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Juventus campione d'inverno. Le pagelle dell'andata della Serie A

Bianconeri primi per la 31° volta nella storia. Promossi e bocciati al giro di boa di un campionato bello e incerto

La Juventus è campione d'inverno della Serie A 2019-2020. Prima in classifica, da sola e irraggiungibile anche per la Lazio che deve ancora recupera la partita casalinga contro il Verona. Un traguardo raggiunto uscendo con la vittoria dall'Olimpico di Roma (versione giallorossa) nel turno in cui l'Inter si è fermata in casa contro l'Atalanta.

E' l'occasione numero 31 in cui i bianconeri raggiungono questo traguardo dalla creazione del girone unico nel 1929. Ben 13 delle ultime 14 volte in cui è successo la Juventus è stata capace di confermarsi anche a fine stagione, cucendosi sul petto il tricolore. Unica eccezione la rimonta-beffa della Lazio nel 2000.

Mai come questa volta, però, ci attende un ritorno che si annuncia emozionante ed equilibrato con due squadre che possono sognare di fermare la striscia vincente dei torinesi: l'Inter dell'ex Antonio Conte e la Lazio di Simone Inzaghi. Entrambe stanno viaggiando con proiezioni finali da 90 e più punti, una specie di miracolo.

Le pagelle del girone d'andata

Archiviate le prime 19 giornate di sfide, ecco il momento del primo bilancio del torneo con promossi e bocciati. Una pagella che riflette solo in parte la classifica e che fotografa una stagione di grandi sorprese (positive) e clamorosi flop (negativi).

LAZIO 9,5 - La squadra di Inzaghi è quella che sta compiendo l'impresa più incredibile. La striscia di 10 vittorie di fila (aperta) l'ha proiettata alle spalle delle duellanti Juventus e Inter con la possibilità di sognare l'impensabile. Ha avuto un passaggio a vuoto, costato l'Europa League, ma ne è uscita. Indomita, specialista in successi in extremis, talentuosa e trascinata da Immobile versione extralusso: 20 gol, ovvero due in più dell'Higuain che arrivò a 36.

INTER 9 - Conte ha messo insieme 46 punti, 7 in più di Spalletti un anno fa di questi tempi prima che scoppiasse il caso Icardi. L'Inter è feroce e cinica, costruita a immagine e somiglianza del suo tecnico, resa grande dalla coppia Lukaku-Lautaro e sopravvissuta agli infortuni e a una rosa non profonda. I nerazzurri stanno bruciando le tappe, spremendo tutto il possibile dalle armi a disposizione.

JUVENTUS 8,5 - E' prima in classifica a una quota impensabile in estate, quando si pronosticava un rodaggio dispendioso per assimilare il calcio di Sarri. Non è stato cosi, almeno nell'abitudine alla vittoria in serie. Molte cose restano da sistemare, ma rimane la più competitiva per qualità e profondità. Ronaldo è uscito dal tunnel in cui era infilato in autunno e continua a fare la differenza. Attenzione alla fase difensiva, non ancora all'altezza delle attese. Si conferma la favorita e la più forte.

ATALANTA 8 - Cosa dire? Straordinaria. In più aggiunge la storica qualificazione alla seconda fase della Champions League insieme a una sensazione di strapotenza quando la condizione regge. Miglior attacco (49 gol segnati) e tanta qualità mostrata con picchi di spettacolo che pochi altri hanno raggiunto. Gasperini si sta prendendo tutte le rivincite della carriera.

ROMA 7 - Promozione piena anche per la Roma che Fonseca ha ereditato col compito di ridisegnare il tutto dopo una stagione pessima. Inizio stentato soprattutto in difesa, poi una navigazione costante e sicura sino alla zona Champions League che rappresenta l'obiettivo finale. Non sarà facile, ma intanto c'è da vivere anche la possibile svolta societaria che apre a nuovi orizzonti.

CAGLIARI 7 - Non si può scendere sotto la promozione piena quando una provinciale chiude in zona Europa League. Il presidente Giulini ha costruito una squadra forte, Maran la sta facendo funzionare al meglio anche se l'ultimo tratto del girone non è stato all'altezza: 4 sconfitte di fila.

PARMA 6,5 - Autunno e inizio inverno vissuti nella prima metà della classifica. L'esplosione del talento di Kulusevski e una salvezza apparentemente ipotecata con mesi d'anticipo sulla fine della stagione. Chapeau.

TORINO 5,5 - I numeri non dicono tutto perché i 27 punti raggranellati e la posizione subito a ridosso della zona Europa League restituiscono l'impressione di un campionato fin qui più che sufficiente. Non è così e le critiche a Mazzarri e Cairo lo testimoniano. Il Toro, uscito male dai preliminari di agosto, può e deve fare di più.

MILAN 4,5 - C'è stato un momento in cui i rossoneri si sono guardati dietro con preoccupazione. Poi sono arrivati i successi di Parma e Bologna a rimettere le cose a posto in una stagione bruciata troppo in fretta e con troppe responsabilità. Ibrahimovic è la mossa della disperazione. Il sogno Champions è sfumato, quello Europa League dipende da mille fattori. Ma più di tutto è da bocciare la programmazione di quella che doveva essere la stagione del rilancio. Invece il prossimo sarà un altro Anno Zero.

NAPOLI 4 - Anche meno, visto lo spirito autodistruttivo che ha spinto i partenopei a fare metà dei punti della Juventus, 11 meno di Roma e Atalanta e addirittura meno 20 sul primo Ancelotti e meno 24 sull'ultimo Sarri. Un disastro che parte dalla valutazione da 10 del mercato estivo, in realtà monco, per arrivare al caos dell'ammutinamento e delle multe che si trascina da mesi. De Laurentiis va verso la rifondazione che molto spesso rischia di fare rima con ridimensionamento.

Le altre promosse e bocciate

Nella seconda metà della classifica c'è gloria per pochi, anche se qualche promozione è significativa. E' il caso del Verona (voto 7) che Juric ha reso rivelazione per buona parte del girone d'andata. Sufficienza per il Bologna (voto 6), condizionato dalle vicende di Mihajlovic e con qualche limite di rosa che, però, non hanno impedito di restare fuori dalla zona pericolo. L'Udinese (voto 6) ha accelerato con la strisca di tre vittorie di fila nel finale dopo un inizio costato il posto a Tudor.

Rimandato il Lecce (voto 5,5), troppo incostante dopo un inizio da urlo. Sotto la sufficienza il Sassuolo (voto 5), che farà pure un bel calcio ma nelle ultime 7 giornate ha messo insieme la miseria di 3 punti sui 21 disponibili, e la Sampdoria (voto 5) costretta ad affidarsi a mago Ranieri dopo un avvio da incubo in zona retrocessione. Zona dove è invischiato il Brescia (voto 5) che ha l'attenuante di essere una neopromossa ma che ha perso tempo sostituendo un dignitoso Corini con Grosso: zero punti e zero gol in tre partite.

Male la Fiorentina (voto 4,5) in cui tanti, a partire da Chiesa e Montella, hanno reso al di sotto delle aspettative e degli sforzi di un encomiabile Commisso. Malissimo la Spal (voto 4), ormai la pallida copia della bella squadra di due anni fa. La palma della peggiore va al Genoa (voto 3), condannato dai numeri: 11 sconfitte su 19 partite, mai vincente in trasferta, peggiore difesa e un progetto tecnico passato da Andreazzoli e Nicola transitando attraverso Thiago Motta.

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Giovanni Capuano