Juve-Napoli e la coppa Italia dei veleni. Tutti contro arbitro (e Rai)
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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Juve-Napoli e la coppa Italia dei veleni. Tutti contro arbitro (e Rai)

Rigori, proteste e replay che arrivano tardi. La semifinale di Torino è una corrida. De Laurentiis minaccia di schierare la Primavera

Non bastavano le polemiche furiose delle ultime giornate di campionato. Anche Juventus-Napoli, semifinale d'andata della Coppa Italia, diventa terreno di scontro ai massimi livelli, con i partenoperi furiosi per la direzione di gara di Paolo Valeri e De Laurentiis che da Los Angeles detta la linea dura al suo club, arrivando a ipotizzare una gara di ritorno senza titolari e con la squadra Primavera in campo.

Tutti contro tutti al termine di 90 minuti che hanno emesso il seguente verdetto: 3-1 per la Juventus, doppio confronto ancora aperto (perché il Napoli ha la possibilità di rimontare al San Paolo) e arbitro bocciato per alcuni errori. Non tutti a senso unico e contro il Napoli, però, perché anche la contabilità della Juventus piange di un rigore. Ma il clima è così acceso che nessuna delle due parti al momento riesce a riconoscere i torti dell'altra.

Albiol-Cuadrado come Ronaldo nel 1998

Certo, la sequenza dell'episodio clou a metà ripresa è perfetta per un film thriller: Albiol a terra a seguito di un sandwich di Bonucci e Pjanic, Valeri fa cenno di proseguire e scatta il contropiede della Juve che si chiude con l'uscita di Reina su Cuadrado. Palla sfiorata con l'avambraccio, attaccante travolto e fischio deciso dell'arbitro: rigore. Tutto molto simile (nella tempistica) al famoso Iuliano-Ronaldo dell'aprile 1998 che sfociò poi in un penalty per la Juventus parato da Pagliuca a Del Piero.

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Qui Dybala fa il suo lavoro e sigilla il doppio vantaggio. Il Napoli schiuma rabbia e nella circostanza della caduta di Albiol ha ragione. Ma Valeri e soci si erano dimenticati anche un fischio per una spita di Strinic su Dybala a inizio partita. Quello che colpisce è il torrido post, con Giuntoli e i partenopei che rompono il silenzio stampa per gridare all'ingiustizia. Nessuno si fida più di nessuno, questa è l'amara verità. E la classe arbitrale sta faticando ora che si entra nella fase decisiva della stagione.

Il Napoli contro la Rai (ma la regia è della Lega)

A corollario c'è la polemica del Napoli anche contro la Rai. Nel mirino le scelte della regia e il commento giornalistico, che fa arrabbiare i tifosi e viene criticato in manira ufficiale anche dal club attraverso un tweet al veleno pochi minuti dopo la fine della partita: un invito ad abbassare l'audio per seguire le partite quando vanno sulla tv nazionale.

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La regia di Juventus-Napoli, criticata dai tifosi partenopei perché non avrebbe mostrato in maniera chiara l'esistenza del rigore sul contatto ai danni di Albiol, è in realtà della Lega Serie A, come accade in campionato ormai da due stagioni. Registi indipendenti e scelte editoriali dettate dall'esperienza di Popi Bonnici, allenatore di chi decide come e cosa mandare in diretta.

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In realtà l'episodio incriminato si vede e viene mostrato anche in replay e, comunque, come ogni volta tutto il materiale a disposizione viene poi girato alle tv per confezionare i prodotti del post partita, moviola compresa. Nessuna censura, solo una gestione tecnica del racconto della partita sempre facendo attenzione che ogni evento sia raccontato. Ma i nervi sono saltati da un pezzo e tornare a un clima sereno sarà difficile. 

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Giovanni Capuano