Juventus-Napoli: per la Supercoppa e per l'Italia
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Juventus-Napoli: per la Supercoppa e per l'Italia

La rissosa finale di Pechino non fu un bello spot per il nostro calcio, che in Qatar deve ora offrire un altro spettacolo. I temi-chiave della sfida

L'ultima volta non è andata benissimo, nel senso che l'immagine esportata dal nostro calcio a Pechino non fu delle migliori: risse in campo, insulti, polemiche e la squadra sconfitta (il Napoli) assente al momento della premiazione. Fare peggio sarà difficile ma, polemiche a parte, la Supercoppa tra Juventus e Napoli è soprattutto una partita che nasconde anche molti motivi calcistici. Benitez insegue il secondo trofeo stagionale dopo la Coppa Italia maledetta del 3 maggio, Allegri vuole il primo trionfo in bianconero per cominciare a saldare il conto con il ricordo di chi l'ha preceduto.

Entrambi guardano alle vacanze, meritate, e alla ripresa dei lavori che significherà anche mercato e rinforzi necessari per affrontare la seconda parte della stagione. Ecco in pillole temi e curiosità della sfida dell' Al Sadd – Jassim Bin Hamad Stadium, che ospita per la prima volta la manifestazione.

Juve, voglia di cancellare Conte (per sempre)

Intanto c'è la volgia della Juve di cancellare per sempre l'epoca Conte. Buffon alla vigilia: "Quando ha dato le dimissioni avevo la curiosità di vedere il peso specifico e la serietà del nostro spogliatoio. L'altra curiosità era di dimostrare che non ci fossero certi tipi di dipendenze. L'allenatore precedente aveva fatto un lavoro incredibile, ma senza la fatica della società e il senso di responsabilità dei giocatori non si sarebbero conseguiti certi risultati reiterati nel tempo". Può darsi che sia solo un complimento ad Allegri, ma le parole del capitano azzurro e bianconero paiono anche un messaggio deciso verso Conte. Dopo una settimana in cui la Juve e il ct sono sembrati su due pianeti distanti. La Supercoppa è anche il primo obiettivo per Allegri. Se lo vince comincia a mettere trofei in bacheca.

De Laurentiis, il progetto e Benitez: "Se non resta avanti lo stesso)

Anche in casa Napoli è arrivato il momento di chiarire molte cose. La prima è il progetto e il ruolo di Bentiez, che tornato dalle ferie dovrà in un modo o nell'altro sciogliere le riserve sul rinnovo. Ecco il messaggio di De Laurentiis dal sole di Doha: "Stiamo parlando di un allenatore di dimensione internazionale che a me piace tanto per la sua cultura. Se il nostro progetto lo convincerà sarò felicissimo, altrimenti pazienza, ce ne faremo una ragione". Il progetto? "Siamo ripartiti e dobbiamo avere pazienza. Il Napoli non si può permettere due centrocampisti milionari, non è nel budget". Chiaro no? Risposta a Rafa che aveva parlato della questione dei fatturati e del 'miracolo' compiuto a portare la squadra al terzo posto. Appuntamento a inizio 2015, a meno che nel dopo partita Benitez non decida di rispondere per le rime. Allora i botti di fine anno sono assicurati.

Napoli, il futuro e l'attacco alle istituzioni

Già che c'era, annunciando Gabbiadini e spiegando che il club agli sceicchi lo venderanno (se lo venderanno) i suoi figli, il presidente partenopeo ha dato fuoco alla fantasia per parlare del rapporto tra il Napoli e la città: "Non voglio mandare in tilt l'equilibrio economico, dovrò trovare il modo di fare altri 150 milioni all'anno di fatturato per essere competitivo a tutti i livelli. Devo capire come far funzionare lo stadio, magari anche sganciandomi dal comune, e come coinvolgere 150mila tifosi. Non chiamatelo azionariato popolare, però, è un'altra idea...". Poi ecco la valanga sulle istituzioni: "I danni creati dalla Melandri sono incommensurabili, ha riportato il calcio indietro di 10 anni. Dovremmo chiedere i danni allo Stato, roba impossibile visto che è vicino alla bancarotta... Il Governo non fa niente per tirarci fuori da questa situazione. Diversamente non conviverebbe con mafia, camorra, 'ndrangheta, mafia a Roma". Amen.

Così in campo le due formazioni (via alle 18,30)

Spenti i fuochi d'artificio, ecco le probabili formazioni in campo a partire dalle 18,30 agli ordini del signor Valeri:

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente. Allenatore Massimiliano Allegri

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon, Hamisk, Mertens; Higuain. Allenatore Rafa Benitez

Qatar: finale da 2,4 milioni di euro (vetrina per gli sponsor)

Juventus-Napoli è una delle prove generali che il governo del Qatar ha disegnato sulla strada (lunga) che porta al Mondiale del 2022. Serve per attirare attenzione intorno al calcio laddove non c'è tradizione e serve anche per costruirsi un minimo di credibilità. Gli scandali sono ancora freschi e l'unico modo per Doha è mostrare al mondo di essere in grado di reggere l'organizzazione di grandi eventi. Gli emiri hanno sborsato 2,4 milioni di euro per portare la Supercoppa fino a lì. Lo stadio è un piccolo salotto da 14mila posti (non fa parte della lista degli impianti per il Mondiale) e sarà tutto esaurito. Ovviamente.

Doha è la finale numero 6 all'estero per la Supercoppa

Che la Supercoppa si giochi all'estero non fa più notizia da tempo. La prima volta è stata nell'ormai lontana estate del 1993 a Washington tra Juventus e Milan. Poi sono arrivate le edizioni a Tripoli (2002), New York nel prestigioso Giants Stadium (2003) e la lunga parentesi cinese (2009, 2011 e 2012) che ha visto spesso le nostre società litigare sull'opportunità o meno di trasferirsi lì, una volta incassato l'assegno per l'accordo commerciale. Anche in quel caso non una bella figura. A Doha va in scena, dunque, la sesta edizione straniera su 27. Non sarà l'ultima.

I due precedenti tra Juventus e Napoli

E' la terza volta che partenopei e bianconeri si incrociano per alzare al cielo il trofeo. Il debutto della sfida fu nel 1990 al San Paolo con largo successo del Napoli (5-1 il 1° settembre 1990, pochi mesi dopo il Mondiale di casa finito male e con Silenzi grande protagonista), la seconda e fin qui ultima a Pechino l'11 agosto 2012. Vittoria della Juventus ai supplementari (4-2) e polemiche furibonde di parte napoletana per l'arbitraggio di Mazzoleni. De Laurentiis ordinò alla squadra di disertare la premiazione: non se n'è mai pentito.

Juve a caccia del primato solitario di successi

Insieme al Milan, la Juventus è la squadra che vanta il maggior numero di successi in Supercoppa Italiana: 6. Ha solevato al cielo il trofeo nelle edizioni 1995-1996, 1997-1998, 2002-2003, 2003-2004, 2012-2013 e 2013-2014). Quella di Doha è la decima partecipazione complessiva dalla nascita del trofeo e rappresenta il record assoluto, mentre il primato per presenze consecutive è dell'Inter a quota 7 dal 2005-2006 al 2011-2012. Era l'Inter di Mancini e Mourinho che cominciò conquistando la Coppa Italia e finì con i 5 scudetti consecutivi.

Sapete chi è il giocatore recordman di Supercoppa?

Nessuno che abbia giocato in Juventus e Napoli nel corso della sua carriera. Il record di vittorie in questa manifestazione appartiene a Dejan Stankovic che l'ha conquistata ben 6 volte: 2 con la Lazio (1998 e 2000) e ben 4 con la maglia dell'Inter (2005, 2006, 2008 e 2010). Stankovic ha anche il primato di partecipazioni perché ai 6 titoli vinti somma 4 finali perse per un totale di 10 partite giocate. Inarrivabile. Crespo, che lo segue in classifica, ha sollevato il trofeo 5 volte e ha la particolarità di averlo fatto con 4 maglie diverse: Parma, Lazio, Milan e Inter.

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Giovanni Capuano