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Juventus deludente a Firenze: cinque domande a Sarri

Gioco, condizione fisica, panchina, Ronaldo e lamentele sull'orario: perché i bianconeri sembrano così indietro nella rivoluzione?

Il pareggio senza reti e con grandi difficoltà di Firenze rappresenta il primo mezzo passo falso della Juventus di Sarri. In termini assoluti, un punto preso in casa della Fiorentina volonterosa di cancellare lo zero nella classifica non è un risultato da buttare via. Gli scudetti si vincono anche con questi pomeriggio, ma i motivi di consolazione si fermano alla contabilità pura e semplice.

Perché la Juve di Firenze è stata di gran lunga la peggiore di questo avvio di stagione, lontanissima dai primi sessanta minuti con il Napoli e con gli stessi difetti già visti anche in estate, nelle tournée che poco significano ma qualche indicazione utile la lasciano.

Al Franchi c'è stato il debutto di Maurizio Sarri in panchina, superato il problema della polmonite che lo ha limitato per settimane togliendogli a lungo il campo, anche in fase di preparazione. Certamente un problema che ha causato qualche ritardo nella rivoluzione bianconera. Il resto, però, merita di essere analizzato con cinque domande al tecnico toscano, che fin qui si è mosso nel solco della prudenza e della continuità.

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Cinque domande per Maurizio Sarri

Eccole le cinque domande per Sarri, atteso ora dal debutto in Champions League in casa dell'Atletico Madrid di Simeone che nella passata stagione ha rappresentato il punto più basso (andata) e quello più alto (ritorno) della Juve allegriana:

1) CONDIZIONE FISICA - Perché la Juventus non riesce a reggere sul piano del ritmo per più di 50-60 minuti? Perché, come nella ripresa contro il Napoli, il crollo è stato verticale e abbastanza generalizzato allo Stadium mentre a Firenze i viola hanno corso costantemente di più dei bianconeri. I guai muscolari di De Sciglio, Douglas Costa e Pjanic, i crampi di Danilo e di altri sono un campanello d'allarme o fisiologici?

2) PANCHINA RICCA - Se non fosse stato per gli infortuni, Sarri avrebbe di fatto utilizzato la stessa formazione per tutte e tre le prime partite. Senza i nuovi acquisti con l'eccezione di Higuain. A Firenze in panchina c'erano Demiral, Rugani, Cuadrado, Emre Can, Rabiot, Ramsey, Bernardeschi e Dybala oltre ai portieri. L'ex Joya si sta immalinconendo nel guardare gli altri giocare. Ha senso sfidare stanchezza e caldo in una settimana di ritorno dalle nazionali quando la rosa è extralarge come quella biancoera?

3) COME GIOCA LA JUVE DI SARRI? - Già contro il Napoli una seria analisi aveva portato alla conclusione che questa Juventus è ancora poco sarriana. I paragoni non servono a nulla, ovviamente, ed è presto per qualsiasi conclusione. Però è chiaro che provare a cambiare il dna di un gruppo così formato e con caratteristiche anche fisiche marcate non sarà facile. Qual è l'obiettivo di Sarri? E quanto ci vorrà per vedere un'identità che non sia una via di mezzo con il passato?

4) RONALDO E DE LIGT - Due simboli delle difficoltà. Ronaldo è stato eletto da Sarri come il sole intorno a cui deve ruotare il mondo bianconero. Ha fatto bene a Parma, così così contro il Napoli e male a Firenze come tutti. In tre partite ha tirato in porta 5 volte. De Ligt deve lavorare tanto per mettersi in connessione con un calcio molto più impegnativo di quello olandese; nessuna discussione sulle sue potenzialità, ma non si può aiutarlo anche proteggendolo con un po' di turn over?

5) LE LAMENTELE SULL'ORARIO - La Juventus a Firenze ha giocato alle ore 15 in un clima caldo, praticamente estivo. Quando Sarri lo sottolinea dice l'ovvio ma allo stesso tempo crea un problema. Perché queste partite pomeridiane sono anche un prodotto di scelte societarie e, quindi, lo stesso Sarri doveva conoscerle e accettarle senza pronunciare una frase che fa tornare in mente il suo passato al Napoli, quando di calendari, orari e contemporanietà faceva un terreno di battaglia. E poi anche la Fiorentina ha giocato con le stesse condizioni, correndo molto di più per 90 minuti. La rosa super non permette di gestire anche fisicamente impegni come questo?

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Giovanni Capuano