Juve-Parma un anno dopo, aguzzate la vista
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Juve-Parma un anno dopo, aguzzate la vista

Ovvero le quindici “piccole” differenze fra la vittoria di sabato e quella dello scorso campionato

Nulla è cambiato, tutto è cambiato. Più o meno un anno fa di questi tempi la Juve affrontava il Parma al suo debutto in campionato , piazzando il suo primo fondamentale mattone per la conquista del trentesimo scudetto. Ecco perché la vittoria di sabato – sempre alla "prima", sempre allo Juventus Stadium, sempre con il Parma – ha un carattere molto speciale che ci obbliga a fare qualche considerazione su ciò che è cambiato (e ciò che invece non lo è) in questi dodici, intensissimi mesi:

1. Il primo goal lo segna sempre Liechsteiner ma questa volta su assist di Asamoah, uno dei nuovi (ma che sembra essere alla Juve già da una vita).

2. Nella Juventus manca Alessandro Del Piero (anche se sugli spalti i cori sono ancora per lui).

3. Giovinco gioca con la maglia bianconera e non con quella del Parma, ma in pochi se ne accorgono.

4. La Juve è imbattuta da 39 partite (ora sono 40), lo scorso anno lo era solamente da una (l’ultima sconfitta proprio col Parma il 15 maggio 2011). Sarà per questo che gli avversari sembrano più chiusi che mai.

5. Pirlo ha la barba e i baffi, i piedi per fortuna non sono cambiati.

6. Sulla linea di fondo ci sono ora gli arbitri di porta, però si continua a parlare dei gol fantasma della Juve.

7. Sulla maglia della Juve c’è lo scudetto, ma mancano le stelle e compare la scritta "30 sul campo".

8. In compenso le stelle (tre) sono comparse allo Juventus Stadium.

9. Conte è in tribuna, squalificato per omessa denuncia di partite dai risulati aggiustati di cui sarebbe stato a conoscenza. O anche no, ma per la giustizia sportiva fa lo stesso.

10. La Juve sembra più sorniona e meno affamata dello scorso anno, certo è che quando le vengono i 4 minuti e gioca come sa non c’è trippa per gatti.

11. Il campionato discount quest’anno fa a meno dello sciopero dei calciatori, degnamente sostituito dallo scandalo scommesse e dai conseguenti processi sportivi gestiti come in un torneo di beach soccer da Villaggio Vacanze a due stelle.

12. La Serie A è ormai il quarto o quinto campionato d’Europa e la Juve pur facendo un mercato più di consolidamento che di rafforzamento ha il ruolo di super-favorita (impegni di Champions permettendo). L’anno scorso era reduce da due settimi posti.

13. Hanno lasciato l’Italia tra gli altri: Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta, Seedorf, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta, Juan, Borini, Heinze,Verratti, Del Piero,  Grosso,  Di Vaio, Kharja, Forlan, Cordoba, Lavezzi, e probabilmente anche Julio Cesar e Ramirez chi per raggiunti limiti d’età, chi non troppo rimpianto, chi conquistato da dollari e campionati più prestigiosi. In realtà un’intera generazione di campionissimi e qualche aspirante tale se ne va senza essere degnamente sostituita.

14. Petrucci non parla più di tavoli delle regole, ma idolatra Zeman e santifica Palazzi e la giustizia sportiva.

15. Andrea Agnelli è il presidente della Juve. Lo era anche l'anno scorso? Sì ma ora è più che mai anche il presidente degli juventini.

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