Italia, niente stage. E Conte si infuria
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Italia, niente stage. E Conte si infuria

Juventus e Roma dicono no, la Lega non obbliga nessuno e il ct pensa di cancellare tutto

Juventus e Roma contrarie, Fiorentina e Napoli fredde all'idea e l'Inter che ha un problema limitato perché ha un paio di azzurri e nulla più. Alla fine il fronte si è spaccato e la risposta a Conte da parte della Lega Calcio è stata quella che Panorama.it aveva anticipato raccontando della guerra in corso tra il club bianconero e la Figc (LEGGI QUI) che avrebbe ostacolato qualsiasi soluzione condivisa. Così è stato e l'assemblea di via Rosellini non ha potuto fare altro che ratificare lo stato delle cose. I club non hanno nessuna intenzione di concedere tre giorni di stage obbligatorio al ct nel mese di febbraio, già pieno di impegni (5 giornate di campionato, una di Coppa Italia e le coppe europee che ripartono dopo una decina di giorni). La Juventus era solo la capofila sulle barricate, ma anche la Roma ha fatto sapere di non volersi vincolare. Fine della disussione.

Una decisione che manda su tutte le furie il ct, uscito dall'incontro con i colleghi allenatori convinto che ci fossero margini di collaborazione diversi rispetto al passato. Già le parole di Allegri alla vigilia della sfida di Cagliari lo avevano gelato ("Ci sono le date Fifa in cui siamo obbligati a rilasciare i giocatori") e ora ha la certezza che non potrà avere tutti e 30 gli azzurrabili a Coverciano il 9-10-11 febbraio prossimo. Anche le assenze di Garcia, Benitez e Mancini non avevano lasciato una buona impressione a Milano.

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Come reagirà adesso Conte? Chi lo ha sentito in queste ore lo descrive come furioso per la (non) risposta recapitata dalla Lega. Lui si attendeva un via libera incondizionato al progetto dello stage. Ufficialmente la posizione espressa è quella di Tavecchio, che si è augurato che "Conte possa fare lo stage con tutti i calciatori che riterrà opportuno in quel momento" e il dg Michele Uva tratterà con i club per cercare un punto d'incontro. Però i rapporti di forza sono chiari e nella migliore delle ipotesi le convocazioni saranno sottoposte al vaglio delle società. Nella peggiore, invece, a Coverciano potrebbe arrivare una pattuglia di giovanotti senza una decina di giocatori, i più rappresentativi, tanto da convincere il ct a cancellare del tutto l'incontro che avrebbe dovuto spezzare in due la lunga pausa delle nazionali prima della ripresa dell'attività a marzo. In ogni caso Conte ha misurato di nuovo con mano i limiti del suo ruolo e potrebbe avviare riflessioni riguardo il suo futuro.

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Sul tavolo, infine, è rimasto anche un altro nodo irrisolto: la fine del campionato nel 2016 per poi lasciare i giocatori a Conte in vista dell'Europeo. La data segnata dal ct sulla data è quella del 15 maggio. La risposta al momento è stata gelida: si vedrà. La Lega vorrebbe chiudere il 22 maggio ma a gennaio cercherà di capire se e come aiutare la Figc. Il ct aveva pensato all'anticipo per lasciare qualche giorno di stacco agli azzurri e poi portarli in ritiro per le canoniche due settimane previste dalle regole Fifa. Se il campionato termina il 22, invece, è costretto o a tagliare il riposo o a ridurre i giorni di lavoro a Coverciano prima della partenza per la Francia. Un labirinto dal quale è difficile uscire.

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Giovanni Capuano