Juventus Campione d'Italia 2016: le pagelle del 32° scudetto
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Juventus Campione d'Italia 2016: le pagelle del 32° scudetto

Dal condottiero Allegri... a chi ha convinto meno degli altri: i voti alla rosa e ai dirigenti del club bianconero

Una squadra fantastica per un'impresa ai limiti del comprensibile. La Juventus che ha vinto lo scudetto 2015-2016 vale tutta insieme un voto altissimo, frutto della rimonta dopo aver gettato al vento le prime 10 giornate del campionato dando la sensazione che potesse essere una stagione di transizione. Non c'è stato il record di punti (102) perché l'handicap iniziale era troppo pesante per pensare di superare il Conte 2013-2014, però il significato di questo scudetto è, se possibile, anche superiore a quello.

In generale non c'è un protagonista unico che si stacchi rispetto agli altri. C'è un grande condottiero come Allegri, capace di tenere la barra dritta anche nel momento della difficoltà. c'è una società che si è fatta sentire quando serviva e c'è un gruppo che esprime al suo interno valori tecnici e morali di primissimo ordine. Chi ha pesato di più sulla rimonta? I senatori che hanno rimesso in piedi la baracca a ottobre o il giovane Dybala, esploso definitivamente malgrado l'etichetta del prezzo pagato la scorsa estate? Ecco le pagelle dei giocatori juventini:

Gianluigi Buffon: voto 9,5

Il terzo su Twitter è Gigi Buffon con 2,4 milioni di followers. Getty Images

Non solo il record di imbattibilità, strappato a Seba Rossi e al Milan degli invincibili. A rendere straordinaria la stagione di Buffon è stato soprattutto il suo rendimento in autunno, quando la squadra ha sbandato rischiando di affondare. Decisivo, ad esempio, nel primo derby di Torino da cui è iniziata la striscia di 15 vittorie consecutive che ha rilanciato i bianconeri. Decisivo a San Siro contro il Milan in una serata in cui rischiava di riaprirsi la volata con il Napoli.

In mezzo il solito Buffon. Mezzo voto in più per le parole pronunciate dopo la sconfitta con il Sassuolo: la frustata che ha ricompattato lo spogliatoio richiamando tutti alle proprie responsabilità.

Giorgio Chiellini: voto 7,5

Giorgio Chiellini e Mauro IcardiANSA

Imprescindibile fino a gennaio, quando ha mostrato sia il lato A (nelle settimane dell'avvio della rimonta) sia il lato B (qualche errore di troppo all'inizio). Poi i guai fisici in serie lo hanno tolto dalla partita, impedendogli di consolidare la sua leadership in una difesa che ha compiuto un girone di ritorno mostruoso per compattezza e numeri. Inutile girarci intorno: non è stata la migliore stagione della sua carriera, ma ha la chance di riscattarsi nell'Europeo in Francia.

Leonardo Bonucci: voto 9

Leonardo BonucciGetty Images Sport

Eccolo il leader maximo della difesa juventina. Non perfetto a inizio campionato, quando ha messo in fila qualche errore di troppo insieme ai compagni di reparto, si è riscattato alla grande chiudendo da numero uno non solo per Allegri e Conte, ma anche a livello internazionale. Le parole di Guardiola, che lo ha incoronato, sono la fotografia di una stagione strepitosa. 

Qualche esuberanza di troppo nel rapporto con gli arbitri (anche se non ha mai dato una testata a Rizzoli) sono il lato oscuro del carattere su cui lavorare per evitare di incorrere in problemi. Si è fatto sentire anche con un gol particolarmente pesante contro l'Inter. Il suo miglior anno della carriera e il bello potrebbe non essere ancora arrivato.

Andrea Barzagli: voto 9

Difensore: Andrea Barzagli, nato l'8 maggio 1981 (35 anni), Juventus. Getty Images Sport

Più della pagella, basta ricordare una circostanza: a metà stagione i dirigenti della Juventus si sono affrettati a ragionare sul rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno. E nemmeno ragionando su un prolungamento di un anno, ma puntando al biennale. Il tutto per un giocatore che di primavere ne compie 35 a maggio. Ci sono pochi aggettivi per descrivere il grado di affidabilità che è la cifra della sua presenza in bianconero.

Insieme a Bonucci è stato il baluardo della rimonta davanti a Buffon. Qualche acciacco fisico a metà stagione, ma complessivamente una tenuta eccellente che lo consegna al sogno dell'Europeo in azzurro della prossima estate. Conte e Allegri sono divisi da molte cose, ma non dalla scelta di affidarsia questo centrale multifunzionale che Marotta recuperò dalla Germania pagandolo mezzo milione di euro.

Daniele Rugani: voto 7

Daniele RuganiGetty Images Sport

La sua stagione è cominciata a dicembre, dopo un lunghissimo apprendistato (non ancora terminato) nella bottega di Mastro Massimiliano. Rugani ha anche dubitato di essere adatto alla Juventus, Allegri e la società hanno tenuto duro e l'investimento in tempo e danaro sul centrali ha ripagati. La seconda metà del campionato è stata in crescendo, pur con qualche tentennamento qua e là. Problemidi gioventù che saranno corretti con la crescita. In ogni caso si può fregiare con orgoglio del primo scudetto della sua carriera.

Martin Caceres: voto 5,5

Martin Caceres esce per infortunio contro il GenoaGetty Images Sport

Sei presenze e 449 minuti in campo in mezzo a infortuni e colpi di testa, nel senso di guai procuratisi con un comportamento non da Juventus. E' finito sui giornali per la storia dell'incidente notturno a Torino. Non ha rinnovato e si è fatto male chiudendo anzitempo la sua stagione. Non un fattore per Allegri e sarebbe servito molto.

Patrice Evra: voto 8

Patrice Evra è arrivato alla Juventus nell'estate del 2014 dopo 8 anni al Manchester United. Getty Images Sport

Il voto vale per il campionato, perché se dovesse contare anche la sciagurata uscita palla al piede dall'inferno di Monaco che ha tagliato le gambe alla Juventus europea si scenderebbe e non di poco. Però il voto tiene conto anche del peso che il francese ha avuto nello spogliatoio quando la nave sbandava: voce autorevole e ascoltata. Con il rendimento della prima parte della stagione ha costretto Alex Sandro a fare panchina ed è un merito, considerati i soldi investiti nel brasiliano. Sempre presente a se stesso, raramente in affanno: un pezzo di scudetto è suo.

Alex Sandro: voto 7,5

Alex SandroGetty Images Sport

Le potenzialità ci sono tutte e nella seconda metà della stagione sono anche state messe in mostra. Alex Sandro è passato dallo scettiscismo per l'importo investito la scorsa estate ("La Juve ha speso 26 milioni per una riserva" era la battuta che circolava in autunno), alla soddisfazione per aver imbarcato un sicuro talento. Marotta ha resistito a qualche tentazione proveniente da campionati più ricchi e certamente il brasiliano sarà un perno della prossima stagione.

Il lavoro con Allegri lo ha migliorato nella fase difensiva, mentre in quella di spinta appariva già completo al momento dell'approdo a Vinovo. E c'è spazio per altri miglioramenti già a partire dalla prossima estate, quando Max avrà modo di lavorare a fondo con lui e su di lui.

Stephan Lichtsteiner: voto 8

Stephan LichtsteinerGetty Images Sport

A fine settembre ha temuto di dover restare lontano dai campi da gioco a lungo: tutta colpa di un problemino al cuore che lo ha tenuto fuori per un mese esatto. Sarebbe stata un'ingiustizia per un giocatore che si è confermato uno dei migliori interpreti del suo ruolo e che ha consentito ad Allegri di alternare diverse Juventus, di lotta o di spinta. Continuo nel rendimento non appena è tornato a disposizione della squadra, Lichtsteiner si è tolto anche lo sfizio di un paio di gol pesanti: Coppa Italia (Lazio) e Champions League (Borussia Moenchengladbach). Non sono serviti per lo scudetto, ma poco conta...

Juan Cuadrado: voto 8,5

cuadrado7°) 25 milioni di euro è anche il prezzo dell'accordo tra Juventus e Chelsea per il ritorno di Cuadrado in bianconero. Getty Images Sport

Marotta e Paratici faranno di tutto per trattenerlo a Torino, ma non sarà facile perché il colombiano è sempre stato un pallino del neo allenatore del Chelsea - Antonio Conte - e la stagione in bianconero lo ha rilanciato. La partenza sarebbe un peccato, anche se sono i rischi delle operazioni in prestito secco senza diritti di riscatto. Cuadrado è stata l'arma tattica con cui Allegri ha spaccato tante partite, soprattutto nel momento meno facile del campionato.

Ha segnato 4 gol e, a parte una rete al Palermo, non sono mai state realizzazioni banali. Un esempio? Senza la sua scivolata sulla linea a derby praticamente finito, forse non sarebbe partita la rincorsa allo scudetto. E il gol contro la Fiorentina pesa tantissimo così come quello che ha 'aperto' la trasferta di Frosinone. Quando aveva bisogno, Allegri ne ha sempre ricavato il massimo possibile: fondamentale.

Claudio Marchisio: voto 9

MarchisioClaudio MarchisioGetty Images Sport

Ha iniziato male, con un guaio muscolare che lo ha tenuto a lungo fuori. La Juventus ha pagato prezzo e fin quando il suo Principino non è tornato in campo non ha trovato il passo giusto. Lui, Pogba e Marchisio: presenti loro, Allegri non ha mai perso. E' stata una delle anime della risalita pur non trovando mai la via della rete.

Alla fine la sfortuna ha ripresentato il conto nel modo più amaro possibile. La rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro lo priva dell'Europeo e della festa per uno scudetto strameritatissimo per lui. Era la prima stagione senza l'ombrello di Andrea Pirlo: esame superato.

Sami Khedira: voto 8,5

KhediraSami Khedira Getty Images Sport

Aveva gli occhi di tutti puntati addosso, non perché non si conoscessero le sue qualità, ma per i dubbi legati alla sua tenuta fisica. Ha iniziato così male - infortunio estivo in amichevole e lungo stop - da far pensare che l'azzardo era stato esagerato. Poi piano piano si è ripreso, Allegri e il suo staff lo hanno gestito al meglio e lui li ha ripagati alla grande.

Insieme a Pogba e Marchisio compone il terzetto di 'imbattibili'. Gol, presenza scenica in mezzo al campo, sostanza ed esperienza. Contando che si è trattato di un parametro zero, può certamente essere classificato come uno dei migliori colpi della scorsa estate. Alla fine si può dire: non era Vidal, ma non necessariamente la Juve ci ha perso.

Paul Pogba: voto 9-

Paul PogbaGetty Images Sport

Si è messo la numero '10' sulle spalle e all'inizio ne ha pagato un po' il peso. Non sempre è stato continuo, ha autorizzato qualche dubbio non solo a Torino ma anche tra i potenziali acquirenti: vale o no 100 milioni di euro? Nella fase decisiva della stagione è tornato sui livelli del Pogba che ha fatto innamorare tutta l'Europa, segnando tanto e bene e risultando decisivo.

Allegri è disposto a legarsi ai cancelli di Vinovo pr evitarne la cessione. La Juventus sta cambiando idea, perché l'assalto alla Champions potrebbe non essere poi così impossibile partendo proprio dalla classe del francese. L'Europeo dovrà farlo maturare definitivamente, ma la prova del primo anno da uomo pesante di una squadra così importante è stata superata.

Roberto Pereyra: voto 6-

Roberto PereyraGetty Images

Qualche partita, quando le cose andavano malissimo. Poi infortuni, panchina e ancora guai fisici. Allegri ne ha spesso pianto l'indisponibilità che gli ha negato un'utile opzine tattica, ma il tucumano non ha lasciato il segno sulla stagione e merita la sufficienza stiracchiata giusto perché, a differenza di Caceres, è stata più la sfortuna delle colpe. Peccato.

Stefano Sturaro: voto 6,5

CENTROCAMPISTA, Stefano Sturaro nato il 9 marzo 1993 (23 anni), Juventus. Getty Images Sport

Preso per fare l'alternativa multiuso e crescere alla corte di grandi campioni. Ha fatto bene sia la prima che la seconda cosa, lasciando anche il segno in qualche circostanza. Il suo peso sulla rincorsa scudetto non è eccessivo (10 presenze o parti di essa dal Sassuolo fino alla conquista del titolo), però quando serviva ha fatto il suo. Un gol al Palermo (e uno al Bayern Monaco): migliorerà e di sicuro si è confermato utile per Allegri.

Hernanes: voto 5

2° classificato: Hernanes (Juventus) ha ottenuto il 10,1% dei voti. Getty Images Sport

Non ci siamo. Preso in extremis per dare un uomo in più ad Allegri, ma non il trequartista che Max avrebbe voluto, il brasiliano non ha rubato la scena. Da novembre in poi ha giocato solo ritagli di partite in campionato, giustificando il giudizio al vetriolo di Marotta: "Non abbiamo mai pensato di aver portato a casa un fenomeno, ma nell'economia della squadra può far comodo". Si era anche vantato della minusvalenza inflitta all'Inter. Ecco, è rimasta giusto quella...

Mario Lemina: voto 6,5

Mario LeminaGetty Images Sport

Classe '93 che si è guadagnato una seconda chance in bianconero. Anche lui, come troppi altri, è stato penalizzato da guai muscolari che lo hanno tenuto fuori troppo a lungo. Decisivo a Bergamo con un bel gol nella fase in cui la Juventus era impegnata nel testa a testa con il Napoli. Utile.

Simone Padoin: voto 6

padoinSimone Padoin lascia la Juve per il CagliariGetty Images Sport

Si è tolto la soddisfazione del gol contro il Palermo. Soldatino sempre utile e capace di rispondere presente alla bisogna, anche se a inizio campionato Allegri lo ha messo regista in mezzo al campo quasi per provocare la reazione della società sul mercato. I risultati non sono stati strepitosi, ma non è colpa di Padoin.

Kwanwo Asamoah: voto 6

Kwandwo AsamoahGetty Images Sport

Troppo poco per meritare più della semplice sufficienza. Penalizzato dai guai fisici che gli hanno rovinato buona parte della stagione. E dire che sarebbe stato utile in alcuni momenti per dare un po' di fiato ai titolari...

Paulo Dybala: voto 9,5

Il recupero di Dybala sarà fondamentale. E' un giocatore unico nello scacchiere tattico di Allegri e a Napoli è stato risparmiato ma contro il Barcellona sarà certamente al suo posto. E' lui che tra le linee garantisce quella fantasia che innesca gli attaccantiAnsa

Meraviglioso. Che avesse potenzialità da fuoriclasse era evidente dalla scommessa della Juventus, che per prenderselo ha firmato un assegno da 40 milioni di euro. Che potesse metterci qualche mese per far dimenticare uno come Tevez, invece, era tutt'altro che scontato ed è accaduto. Dybala ha fatto più di qualche salto di qualità all'interno della stessa stagione, cancellando tutti i dubbi.

All'inizio Allegri lo ha centellinato perché non trovava in lui le risposte richieste, poi ha liberato il talento e ne ha ottenuto un campionato incredibile. Oggi i 40 milioni spesi valgono molto di più, ma Marotta non farà partire la sua Joya per niente al mondo. Ha ricevuto la certificazione di Messi e dei grandi d'Europa che lo hanno riconosciuto come uno di loro. Ha ancora margini di crescita notevoli. Non poteva chiedere nulla di più alla sua stagione di ingresso nel mondo bianconero.

Mario Mandzukic: voto 8

Mario MandzukicGetty Images

Media voto tra il 9 meritato con le reti decisive in molte partite che per la Vecchia Signora si erano complicate e il 7 di un paio di fasi in cui è mancato nel gol, che per un attaccante è tutto. In più il croato è stato l'elemento decisivo nel fare a sportellate quando Allegri ha avuto bisogno di chili e centimetri nella matà campo avversaria, soprattutto in Europa dove a lungo è stato il titolare. La strabiliante stagione di Dybala lo ha un po' oscurato, ma il bilancio resta lusinghiero.

Alvaro Morata: voto 7

Alvaro Morata, ex attaccante della Juve ora al Real Madrid. Getty Images

Il talento immenso non si discute. Qui, però, bisogna dare un voto a un campionato in cui lo spagnolo ha sofferto le scelte tattiche iniziali di Allegri, che lo ha confinato sulla fascia, perdendo il feeling con il gol. La Juventus lo ha sostenuto con un prolungamento di contratto tattico nel momento più difficile: un'arma in più per quando Morata dovrà decidere se tornare al Real Madrid o restare a Torino dove, a scanso di equivoci, faranno di tutto per trattenerlo. Perché? Basta guardare la partita di Monaco di Baviera per farsi un'idea...

Simone Zaza: voto 8

ZazaZaza è a un passo dal WolfsburgGIUSEPPE CACACE/AFP

Stagione da 7,5 con un mezzo punto in più perché il gol che ha deciso il campionato, lanciando la Juve oltre l'ostacolo Napoli all'ultimo tiro utile, l'ha firmato proprio lui. Ha giocato meno di quanto potesse attendersi e ha così rischiato di perdere la nazionale. Quando Allegri lo ha fatto alzare dalla panchina, però, è spesso stato decisivo. Non solo il gol contro Reina che ha regalato alla Juventus il sorpasso in vetta, ma anche altre vittime di un attaccante che si è confermato un killer.

Ha bisogno di limare alcuni aspetti del suo carattere perché qualche volta è andato oltre le righe con eccessiva facilità. Chi lo conosce da vicino lo descrive come un pregio, in grado di caricarne la vis agosnistica, ma lo espone al rischio di nuocere a se stesso e alla sua squadra.

Neto: voto 6,5

NetoGetty Images Sport

Una presenza in campionato a Frosinone e 4 in Coppa Italia, dove il suo sogno si è spezzato per infortunio prima della finale di Roma contro il Milan. Sfortunato. Per certi versi si è confermata incomprensibile la scelta di andare a fare il secondo di un mostro sacro come Buffon. Forse nemmeno lui pensava che Gigi potesse fare una stagione così...

Massimilano Allegri: voto 10-

Massimiliano Allegri Getty Images Sport

Praticamente perfetto. Il meno lo prende per la gestione delle parte fisica che ha visto troppi infortuni, soprattutto muscolari, che non possono essere solo frutto del caso o della sfortuna. Per il resto, però, non c'è nulla da dire. All'inizio ha fatto fatica a trovare le soluzioni giuste ed è stato intelligente a fidarsi dei senatori e di chi lo ha indirizzato sul sentiero del 3-5-2. Poi ha dosato con sapienza le armi tattiche a disposizione ed è stato un maestro a stimolare nei suoi la reazione vincente.

Ha saputo far crescere Dybala valorizzandone il talento. E' diventato un allenatore top, come dimostrano le tante attenzioni intorno al suo nome. E' stata bravo a gestire anche le settimane in cui la società lo ha pungolato all'inizio, rifiutando l'idea stessa della stagione di transizione, e ha ricacciato indietro il fantasma di Conte che ancora aleggiava sulla sua panchina. Non si è ripetuto in Europa, ma vincere uno scudetto così ha un valore immenso.

Giuseppe Marotta: voto 8

Beppe MarottaANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Ha firmato con Paratici (voto 8 anche per lui) un mercato coraggioso e i risultati lo hanno ripagato. Non era facile avere la lucidità di lasciar andare via Pirlo, Tevez e Vidal dopo la finale persa a Berlino contro il Barcellona e provare a rilanciare subito un nuovo ciclo vincente. Ha fatto da ombrello nel momento delle difficoltà, senza però essere parafulmine di un gruppo di lavoro cui non ha mai concesso alibi. Era l'atteggiamento giusto e molto di questa stagione straordinaria è anche merito suo.

Andrea Agnelli: voto 8

Andrea AgnelliGetty Images Sport

Lasciando stare le questioni di cuore e di gossip, è stato meno presente del passato. Ha detto le cose che servivano nel momento in cui servivano, dettando la linea a tutta la società dal presidente stesso all'ultimo dei magazzinieri. Impegnato sui tavoli europei, ha dato alla Juventus una dimensione che va ormai oltre l'Italia. E' uno dei fautori dell'idea della Superlega che non piace a tutti ma nella quale, non ci sono dubbi, i bianconeri ci starebbero senza problemi. I risultati economici del club sono lusinghieri, seppure il prossimo bilancio non potrà essere da record come quello chiuso il 30 giugno 2015.

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Giovanni Capuano