Juve, Champions obbligata per i conti. Tutte le cifre del bilancio
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Juve, Champions obbligata per i conti. Tutte le cifre del bilancio

Lo scudetto vola via, ma ad Allegri viene chiesto di non abbandonare la corsa per il terzo posto. Anche per evitare che il bilancio torni rosso...

C'è un numero che circola sulle scrivanie della sede Juve in questo tormentato inizio di stagione e che rovina il sonno di Andrea Agnelli. Il numero è 103, quanti sono i milioni di euro che l'ultima campagna europea ha portato nelle casse del club vice campione alle spalle del Barcellona. Il frutto di una stagione irripetibile, non tanto per la cavalcata fino a Berlino quanto per la coincidenza favorevole di una Champions League con solo due italiane di cui una (la Roma) fuori a dicembre.

La Juventus riparte da quei 103 milioni di euro, combinato dei ricavi distribuiti dalla Uefa per premi e market pool (89.100.000 euro) e degli incassi del botteghino nelle sei gare casalinghe europee della stagione (14.643.000). Una montagna di soldi su cui si è basato il primo bilancio in utile dopo anni (+2,3 milioni di euro) con record di fatturato.


Senza Champions si torna al 2012?

Cosa accadrebbe in caso di mancata partecipazione alla Champions League? Lo scenario preoccupa non poco i dirigenti bianconeri, perché riporterebbe indietro le lancette del tempo. Basta dare un'occhiata alla progressione di ricavi e costi per capire quale sia il rischio e perché Agnelli e Marotta insistano con Allegri e la squadra nel rifiutarsi a considerare possibile un'annata di transizione. Che non significa l'obbligo a vincere il quinto scudetto consecutivo, ma almeno ad arrivare in zona preliminare Champions.

Il 2011-2012 è stata l'ultima stagione con la Juventus fuori dall'Europa. Quell'anno Agnelli firmò un bilancio in rosso (-48,7) che ne seguiva un altro ancora più negativo e causato dagli investimenti per dare a Conte una squadra in grado di cancellare il trend negativo dei settimi posti. Da allora i ricavi sono cresciuti del 62% (da 213 a 348 milioni), ma anche i costi operativi si sono impennati perché le rose forti costano di più: +27,9% da 206 a 263 milioni.

L'allarme nel bilancio e la previsione in perdita

L'ipotesi negativa di una Juventus fuori dalle coppe è prevista anche nel bilancio, quando si analizza l'evoluzione dei conti futuri. Un passaggio tradizionale e obbligato, visto che nessun club può fare a meno dei ricavi Uefa, ma che segnala comunque la necessità per la Juventus di non sottovalutare l'argomento. Il bilancio, già previsto in perdita, "sarà influenzato da incrementi dei costi relativi la gestione sportiva e dalle variazioni che deriveranno dai risultati sportivi".

Ovvero, i risultati economici sono influenzati in maniera "significativa" dalla partecipazione alla Champions League con possibili riflessi negativi in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo. Anche perché i costi sono difficilmente comprimibili se non a prezzo di sacrifici sul mercato e partenze eccellenti. Nobn è la politica della Juventus che nell'ultima sessione ha iniziato una fase di investimenti e rinnovamento.

Juve, in tre anni quasi 200 milioni dalla Uefa

Nelle ultime tre stagioni la Juventus ha incassato quasi 200 milioni di euro dalla Uefa per la partecipazione alla Champions League e all'appendice in Europa League nell'ultimo anno di Conte. Per l'esattezza 197.333.000 euro tra premi e market pool televisivo, una torta che da questa stagione è diventata ancora più ricca grazie al contrattone con cui Mediaset ha beffato Sky nella corsa all'esclusiva dei diritti tv della Champions.

Quest'anno la sola partecipazione al girone vale 12 milioni in premi Uefa e una stima di 27,5 per la prima parte del market pool. Un tesoretto da 40 milioni senza nemmeno mettere piede in campo, cui bisognerà aggiungere i soldi per i singoli risultati (le due vittorie e il pareggio hanno fruttato già 3,5 milioni) e tutto quanto accadrà nella seconda fase, dove potrebbe ripetersi lo scenario di un anno fa con la Roma eliminata a dicembre. Altri 3,5 milioni sono arrivati in due partite contro Siviglia e Borussia Moenchengladbach dal botteghino. Soldi cui Agnelli non può e non vuole rinunciare se non vuole costringere gli azionisti della Juventus a rimettere nuovamente mano al portafoglio.

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Giovanni Capuano