Juventus-Barcellona? Sarà decisa dalla componente emozionale
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Juventus-Barcellona? Sarà decisa dalla componente emozionale

Parola di Gigi Buffon, che torna sotto il cielo di Berlino dopo il Mondiale 2006. Così la vigilia tra chiavi tecniche bianconere (4-3-1-2) e scaramanzie catalane

Si respira un'aria magica a Berlino. Sarà il caldo soffice e soffocante che avvolge la città tedesca a noi più cara dal Mondiale 2006 o, forse, quel blu terso che colora il cielo sopra l'Olympiastadion. È come se il tempo si fosse fermato a quel 9 luglio di nove anni fa. Anche allora faceva caldo, e anche allora c'era spazio per i sogni poi realizzati da una squadra che in due suoi uomini simbolo è ancora qui a giocarsi un pezzo di storia. Juventus contro Barcellona atto finale. Mille sfide e chiavi tecniche per una partita che si deciderà innanzitutto nel gioco di sguardi, tensioni e motivazioni di queste lunghe ore della vigilia.


Primo, controllare le emozioni
"Componente emozionale", la definisce Gigi Buffon, e la mette in cima agli elementi da tenere a bada entrando sul prato verde dell'Olympiastadion. Poi c'è il fattore pronostico, rispetto al quale la pressione è fatalmente tutta sul Barcellona. I catalani sono arrivati a Berlino con un percorso netto fantastico: Manchester City, Psg e Bayern Monaco saltati come birilli nella seconda fase della Champions, un attacco che ha pochi eguali non oggi (in cui è il migliore in assoluto) ma in generale negli ultimi decenni. Proprio per questo Luis Enrique ha speso un buon pezzo di questa vigilia provando a cancellare l'effetto-squadra favorita che storicamente porta male a chi non sa dominarlo, come il Barca sa bene avendo vissuto sulla propria pelle l'incredibile beffa di Atene.

Barzagli per forza, Pirlo come messaggio
Allegri ha metabolizzato in fretta l'assenza di Chiellini. Non significa che non mancherà, ma che la parola d'ordine è provare a non farselo pesare troppo. Spazio al 4-3-1-2 con Barzagli in mezzo alla difesa, dimenticando che è reduce da un acciacco muscolare. Pirlo in campo, perché rinunciare alla sua esperienza è impossibile e perché il segnale che passerebbe con una rinuncia al suo genio sarebbe di paura e non di coraggio.

Messi-Neymar-Suarez? "Dovremo essere molto bravi e fare gol, perché questa è una partita che difficilmente finirà 0-0", risponde Max Allegri, il cui pensiero è semplice e meraviglioso al tempo stesso. "Il Barcellona non va limitato, dobbiamo pensare a come segnare noi". Dunque prepariamoci a una partita non chiusa, pur se nervosa, e a una Juventus che non parcheggerà il bus davanti a Buffon ma proverà a giocarsela. Probabilmente lasciando palla ai catalani come capitato già con Borussia Dortmund e Real Madrid, ma senza condannarsi a subire.

Piaccia o no, non vincerebbe solo la Juve
Poi per i bianconeri c'è l'aspetto del soli contro tutti. Quanta Italia tiferà per la Juventus? Non tutta. Anzi. Sarà una notte di gufi e grandi passioni, con la certezza però che vedere le manone di Buffon alzare la Champions sarebbe un bene per tutti e accelerebbe la nostra risalita verso i vertici europei. Discorso certo difficile da accettare per gli altri club, ma spietatamente vero. La Juve gioca per se stessa e non solo.

L'allenamento della Juve a Berlino

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Giovanni Capuano