Juventus-Malmoe per pochi? Ecco i numeri dello Stadium in Champions
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Juventus-Malmoe per pochi? Ecco i numeri dello Stadium in Champions

Il dato al botteghino ha fatto storcere il naso a molti: 31.218 biglietti staccati per vedere Tevez interrompere il digiuno di gol in Champions League, incasso di 1,3 milioni di euro. Tanti, ma non tantissimi per una squadra abituata a macinare tutti esauriti allo Stadium e che dovrebbe avere fame d’Europa. Lei e i suoi tifosi. Tanti o pochi? Né l’una né l’altra cosa: semplicemente i soliti che seguono la Juventus nelle sue avventure continentali dove, per tradizione, i bianconeri faticano a richiamare folle oceaniche almeno fino a quando il livello della competizione non si alza o il nome dell’avversario non è di tutto riguardo. Insomma, per lo juventino medio, che spesso si sposta da altre città o da altre regioni, vale più l’Atalanta del Malmoe, con buona pace di chi da un paio di stagioni discute sull’adeguatezza di un impianto da 41.000 spettatori per un club che ha ambizioni di crescita sportiva e di fatturato.

Il dato dei presenti per la sfida con gli svedesi è in linea con i numeri fatti registrare allo Juventus Stadium nelle due precedenti stagioni. Dal punto di vista puramente statistico si era fatto peggio solo nel giorno del ritorno all’Europa che conta dopo il primo scudetto dell’era Conte: 29.368 paganti per vedere lo Shakhtar Donetsk con clima di sciopero del tifo in polemica con la società. Provando a mettere tutto insieme, però, si arriva alla conclusione che non c’è stato alcun distacco (tra l’altro difficile da spiegare). Nel 2012-2013 nel girone eliminatorio la media-spettatori arrivò a 33.468 grazie all’impennata della sfida contro il Chelsea e poi si elevò fino a 36.247 dopo gli ottavi contro il Celtic Glasgow (39.011 paganti) e i quarti con il Bayern Monaco (41.823). L’anno scorso è andata un po’ meglio: 38.844 la media nel girone col vantaggio di due avversari veri all’inizio (Galatasaray e Real Madrid) e della sfida con la cenerentola Copenaghen divenuta decisiva per il passaggio agli ottavi, poi mancato sotto la neve di Istanbul. E anche in Europa League il pubblico aveva risposto bene: 39.132 di media.

Il Malmoe, dunque, ha attirato poca gente ma in linea con la tradizione. Del resto il pubblico della Juventus è questo ormai da parecchi anni e basta voltarsi indietro per fare qualche confronto. Nel vecchio e criticato Delle Alpi, ad esempio, l’ultima e fortissima Juve di Capello raccolse una media di 23.897 spettatori nelle 5 gare di Champions League, con dati imbarazzanti nel girone eliminatorio: 11.156 contro il Rapid Vienna, 16.076 contro il Bayern Monaco e addirittura 6.000 per il Bruges. Cambiando stadio, allenatore e prospettive, nel 2008-2009 al ritorno in Europa dopo Calciopoli anche lo stadio Olimpico (pur con la capienza ridotta a circa 28mila spettatori) risultò troppo grande: media 19.959 con picco nell’ottavo di finale contro il Chelsea (27.419) e un bassissimo riscontro per Juve-Bate Borisov ferma a 5.753 paganti.

Il calendario delle prossime settimane aiuterà certamente la Juventus di Allegri a ritrovare la sua bolgia casalinga. Le sfide contro Atletico Madrid e Olympiacos sono destinate a vedere una cornice diversa di pubblico, prezzi e crisi permettendo. I nostalgici potranno sempre ricordare il passato ormai remoto, quando il vecchio Comunale si riempiva o si stracciavano i record di incasso. A proposito, quello dell’odiato Delle Alpi risale al marzo 2005 e all’ottavo di finale contro il Real Madrid: 58.956 presenti per 3.477.090 euro. Roba da stropicciarsi gli occhi, ma era il Real e, soprattutto, era una sfida ad eliminazione diretta. Cifre irraggiungibili per ovvi motivi sui paganti, mentre per gli incassi non si andrà lontano. Ad aprile la semifinale di Europa League contro il Benfica ha portato nelle casse 2.459.949 euro, appena sotto i 2.550.927 di Juve-Bayern della primavera 2013.

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Giovanni Capuano