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MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images
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Juventus, record di punti in Serie A (ma Allegri lavori sui difetti)

Nessuno come i bianconeri: 34 punti in 12 giornate. Però i campioni spesso soffrono troppo e il tecnico è chiamato a migliorare la qualità

Undici vittorie e un pareggio, in casa contro il Genoa. Fa 34 punti su 36 disponibili dopo 12 giornate e significa per la Juventus aver aggiunto un record assoluto alla collezione di primati che sta mettendo insieme da quando ha cominciato la serie degli scudetti consecutivi.

Mai nessuno era stato capace di una partenza così lanciata nella storia della Serie A. Solo la Roma (stagione 2013-2014) e il Napoli (2017-2018) si erano avvicinati condividendo con i bianconeri il 31 su 33 prima di fermarsi in due pareggi contro Sassuolo e Chievo. La Juventus, invece, non perdona mai: successo esterno a San Siro contro il Milan e record stabilito.

E' la conferma di un dominio assoluto sul calcio italiano. Ha svelato Mourinho che Agnelli gli ha detto di inseguire i dieci scudetti di fila. Ha spiegato Gattuso che spesso i bianconeri non sembrano nemmeno sudare in campionato. Hanno ragione tutti e due, ma dentro questi pezzi di racconto della stagione ci sono anche i limiti, oltre alla grandezza, della squadra di Allegri.

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I difetti su cui Allegri deve lavorare

Anche nell'ultima impresa a San Siro, vittoria meritata oltre ogni dubbio, Ronaldo e compagni hanno avuto il demerito di tenere troppo a lungo in partita un avversario inferiore. Una tendenza che conferma quando visto sia in campionato che in Champions League e che è costata il pareggio con il Genoa e la sconfitta con il Manchester United. Manca cinismo, la spietatezza che evita problemi e che in Italia incide poco mentre in Europa rischia di creare guai maggiori, soprattutto da febbraio in poi.

Aggrapparsi ai colpi dei propri fuoriclasse (Ronaldo in un paio di occasioni, Szczesny che para il rigore di Higuain o Bernardeschi a inizio campionato, è sintomo della superiore qualità di cui dispone Allegri, ma anche di una pericolosa rilassatezza di chi sa che prima o poi il gol arriverà. Non si tratta di pretendere che la Juve vada sempre a cento all'ora, anche a livello di motivazioni, ma che non ci sia una differenza così marcata tra le partite europee o contro le big e il resto del menu.

A livello tattico c'è qualcosa da sistemare in difesa (10 gol subiti in 16 partite di cui 8 in 12 in Serie A per una difesa abituata a essere quasi imperforabile) perché, come ha sottolineato Allegri, la Juve incassa o su palla ferma o perché paga cali di concentrazione ed errori personali o di reparto. In passato il tecnico ha dimostrato di saper intervenire in corsa con qualche accorgimento e solitamente novembre è il mese in cui il tagliando finisce.

In assoluto, la critica che tanti tifosi (soprattutto della Juventus) portano al proprio allenatore è di non essere capace di far giocare la Juventus bene come potrebbe o dovrebbe. Discorsi che si ascoltano da quando il livornese è sbarcato a Torino e che fanno pensare a un pizzico di prevenzione verso chi ha certamente lavorato bene in questi anni.

A volte, però, i numeri non dicono tutto e quindi - senza esagerare - l'idea che la Juve debba essere in grado di esprimere una qualità migliore con continuità può essere l'obiettivo per i prossimi mesi. La corsa verso lo scudetto è in discesa, pur essendo il Napoli un grande avversario. Tante partite del campionato si risolvono in un esercizio di stile per i bianconeri. Far sì che regalino anche spettacolo è un'aspettativa legittima da parte di tutti.

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Giovanni Capuano