo. La stagione che va a chiudersi sarà la seconda migliore degli ultimi 5 anni per il ranking italiano dal 2006 a oggi superata solo da quella del trionfo dell'Inter a Madrid. Siamo dietro alle grandissime (Spagna, Germania e Inghilterra, ma in dieci mesi abbiamo recuperato punti importanti su chi inseguiva (Francia, Portogallo e Olanda). Merito della Juventus e dell'approccio diverso all'Europa League di Inter, Lazio e Napoli. La risalita è cominciata. L'importante è sapere che sarà lenta e difficile e non esistono scorciatoie. Nemmeno il Bayern le ha prese dieci anni fa quando ha messo le fondamenta del suo grattacielo.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano